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Visualizzazione dei post da ottobre, 2020

Venezia FC: Il Gazzettino - Venezia test da grande -

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In un Penzo nuovamente a porte chiuse c'è l'Empoli capolista per un Venezia che vuole superare il suo primo esame da grande (ore 16). Senza i terzini Molinaro e Mazzocchi positivi al coronavirus, gli arancioneroverdi di Paolo Zanetti (in isolamento fiduciario e stamani all'ennesimo ciclo di tamponi) chiedono strada al loro ex allenatore Alessio Dionisi, il quale dopo aver salvato il Venezia ha già portato i toscani in vetta alla Serie B con 13 punti in 5 giornate (7 in 4 gare il bottino lagunare). Una bella storia andata a rotoli in estate, brutto finale dal quale tuttavia sono nate stimolanti opportunità per entrambi i club, compreso un Venezia del tutto intenzionato ad una settimana dalla trasferta a vuoto a Chiavari a fornire una dimostrazione di forza interrompendo l'imbattibilità della corazzata azzurra. «Già il fatto che questa sfida venga etichettata come un big match deve inorgoglirci e darci grande convinzione lo sprone di Paolo Zanetti, 52 presenze, 2 gol e un

Interventisti e neutralisti “Il Maggio radioso”

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L'entrata in guerra fu uno dei momenti chiave della storia d'Italia. Con questa decisione il Regno scelse di entrare attivamente nella storia mondiale per ritagliarsi quello “status” di grande potenza nell'area adriatica e balcanica che tanto desiderava. Le terre irredente erano certamente un buon motivo per partecipare al conflitto, ma non il principale. Chi aveva premuto per l'entrata in guerra aveva vissuto con angoscia la sensazione di essere tagliato fuori dai grandi avvenimenti che stavano coinvolgendo le grandi potenze mondiali (ad esclusione degli Stati uniti). Ma l'avvicinamento alla guerra fu tutt'altro che un percorso semplice. Il Patto di Londra infatti fu talmente segreto che nemmeno i vertici militari ne furono informati. Non solo: questa decisione non fu presa da una maggioranza politica o della popolazione, ma per volere del solo governo sotenuto da una minoranza molto agguerrita dell'opinione pubblica che seppe influenzare la società. Nei me

Le trattative italiane per entrare in guerra

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Le prime settimane di guerra non rispettarono le previsioni fatte dai comandi militari e dai politici dei paesi belligeranti. Le truppe, anziché avanzare o retrocedere, si erano attestate su linee pressoché immobili. Era evidente che le cose sarebbero cambiate solo con l'apertura di nuovi fronti e con il conseguente spostamento di uomini. Il ruolo dell'Italia, fino adesso ai margini di quanto stava accadendo, iniziò perciò ad essere considerato molto importante a livello europeo. L'idea di entrare in guerra cominciò a farsi strada anche all'interno del Paese. Il gruppo degli interventisti italiani iniziò a prendere coraggio. Sui giornali e nei comizi pubblici un gruppo eterogeneo di politici e intellettuali si impegnò nel convincere gli italiani come la guerra avrebbe potuto concludere l'unificazione italiana con l'acquisizione delle terre irredente. Allo stesso tempo, il governo non voleva restare fuori troppo a lungo dalla "politica di potenza" euro

Venezia FC: Il Gazzettino - Venezia-Empoli, il match degli ex -

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Alla fine della scorsa Serie B, pur di accaparrarsi il sì di Alessio Dionisi, avevano battagliato a muso duro. E se ad agosto a spuntarla era stato l'Empoli, riuscendo a far sedere sulla propria panchina l'ex tecnico lagunare, domani al Penzo (ore 16 a porte chiuse) il Venezia proverà a restituire lo sgarbo sul campo. Un faccia a faccia tra il recente (positivo) passato e un presente che legittima ottimismo, perché con Paolo Zanetti al timone il team arancioneroverde sta davvero facendo pregustare quel salto di qualità che, in base agli obiettivi fissati dal presidente Duncan Niederauer rientrato ieri negli States dovrebbe vedere Modolo e compagni inseguire i playoff. Un obiettivo del quale è ovviamente prematuro parlare, ma il Venezia anche l'altro ieri in Coppa Italia ha stupito per fame e carattere nel pazzo derby di Verona. CONFERME Nessun timore reverenziale contro la miglior difesa della Serie A, e nessuno sconforto nemmeno sotto 2-0 all'84', quando il norvege

