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Visualizzazione dei post da novembre, 2020

Venezia FC: LA NUOVA VENEZIA Il Venezia ha un'altra marcia rispetto al 2019

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Sono molte le differenze tra il Venezia di questa stagione targato Paolo Zanetti, e quello guidato da Alessio Dionisi di quella passata. Non solo cinque punti in più in classifica stavolta dopo le prime nove giornate, un risultato che permette di essere a un solo punto da Lecce ed Empoli, che guidano la graduatoria provvisoria. È una squadra profondamente rinnovata negli aspetti del gioco ma anche nella tranquillità degli stessi giocatori. Più volte si è ribadito l'aspetto psicologico di un progetto a lunga scadenza, fatto di contratti pluriennali e non di prestiti annuali. Un concetto che permette ai giocatori di sentirsi più tranquilli, di sapere di far parte di un sistema che ha scommesso su di loro, caricandoli anche di responsabilità, ma che alla lunga può essere vincente. sistema di giocoE poi analizzando il sistema di gioco, Zanetti ha mantenuto il 4-3-1-2 tanto caro a Dionisi, ma che da quello difficilmente si schiodava se non in situazioni di estrema emergenza. Il tecnico

La crisi Russa e gli USA in guerra

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L'inverno del 1917 fu uno dei più freddi dell'intero secolo e le abbondanti nevicate costrinsero i vari eserciti ad un lungo periodo di pausa. Ma gli avvenimenti politici e sociali di quel periodo non possono non essere ricordati perché segnarono una svolta fondamentale per la Grande Guerra e per la storia di tutto il XX secolo.  Innanzitutto, la Russia uscì gradualmente di scena dalla Prima Guerra Mondiale. La situazione nel grande impero orientale, in continuo fermento, negli ultimi anni divenne insostenibile: la guerra aveva prodotto in due anni e mezzo una crisi economica senza precedenti e fatto perdere circa 6 milioni di uomini. In febbraio così si scatenò la prima sollevazione popolare sostenuta dai partiti rivoluzionari socialisti, menscevichi, bolscevichi e dal comitato liberale della Duma (il Parlamento) e il 2 marzo lo Zar Nicola II venne deposto.  La rivolta, ideologicamente vicina a quella già avvenuta nel 1905, iniziò nella capitale di allora, San Pietroburgo, pe

Il fascismo secondo i cattolici

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Trovare un’interpretazione cattolica unitaria del fascismo risulta difficile dal momento che i cattolici hanno assunto posizioni diverse nei suoi riguardi, a seconda delle circostanze e delle tendenze maturate in seno al mondo cattolico. È possibile, tuttavia, parlare di un’interpretazione cattolica del fenomeno fascista, sostenuta da Augusto Del Noce, il quale ha tratto spunto dal pensiero del filosofo francese Jacques Maritain. Secondo Maritain, il Rinascimento e la Riforma protestante hanno condotto alla frattura dell’unità intellettuale e spirituale della cristianità. Il mondo politico, in un primo momento, per salvare quest’unità, ha reagito attraverso una svolta assolutistica la quale, però, non ha resistito al trionfo del razionalismo e del liberalismo, che si sono accompagnati a un processo di totale degradazione, al punto tale da suscitare violentissime reazioni. Venuto definitivamente meno il collante spirituale, l’unica forma di unità della comunità politica che può essere r

La crisi dell'Impero Austro-ungarico

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Il 21 Novembre 1916 moriva all'età di 86 anni l'imperatore dell'Austria-Ungheria Francesco Giuseppe. Salito al trono nel lontano 1848, fu il protagonista di un lungo periodo dell'età contemporanea e la sua morte rappresentò un vero e proprio punto di svolta per la storia dell'Impero. A succedergli fu il giovane pro-nipote Carlo I, nato nel 1887, diventato erede al trono per la scomparsa di diversi membri della casa reale austriaca tra cui suo zio, Francesco Ferdinando, l'arciduca ucciso a Sarajevo il il 28 agosto 1914.  La figura di di Francesco Giuseppe era stata davvero significativa sia in Austria che in Italia: dalle Guerre di Indipendenza alla Grande Guerra i soldati italiani avevano sempre combattuto contro di lui. Se l'Austria-Ungheria veniva vista come un'immensa entità statale multi-nazionale apparentemente intramontabile, lo si doveva soprattutto al suo eccezionale carisma.  La morte del vecchio imperatore invece svelò al mondo una realtà ben d

