Sono le sette del mattino, inizia da parte della nostra artiglieria un bombardamento al trincerone nemico e ai suoi reticolati col proposito di distruggerli. Così sino a sera continua ininterrottamente. Il nemico risponde raramente, a intervalli, con delle raffiche di granate. Noi siamo fermi ai nostri posti, la notte avanza, l'ottimismo scompare e il fante è preso da tristi pensieri. Mentre il cannone tuona, il Cappellano del Reggimento passa tra noi soldati, ci dà la sua benedizione accompagnata da parole di conforto e di incoraggiamento. Il fante ha capito quello che si dovrà fare, si mette il cuore in pace e attendiamo il nostro battesimo del fuoco. E' notte buia, ora tutto tace in un silenzio di morte. A mezzanotte, un ordine: innestare la baionetta sul fucile e portarsi avanti verso il trincerone nemico. Tutta la linea del terzo battaglione, da Malga Pioverna Alta a Malga Piovernetta, giù in Valle Zonda, avanza carponi, a sbalzi, per plotoni, per squadre, come le accident