Venezia FC: La Nuova Venezia - Il Venezia si butta via a Verona e spreca al 120' il gol vittoria -

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Terzo turno di Coppa Italia amaro per il Venezia, che perde una partita incredibile contro il Verona. Al Bentegodi finisce 6-4 dopo i rigori (3-3 al 120') tra grandi giocate, errori clamorosi e una partita che, dopo il primo tempo, sembrava avesse ben poco da dire. Dopo il pareggio contro la Juventus, Juric schiera tanti rincalzi, lasciando solo la fascia sinistra ai suoi migliori giocatori. ZANETTI CON LA FEBBRE Il Venezia invece ha parecchie assenze, il tecnico Zanetti resta a casa con la febbre, sostituito in panchina da Soncin, cambia molto a sua volta e, facendo due calcoli sulla formazione portata a Verona, i due positivi al Covid dovrebbero essere gli esterni titolari di difesa Mazzocchi e Molinaro, fin qui non annunciati dal club. Detto questo, i primi 45'sono sonnacchiosi. Il Venezia tiene testa ai gialloblù, non rischia nulla e prova a pungere con Forte e Di Mariano. Tiri in porta da ambo le parti: zero. La sfida si scuote al 41', grazie al tracciante di Ilic da 2

Luigi Cadorna

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Luigi Cadorna (Torino 1850 - Bordighera 1928) fu un generale dell'esercito italiano e Capo del Comando Supremo dal 1914 al novembre 1917. Figlio di un generale dell'esercito del Piemonte (il Regno d'Italia non era ancora nato), all'età di 10 anni iniziò la sua brillante carriera militare caratterizzata da serietà, inflessibilità e rigida osservazione delle regole. Crebbe nella convinzione che "le guerre vengono vinte con le offensive, dunque i comandanti dovrebbero andare all'offensiva. Riguardo alle operazioni difensive non aveva nulla da dire" (Mark Thompson, "La Guerra Bianca", Il Saggiatore, Milano, 2009, p. 67). All'inizio del XX secolo divenne uno dei personaggi militari più importanti del Regno d'Italia e nell'estate del 1914 sostituì il suo "storico antagonista", il generale Alberto Pollio, alla guida del Comando Supremo. La sua carriera ai vertici dell'esercito italiano corrispose al periodo della Grande Guerra.

Venezia FC: Il Gazzettino - Salgono a 3 i positivi nel Venezia calcio "Una situazione sempre più complicata"

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Contagiati un secondo giocatore e un membro dello staff, il Covid si fa largo e costringe il Venezia in isolamento per continuare a giocare a calcio. Sono saliti a tre, alla vigilia dell'odierna trasferta di Coppa Italia a Verona, i tesserati arancioneroverdi positivi al coronavirus (la società mantiene il più stretto riserbo sui nomi), due dei quali totalmente asintomatici e il terzo alle prese solo con un lieve mal di testa. Una condizione sufficienti per spingere l'Asl ad imporre la bolla al gruppo squadra lagunare, da ieri sera e al momento per 10 giorni in isolamento fiduciario all'hotel Ambasciatori di Mestre, quartier generale blindato come già nella scorsa primavera dopo la positività del centrocampista Antonio Vacca. Una quarantena soft dalla quale giocatori e tecnici possono uscire solo per allenarsi al Taliercio (anche ieri pomeriggio) e per disputare le partite, senza però rientrare nella proprie abitazioni dalle rispettive famiglie. Il tutto mentre la Serie B s

Fronte occidentale e fronte orientale

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Mentre l'Italia restava su posizioni neutrali, nel resto d'Europa la guerra si scatenò su più fronti. Inizialmente ci fu la rapida penetrazione della Germania in Francia e della Russia verso Occidente. Ma nel giro di poche settimane la speranza che si trattasse di un conflitto breve si rivelò vana: la stabilizzazione delle linee portò ad una guerra di posizione ed iniziarono ad essere scavati chilometri e chilometri di trincee. La prima azione tedesca fu l'attuazione del cosiddetto Piano Schlieffen. Con una rapida mobilitazione delle truppe, la Germania puntava ad aggirare l'esercito francese ed occupare Parigi. Si rese quindi necessaria l'invasione del Belgio in modo da fare avanzare l'ala destra dello schieramento e chiudere a tenaglia le truppe francesi. In breve tempo i soldati tedeschi avanzarono arrivando all'inizio di settembre a soli 40 chilometri dalla capitale. La resistenza francese, aiutata dall'intervento britannico e dall'apertura d

