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Venezia FC: Il sogno continua

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Una partita in cui si ribalta, per la seconda volta consecutiva, il risultato nel secondo tempo. Una partita in cui giochi con un approccio positivo fino al 20'del primo tempo quando una difesa distratta e indecisa lascia lì un pallone che Vasquez, poco convinto anche lui del regalo, batte fiacco quasi non ci credesse. Il resto del tempo subisci psicologicamente il colpo e non macini più come dovresti. Si rientra in campo e la partita cambia volto: grinta, agonismo, ritmo e convinzione. In meno di 3' trovi uno splendido pareggio sulla combinazione Pohjanpalo-Gytkjaer che insacca da vero bomber come si vede solo nelle categorie superiori. Continui a macinare, a mettere pressione, non lasci respiro, tieni la partita in mano. Fino al raddoppio in un'azione bellissima per scambi, combinazioni e movimento. Bjarkason che era entrato subito all'inizio del 2° tempo trova un bel gol anticipando il portiere in uscita. Ci sarebbero state anche un paio di altre occasioni, ma altret

Gosho quotidiano 27 aprile 2024

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"Dal più remoto passato fino a ora non hai fatto che soffrire invano le pene di innumerevoli esistenze. Perché non provi, anche solo per una volta, a piantare i meravigliosi semi che conducono all’eterna e immutabile Buddità? Sebbene nel presente tu possa gustare appena una minima parte delle gioie eterne che ti attendono nel futuro, di certo non dovresti spendere sconsideratamente il tuo tempo inseguendo fama e profitto, che sono fugaci come il lampeggiare di un fulmine o la rugiada mattutina. [...] Recita Nam-myoho-renge-kyo con un’unica mente ed esorta gli altri a fare la stessa cosa; questo resterà il solo ricordo della tua vita presente in questo mondo umano." Dal Gosho "Domande e risposte riguardo all’abbracciare il Sutra del Loto" (Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, volume I, pag. 58)

Come definirsi felice

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"Non si può definire felice chi si trova fuori dalla verità. La felicità, insomma, si fonda sulla capacità di formulare un giudizio retto, sicuro ed immutabile" Lucio Anneo Seneca - La felicità

Il fetore dei caduti Polazzo (GO) agosto 1915

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Con nuovi complementi si rinnovarono gli attacchi ma invano riuscirono anche questi, tranne quello del 6 Agosto 1915 che guadagnammo circa un Chilometro di terreno. In trincea vi rimanemmo 40 giorni consecutivi. Era un caldo terribile, il fetore di caduti ci toglieva il respiro, poiché non era possibile allestire il sotterraneo causa il terreno roccioso. Causa la zona battuta fortemente dall'artiglieria avversaria né viveri né acqua giungeva regolarmente. La deficienza di quest'ultima in quelle posizioni arse era totale poiché non si trovava che in Fogliano o Castelnuovo. A rendere la vita maggiormente disagiata non mancò un non lieve numero d'insetti d'ogni genere. Tutto in complesso si passarono delle giornate tristissime, oltreché in presenza della morte accompagnata da disagi d'ogni sorta. Dal diario di Pietro Storari militare, 121° reggimento fanteria, brigata Macerata

La battaglia di Harzhorn. La vittoria dimenticata di Roma in Germania

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Venezia FC: Scontro diretto per un sogno Arriva la Cremonese, Serie A in ballo e Penzo da record. Vanoli: «Qui non si molla, fino alla fine»

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Si scambiano complimenti sinceri alla vigilia, ma Paolo Vanoli e Giovanni Stroppa sanno bene che in Venezia-Cremonese, in programma questa sera allo stadio Penzo, non potranno mai esserci due vincitori però potrebbero esserci due sconfitti. Perché un pari non servirebbe a nessuno e un k.o. significherebbe scrivere la parola fine alle ambizioni di promozione diretta, quantomeno quelle del Venezia. Sì, perché nessuno al quartier generale arancioneroverde ha ancora rinunciato all’idea di provare ad agganciare in extremis il Como, visto il vantaggio negli scontri diretti che aiuterebbe gli arancioneroverdi nella loro corsa alla Serie A. «Per caratteristiche — spiega Stroppa — Venezia e Parma hanno il motore più forte del campionato. Il Venezia ha centrato un’ottima striscia di risultati che li ha portati ad avere una classifica bellissima. Hanno qualità individuali importanti e un’idea di gioco importante. Loro giocano ancora per il vertice con elementi pericolosi in campo aperto. Non ho m

La conquista di San Martino e San Michele - Oppacchiasella, Opatje selo, Slovenia

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Il giorno 6 il mio Reggimento fu destinato di andare all’assalto. A costo di qualsiasi perdita si doveva assolutissimamente conquistare la prima linea nemica. Verso le ore 10 antimeridiane del giorno 6, la VI e la VII Compagnia andammo all’assalto. Da parecchi punti in cui l’artiglieria nostra aveva rotte le trincee e saltati in aria i reticolati, da quei punti si potette penetrare nelle trincee, facendo prigionieri quei pochi soldati austriaci che la difendevano. Ma in altri punti non si poteva entrare, che il nemico la difendeva accanitamente. Per la bellezza di ventidue ore si dovette combattere a corpo a corpo col nemico, ma al mattino del 7 ci impadronimmo prima con l’espugnazione del Monte Cappuccio , che lo conquistò il 9° e il 10° Fanteria Brigata Regina. Poi cadde nelle nostre mani il famoso San Martino, causa che il nemico, veduto che non io potevano difenderlo più, lo abbandonarono e si raggrupparono a difendere il San Michele. Intanto noi, conquistata la prima linea nemica,