Venezia FC: Remuntada lagunare – Venezia-Ascoli 2-1 -

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Remuntada lagunare. Perchè il primo tempo sarebbe da buttare, quasi tutto: squadra arruffona, disordinata, imprecisa e poco ficcante. Giocatori fuori posizione, giocatori adddormentati, giocatori che fanno le belle statuine. Vai sotto di un gol, bello ma quasi fotocopia del primo che hai preso a Brescia. Per dinamica e per protagonisti (in negativo). L'Ascoli ci mette molto ordine, una giusta quantità di pressing e buone ripartenze. Tiene il campo e fa girare la palla. Poi ti permetti di sbagliare anche quei gol che sarebbero inseriti d'ufficio nell'antologia della mitica rubrica "Mai dire gol". Quando si rientra in campo la musica che deve aver suonato Zanetti nello spogliatoio comincia a dare i suoi frutti. Maggior ritmo, maggior personalità, maggior quantità di palloni giocabili. Una geometria che lascia ben sperare. E c'è qualcuno che si incarica di entrare nella cineteca dei gol più belli: in rovesciata dall'area piccola Aramu la mette sul s

Venezia FC: IL GAZZETTINO Venezia, assalto alla vetta

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A metà cammino nel girone di andata il Venezia ha l'opportunità di cercare un altro scatto, verso quella vetta distante tre sole lunghezze. Una prospettiva che fa gola e che pare alla portata, a patto di riuscire a piegare il pericolante Ascoli nei 90' di oggi al Penzo (ore 14 a porte chiuse), dove gli arancioneroverdi tornano dopo aver raccolto 4 punti nelle tre trasferte novembrine consecutive. In particolare, dopo l'evitabile ko di Reggio Emilia e il blitz di Chiavari, a gettare benzina sul fuoco delle motivazioni lagunari è il bruciante 2-2 di Brescia incassato al 5' di recupero dopo una delle migliori prestazioni stagionali. «Dobbiamo arrivare arrabbiati perché da Brescia non abbiamo portato a casa quello che dovevamo la grinta del tecnico Paolo Zanetti . Per sfortuna e colpa nostra quanto fatto non è bastato per vincere, senza con ciò nulla togliere alla nostra prova. Ora dobbiamo valorizzare quel punto facendo quell'ennesima grande prestazione che serve per b

La nona battaglia dell'Isonzo

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Nei giorni successivi all' Ottava Battaglia dell'Isonzo i prigionieri russi ed i veterani delle milizie austro-ungariche proseguirono nella costruzione della nuova linea difensiva sul Monte Ermada. Il rischio corso ad inizio ottobre aveva allarmato i vertici militari asburgici: l'eventuale conquista di Trieste da parte dell'esercito italiano avrebbe cambiato molte cose sul fronte isontino. Alla fine del mese, approfittando di un miglioramento delle condizioni meteorologiche, gli italiani ripresero il bombardamento verso le linee nemiche che si intensificarono il 1° novembre nella zona di Doberdò e Opacchiasella (oggi Opatje Selo). La Terza Armata, con una concentrazione di 200 mila uomini in pochi chilometri, attaccò poco prima di mezzogiorno riuscendo a far arretrare gli austro-ungarici di alcuni chilometri. Il Dosso Faite, una collina di 430 metri e una delle principali alture della zona, fu perso dagli uomini di Borojevic il 3 novembre grazie all'azione della B

Venezia FC: CORRIERE DEL VENETO Serena, buon vento al Venezia «È partito forte: di solito aiuta» L’ex tecnico promuove il nuovo: «Zanetti è bravo. Vuole i playoff? Chi ben inizia...»