Venezia FC: Il Gazzettino - Venezia, Hellas nel mirino -

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Suggestiva vigilia di Coppa Italia in casa di un Verona capace di far steccare la Juve, ma in casa Venezia le preoccupazioni sono tutte per una Serie B già alle corde. Dopo un solo mese di campionato, infatti, la morsa del Covid-19 sta mettendo sempre più in apprensione la cadetteria, anche in casa arancioneroverde dove oggi sono attesi gli esiti dei tamponi effettuati ieri pomeriggio. NUOVI VERDETTI Con una certa e comprensibile ansia, sebbene il giocatore risultato positivo-asintomatico a poche ore dalla gara di tre giorni fa sul campo della Virtus Entella (rinviata al 14 novembre), sia in isolamento nella propria abitazione in buona salute, mentre al Taliercio tutti gli altri (per i quali l'auspicio è di una conferma della totale negatività) hanno proseguito gli allenamenti ha precisato la società senza alcuna sintomatologia sospetta. Decisivi saranno i verdetti dei tamponi effettuati ieri nonché quelli in programma domattina, a poche ore dalla sfida in casa dell'Hellas Vero

L' iniziale neutralità italiana

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Mentre i principali Stati dell'Europa rendevano note le loro dichiarazioni di guerra, l'Italia si pose ai margini del nascente conflitto annunciando la propria neutralità il 3 agosto nonostante avesse firmato nel 1882 la Triplice Alleanza con la Germania e l'Austria-Ungheria. Il Governo Salandra fece leva sul principio che l'intervento a fianco di uno dei due Stati si sarebbe reso necessario solo per ragioni difensive. In realtà la scelta di non partecipare da subito alla guerra era dovuta a diversi fattori. Innanzitutto, il ruolo dell'Italia all'interno dello scacchiere mondiale era piuttosto marginale a causa dell'arretratezza economica: metà della popolazione era impiegata nell'agricoltura, il 40% era analfabeta e il processo di industrializzazione si era sviluppato da pochi anni e solo in alcune zone del Nord. Secondariamente, la scelta di non entrare subito in guerra fu dettata anche dalla situazione in cui versava l'esercito italiano. Il nuov

Lo scoppio della guerra in Europa

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La dichiarazione di guerra alla Serbia non lasciò indifferente gli altri Stati europei. Negli ultimi anni del XIX secolo si erano formate delle alleanze tra alcuni paesi che si impegnarono, in caso di attacchi, a difendere lo Stato amico. Si trattava della Triplice Intesa (formata dall'Impero Russo, la Francia e la Gran Bretagna) e della Triplice Alleanza (Impero austro-ungarico, Germania e Regno d'Italia). A queste ne seguivano altre, considerate minori all'interno dello scacchiere delle potenze europee. Una però vedeva un accordo tra la Serbia e la Russia che, dopo l'ultimatum austro-ungarico, fu perciò la prima a muoversi. Lo zar Nicola II rispettò i patti e il 31 luglio mobilitò le sue truppe in aiuto alla Serbia, convinto come molti altri statisti e militari dell'epoca che questa ennesima guerra sarebbe terminata presto rimanendo circoscritta nei Balcani. Questa decisione innescò la reazione della vicina Germania che il giorno seguente (1° agosto 1914) dichia

Venezia FC: La Nuova Venezia - Venezia , la paura è passata: tamponi negativi -

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Sospiro di sollievo in casa arancioneroverde: il responso del ciclo di tamponi effettuato sabato mattina a Chiavari, dopo la positività di un giocatore al Covid-19 all'accertamento di giovedì pomeriggio, ha dato responso negativo per tutti gli altri membri del gruppo squadra. Il Venezia adesso si sottoporrà a un altro test di tamponi in giornata e domani. «Siamo rientrati a Mestre sabato all'ora di cena», ha spiegato il direttore sportivo Mattia Collauto, «solo il giocatore positivo è tornato in auto da solo. Non possiamo essere stati sorpresi dalla notizia della positività, visto quanto sta accadendo anche in altre squadre e con esiti ben più "pesanti", anche se è dall'inizio della stagione che stiamo seguendo alla lettera i protocolli. La maggior parte dei giocatori ha già vissuto l'esperienza di Felicioli prima della ripresa del campionato, diciamo che eravamo preparati a fronteggiare un'altra emergenza». I giocatori sono poi tornati nelle rispettive ab

La scintilla: L'attentato di Sarajevo

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Il 28 giugno 1914 l'erede al trono dell'Impero d'Austria-Ungheria, Francesco Ferdinando, si trovava assieme alla moglie Sofia duchessa di Hohenberg in visita a Sarajevo, capitale della Bosnia-Erzegovina. La visita si svolse in un clima politicamente teso: nonostante le tensioni etniche e religiose e le rivendicazioni della vicina Serbia, nel 1908 la duplice Monarchia decise di annettere questa regione all'Impero suscitando notevoli proteste a livello internazionale. Il corteo inizialmente seguì il programma previsto. L'arciduca e la moglie sfilarono lungo le vie della città su un'autovettura scoperta, accompagnati dal sindaco e da altre autorità militari. Lungo il tragitto verso il Municipio, improvvisamente un uomo appartenente all'organizzazione nazionalistica filo-serba “Mlada Bosna” (Giovane Bosnia) scagliò una bomba a mano contro la macchina dell'erede al trono. Il lancio però fu impreciso e l'ordigno, dopo aver sfiorato Sofia, deflagrò sotto u

Venezia FC: Il Gazzettino - Calciatori positivi, Venezia e Cittadella rinviano per la prima volta una partita

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Prima il Cittadella, a causa della pioggia di contagi tra le fila della sua avversaria Reggiana; poi il Covid-19 ha costretto anche il Venezia al ruolo di spettatore nella quinta giornata di Serie B. È stata rinviata a sabato 14 novembre la sfida dei lagunari in casa della Virtus Entella, che non si è potuta disputare ieri pomeriggio alle ore 15 per la positività asintomatica di un calciatore arancioneroverde del quale non è stato rivelato il nome. Effettuati i tamponi giovedì pomeriggio a Mestre (entro le 48 ore antecedenti la partita come previsto dai protocolli) il Venezia venerdì mattina si è trasferito a Chiavari e in tarda serata ha ricevuto notizia della positività, isolando il giocatore dai compagni e contattando subito un centro medico per sottoporre il gruppo squadra ad un nuovo ciclo di controlli. Norme alla mano il Venezia avrebbe potuto chiedere il posticipo dell'inizio della gara di ieri pomeriggio, oppure il rinvio a domenica. Tuttavia il centro medico (con sede in T

Le cause della prima guerra mondiale

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Ci sono anni nella storia che più di altri sono utilizzati come simboli per indicare un cambiamento epocale, un prima e un dopo. Nel 476 crollò l'Impero Romano ed iniziò il lungo periodo del Medio Evo. Nel 1492 Cristoforo Colombo scoprì il continente americano dando il via all'età moderna. Sebbene gli storici rifiutino una divisione così netta, queste date ormai hanno un loro preciso significato. Allo stesso modo, il 1914 si può tranquillamente inserire nel gruppo di questi momenti-simbolo. In quell'anno si scatenò un evento che coinvolse buona parte del mondo e che lo cambiò radicalmente: la Grande Guerra. Senza esagerare, si può affermare che si trattò di uno dei fatti più tragici e violenti dell'intera storia dell'uomo: "Pace significava gli anni precedenti il 1914: dopo quella data venne un'epoca che non meritò mai più l'aggettivo di pacifica." (Eric Hobsbawn, "Il Secolo breve - 1914-1991", BUR, Milano, p.34) Milioni di uomini in

Venezia FC: Il Gazzettino - A caccia del primo colpo esterno -

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Nella tana della Virtus Entella (ore 15) per cavalcare l'onda scalando la classifica dopo l'entusiasmante 4-0 al Pescara. Terza gara in otto giorni per il Venezia, a caccia del primo successo esterno dopo lo 0-0 di Cremona e lo show infrasettimanale al Penzo con gli abruzzesi. Arancioneroverdi quarti in Serie B con 7 punti tre in più della scorsa stagione dopo 4 giornate non lontano dalla vetta occupata a quota 10 dal tandem Cittadella-Empoli. «Come facciamo quando le cose vanno male, abbiamo analizzato la gara col Pescara per proiettarci all'odierna sfida di Chiavari che per noi è importantissima non si nasconde mister Paolo Zanetti . Vogliamo e spero riusciremo a presentarci al massimo delle nostre qualità mentali e tecniche, compatibilmente con le incognite fisiche dei tanti impegni ravvicinati, un problema che comunque hanno tutte le squadre. Mi auguro che la vittoria di martedì ci abbia galvanizzato, aiutando il gruppo a fare il pieno di consapevolezza ed entusiasmo. G