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Michele Serena, come ha visto il Venezia fino a questo momento? «È partito molto bene e questo aiuta molto a raggiungere gli obiettivi prefissati». Paolo Zanetti ha parlato di playoff. «È giusto porsi traguardi per cui lottare. Zanetti lo conosco di fama e lo stimo, l’ho seguito quando allenava il Südtirol e ha fatto veramente un gran lavoro. Anche ad Ascoli, se avesse avuto più tempo, quello contro cui lottiamo noi allenatori, avrebbe sicuramente ottenuto grosse soddisfazioni. Non gliel’hanno permesso...». Secondo lei questo Venezia è da playoff ? «È difficile da dire a questo punto della stagione. La partenza buona aiuta, ci sono squadre che hanno iniziato male il campionato e, per questo, restano invischiate nei bassifondi. Al contrario, chi parte bene ha ottime chance di proseguire sulla strada intrapresa». Cosa ne pensa della scelta di acquistare tanti giocatori stranieri? «Magari può esserci qualche problema di inserimento, ma se sono forti prima o dopo emergono. Non è facile im

Le azioni sul massiccio del Pasubio

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Mentre si stava concludendo la Sesta Battaglia dell'Isonzo, sul fronte dell'Altopiano di Asiago si stava preparando una nuova operazione per rimediare alle posizioni perdute durante la Strafexpedition e non riconquistate nella controffensiva di giugno. Gli obiettivi individuati dal generale della Prima Armata Guglielmo Pecori Giraldi erano lo sfondamento del Massiccio del Pasubio, ad ovest dell'Altopiano, e il raggiungimento della linea Monte Roite-Buse di Bisorte-Sogli Bianchi in Vallagarina. L'inizio delle operazioni venne previsto per metà settembre: l'attacco principale doveva essere condotto verso il Pasubio mentre due secondari avrebbero coinvolto la Vallarsa e le cime settentrionali della Val Posina, a sud della Tonezza del Cimone. Il tempo però era pessimo e le manovre vennero subito sospese. Le giornate seguenti servirono per ripensare alla strategia e concentrare l'attacco verso un solo obiettivo, considerato la chiave di volta di tutta la difesa aus

L'ottava battaglia dell'Isonzo

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Pochi giorni dopo la fine della Settima Battaglia dell'Isonzo il Comando Supremo decise di proseguire l'offensiva di sfiancamento contro l'esercito austro-ungarico. Il 30 settembre gli usuali bombardamenti che precedevano l'azione ripresero ma furono interrotti dopo poco tempo per le cattive condizioni del tempo.  Borojevic poté così continuare ancora per qualche giorno la riorganizzazione delle difese in attesa delle due divisioni promesse da Conrad. Dopo le abbondanti piogge, il 9 ottobre riprese il bombardamento alla prima linea austro-ungarica. L'attacco italiano prevedeva un'azione della Terza Armata nella zona di Nova Vas (villaggio tra Doberdò del Lago e Kostanjevica) e una penetrazione più a nord da parte della Seconda Armata. Il 10 ottobre l'attacco vide dei piccoli progressi da parte di quest'ultima mentre gli uomini di Emanuele Filiberto vennero respinti con forza. Essi raggiunsero Iamano (un piccolo villaggio a sud-est di Doberdò) ma non riu

Venezia FC: Il Gazzettino "L'Ascoli? Una trappola"

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«L'Ascoli? Una trappola da evitare, una sfida da vincere per dare ancor più peso al pareggio di Brescia». È terz'ultimo con appena 5 punti, proprio per questo Paolo Poggi diffida della crisi del team marchigiano atteso dopodomani al Penzo (ore 14) dal Venezia, terzo a quota 17 e in scia a -3 dalle capolista Empoli-Salernitana. «Fare bottino pieno ci farebbe affrontare i successivi ed intensi impegni con una serenità diversa fa il punto il direttore tecnico lagunare Tuttavia, più che l'inizio di un ciclo difficile, dobbiamo considerare i 90' di sabato come la continuazione di quelli giocati a Brescia per riuscire a valorizzare al massimo quel 2-2». Un risultato importante malgrado la beffa quasi sul gong del match. «Se la vittoria è sfumata è giusto riflettere e guardare il pelo nell'uovo, perché evidentemente qualcosa ci è mancato pur essendo stati straordinari per 94'54. Nelle tre trasferte consecutive tra Reggio Emilia, Chiavari e Brescia abbiamo raccolto 4 pu

La settima battaglia dell'Isonzo

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A metà settembre il Comando Supremo italiano ordinò di iniziare una nuova offensiva sul Carso, dando così il via alla Settima Battaglia dell'Isonzo. Cadorna, convinto che la perdita di Gorizia avesse indebolito gli uomini di Borojevic cercò di approfittare anche dell'entrata in guerra della Romania (27 agosto 1916) che, in teoria, avrebbe costretto l'Impero austro-ungarico a trasferire nuove divisioni sul fronte balcanico. Invece le truppe asburgiche non erano affatto impreparate: i rinforzi, specialmente quelli materiali, erano arrivati in poco tempo e nessun uomo venne spostato verso il nuovo fronte rumeno. Inoltre ventimila prigionieri russi furono spostati dai campi di prigionia sul Carso per scavare nuove trincee e costruire appostamenti e postazioni di artiglieria. Nella zona del Vallone sorsero così quattro nuove linee difensive. L'attacco iniziò la mattina del 14 settembre con un fitto bombardamento che distrusse la prima linea austro-ungarica. Fu quindi il mom

Venezia FC: CORRIERE DEL VENETO Mazzocchi: «Questo Venezia? È davvero un gruppo che vale» L’esterno ex Parma: «I risultati partono da qui e noi faremo una grande stagione»

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Pasquale Mazzocchi, come si sente dopo un periodo davvero complicato dal punto di vista personale? «Non è stato facile. Una volta saputo di essere stato contagiato dal coronavirus è iniziato un piccolo calvario. Mi sono isolato rispetto alla squadra, ma anche dalla mia ragazza. Sono stato all’interno di una stanzina dieci giorni, è stata dura ma alla fine ne sono venuto fuori». Cos’ha provato quando è tornato ad allenarsi? «Grande gioia, mi sono lasciato alle spalle un periodo bruttissimo. È chiaro che in quei dieci giorni non ho potuto fare quasi nulla e la forma fisica è andata giù. Ma sto risalendo, sono pronto a dare una mano alla squadra». Nel periodo della sua assenza Zanetti ha provato anche St Clair nel suo ruolo. Come l’ha visto? «Molto bene. Si vede che ha la mentalità da attaccante, nasce esterno alto ma si può adattare velocemente». Ricordando i suoi esordi a Parma, è successo la stessa cosa, giusto? «E’ vero. Anche io nasco esterno offensivo, la svolta della mia carriera f

Venezia FC: CORRIERE DEL VENETO Il Venezia mette l’Ascoli nel mirino Zanetti vuole vittoria con rivincita Il tecnico lagunare sabato ritrova i bianconeri dopo un doloroso esonero

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Paolo Zanetti lo aveva già detto, fra le righe, dopo la partita con il Brescia: «Adesso avremo una partita in casa e dovremo valorizzare questo punto». La traduzione è presto fatta: vincere, vincere, vincere e basta. Anche perché quella con l’Ascoli non può essere una partita come le altre per il tecnico del Venezia, che affronterà il suo passato, a dir poco burrascoso. Non si sa ancora se ci sarà Valerio Bertotto in panchina, visto che dai piani alti del club filtrava ieri l’intenzione di cambiare tecnico. L’avventura dell’ex difensore del Venezia in panchina, dunque, potrebbe essere già finita. Un destino che Zanetti ha condiviso lo scorso anno, quando fu allontanato dal patron Massimo Pulcinelli, che domenica sera aveva definito come «inevitabile» il licenziamento di Bertotto dopo il pareggio conquistato in nove contro undici con l’Entella. Il quale, però, ieri ha diretto il primo allenamento della settimana, segno che probabilmente non è stato trovato ancora l’accordo con il suo so

La guerra di Cadorna e alla Germania

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Nonostante la vittoria nella Sesta battaglie dell' Isonzo Luigi Cadorna ed il suo operato continuarono ad essere oggetto di forti critiche. Colleghi e politici gli rimproveravano tattiche inadeguate, obsolete e spesso irrealistiche che non ottenevano risultati soddisfacenti a fronte dei moltissimi soldati che cadevano sul campo di battaglia. Uno dei suoi maggiori denigratori fu ad esempio il colonello Giulio Douhet, ufficiale del Corpo d'Armata Carnia. Durante la guerra egli riuscì a tenere un diario e ad intrattenere diversi scambi epistolari. In una lettera inviata al nuovo ministro per i Rapporti con l'Esercito, Leonida Bissolati, egli esprimeva tutte le sue "perplessità rispetto a l'assurdo concetto dell'assalto frontale che aveva spazzato via i migliori soldati del paese […], insistere sul mantenere ogni fazzoletto di terra conquistata, senza badare alle perdite, era ingiustificabile; i soldati venivano trattati come se fossero "materia prima".

La conquista di Gorizia

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Con la conquista del Monte Sabotino a nord-est e del Monte San Michele a sud ovest, la forte linea difensiva austro-ungarica di Gorizia crollò rapidamente. Il Monte Calvario, considerato per oltre un anno come una roccaforte inespugnabile da parte dei soldati italiani, cadde la notte tra il 7 e l'8 agosto. I contrattacchi, anche dopo che arrivarono i primi rinforzi l'11 agosto, non cambiarono le sorti di questa battaglia. S ulla riva destra dell'Isonzo, si trovava solo un reggimento croato agli ordini del generale Zeidler che ordinò la ritirata d est della città la mattina dell'8 agosto. Gorizia così rimase priva di difese (ad eccezione di pochi uomini che presidiavano con una mitragliatrice l'unico ponte rimasto ancora sull'Isonzo) e i primi plotoni della Brigata Pavia cominciarono a raggiungere la riva sinistra del fiume. In quello stesso giorno un giovane sottoufficiale, Aurelio Baruzzi, ebbe il permesso di attraversare a nuoto le acque dell'Isonzo por

Venezia FC: LA NUOVA VENEZIA Uno squalo al Venezia, è Forte l'arma in più

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Un trascinatore, l'uomo giusto al posto giusto, ma anche un elemento cardine del Venezia di Paolo Zanetti. Francesco Forte, soprannominato the Shark, lo squalo, è sempre più riferimento dell'attacco arancioneroverde, specie dopo la doppietta di sabato a Brescia. Paolo Poggi, che in quanto ad attaccanti ne sa qualcosa, vista la sua lunga carriera, da dirigente attuale del club analizza così la punta arrivata dalla Juve Stabia con l'ultimo mercato. «Avere il fiuto del gol è una sua caratteristica particolare. È più che altro un ragazzo affamato nel ricercare sempre qualcosa in più per andare sempre un po' oltre, e volersi così confermare. Al di là dei numeri che sta proponendo a livello statistico, è un ragazzo che fa un lavoro altrettanto importante per la squadra. Questa è la cosa che lo rende ancora più prezioso. Non solo un finalizzatore, ma un giocatore che si mette a disposizione del gruppo, che si adatta senza batter ciglio a ogni indicazione tattica dell'allen