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Visualizzazione dei post da giugno, 2023

Venezia FC: Calciomercato #1

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La sessione estiva di calciomercato sta entrando nel vivo. Anche per il Venezia, che, dopo aver inaugurato la nuova casa arancioneroverde, Ca’ Venezia, centro sportivo e sede del club allo stesso tempo, sta iniziando a muoversi con insistenza sul calciomercato, sia in entrata che in uscita. Come riporta “Il Corriere del Veneto”, il Venezia avrebbe puntato il mirino su Thomas Henry, ex lagunare di proprietà del Verona, ma out da metà campionato per un duro infortunio che l’ha costretto a rimanere lontano dai campi, nel caso in cui dovesse partite Phojanpalo. Sul bomber finlandese, capace di realizzare 19 reti in stagione, sembrerebbe essersi fiondato il Genoa. Staremo a vedere. Un altro nome che intriga il ds Antonelli per il reparto offensivo è quello di Gennaro Tutino. In partenza Cuisance e Busio: il primo ha un ingaggio da Serie A, ma alla fine potrebbe accasarsi in Turchia (Galatasaray e Fenerbache sulle sue tracce), il secondo potrebbe rilanciarsi con gli USA nella Gold Cup. Tessm

Venezia FC: A Venezia si balla sulle punte Il ritorno di Henry è un’idea

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Grandi manovre in vista per l’attacco del Venezia. Nonostante il reparto abbia sfornato una prima firma come Joel Pohjanpalo , capace di realizzare ben 19 gol nella passata stagione, il direttore sportivo Filippo Antonelli continua a scandagliare il mercato in entrata e in uscita. In caso di partenza del centravanti finlandese, che ha diverse proposte dalla Serie A (in particolare dal Genoa) e dall’estero un’idea porta a un grande ritorno. Quello di Thomas Henry , reduce da un grave infortunio al ginocchio ma che sarà pronto per l’inizio della nuova stagione. Il centravanti francese (9 gol in Serie A in Laguna e due lo scorso campionato con il Verona prima dell’infortunio) non rimarrà in gialloblù. A gennaio era tutto pronto per il suo trasferimento in Belgio, con il Genoa pronto a tuffarsi su di lui per tentare il colpo in extremis. Il club rossoblù non ha più dato segnali, anche in considerazione del salto di categoria, e Henry potrebbe decidere di rilanciarsi nella squadra che gli h

Nuova luce sullo straordinario mondo dei Neanderthal

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Fino a circa 40.000 anni fa, l’Homo sapiens condivideva il pianeta con i nostri parenti più stretti, i Neanderthal. Questi ominidi, più corti e tozzi degli umani moderni, abitavano aree dall’Europa occidentale all’Asia centrale e i reperti archeologici rivelano che i Neanderthal erano straordinariamente intraprendenti. Hanno realizzato strumenti di pietra, cacciato animali di grandi dimensioni, usato il fuoco, indossato abiti e si sono impegnati in alcuni comportamenti simbolici, forse anche seppellendo i loro morti. Nonostante queste capacità, i Neanderthal declinarono rapidamente, a seguito di una grande migrazione dell’Homo sapiens in Europa. Gli scienziati discutono ancora se la concorrenza con le nostre specie o il cambiamento degli ambienti fossero la causa principale dell’estinzione. Gli indizi trovati nei siti dei Neanderthal potrebbero aiutare a rispondere a questa domanda e a molte altre sui nostri antichi parenti umani. In Italia, per esempio, vengono scoperti nuovi dettagli

La dolina Ferrara

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La dolina Ferrara era di poco più larga d'una stanza e i suoi due piccoli ricoveri distavano forse tre passi. Nel prima era il comando del battaglione, nell'altro un posto di medicazione nel quale era scavata una nicchia che doveva servire da giaciglio per il medico; l'aiutante di sanità dormiva per terra. Il mio comandante non volle assolutamente che io dormissi su quelle pietre e mi offrì graziosa ospitalità nel suo ricovero, il quale era composto di un'anticamera destinata a mensa e di una cameretta che conteneva le brande del comandante e dell'aiutante maggiore. Dire anticamera è dire molto. Si trattava di un baracchino addossato alla roccia nel quale era stati collocati un tavolino, una branda e una panca. All'ora di mensa ci si riuniva noi tre e un ufficiale addetto ad una vicina sezione di bombarde. Chiusi là dentro, il calore amichevole delle voci, l'acciottolio delle stoviglie bastavano a darci illusione d'essere al sicuro e a dimenticare che

Mercato Venezia, se parte Pohjanpalo potrebbe tornare Henry: gli aggiornamenti - Tessmann potrebbe partire: Atalanta, Bologna e Stoccarda su di lui

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Thomas Henry sta completando il percorso riabilitativo dopo il grave infortunio al ginocchio subito nello scorso mese di gennaio. Il suo rientro dovrebbe avvenire in coincidenza con la preparazione estiva. Il francese non rientra nei piani del Verona, che lo ha messo sulla lista dei partenti. Ci sono già stati contatti col Venezia, che potrebbe decidere di provare a riportarlo in laguna se dovesse partire Pohjanpalo. Situazione da seguire con attenzione. Tanner Tessmann è reduce da una grande stagione a Venezia. I miglioramenti del centrocampista statunitense sono stati evidenti e hanno attirato le attenzioni di diversi club: su di lui ci sono Atalanta, Bologna e Stoccarda, che potrebbero garantire al Venezia una corposa plusvalenza. Situazione da seguire.

Le forze di polizia nell'antico Egitto

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Così come non disposero di un esercito stabile, i faraoni non poterono contare nemmeno su un corpo di polizia organizzato, almeno fino al Nuovo Regno. Il mantenimento dell’ordine era affidato a diverse figure, che svolgevano mansioni specifiche a seconda del luogo in cui prestavano la loro opera. A corte, i sovrani erano protetti da guardie del corpo personali, mentre la sorveglianza dell'harem – l'area del palazzo destinata alle donne della famiglia reale e ai loro bambini – spettava a una schiera di eunuchi. Al di fuori della corte, vi era una serie di funzionari locali, stipendiati dallo stato, che sovrintendeva alla sicurezza pubblica. Era questo il caso del villaggio operaio di Deir el-Medina, nei pressi di Tebe, dove risiedevano i costruttori delle tombe reali. Qui, entrambi gli accessi al centro abitato erano muniti di un posto di guardia per evitare intrusioni da parte di estranei, oltre che per controllare i lavoratori. Inoltre, all’ingresso dei laboratori degli artig

Le testimonianze di un anno di sofferenze. Si arrivò a uccidere per due chili di farina.

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“ La guerra l'hanno vinta le cantine di Conegliano”. Con gli occhi ammiccanti Sofia Acerboni di Roncade, afferma una verità condivisa dalla gente. “I prigionieri, dopo la battaglia del solstizio di giugno, arrivavano qui tutti sbronzi”. Nelle case invase, in Friuli e poi giù fino al Piave, la prima tappa, per tedeschi e austriaci, era la cantina. Una farsa che si ripete, “girata” da un regista senza fantasia. A Vittorio Veneto, l'8 novembre del '17 i tedeschi ubriachi lasciano scorrere il prezioso liquido fuori dalle botti, dopo aver fatto naturalmente il pieno, ad allagare la cantina. A Conegliano il 7, si beve a garganella, botti rovesciate, pozzanghere e leghetti di vino lungo la strada. La popolazione, a quel quadro, ripete l'antico motto: “Sogliole fritte e vin di Conegliano”. […] Con la filosofia “c'est la guerre, mon ami”, cucine, cantine solai vengono razziati e saccheggiati a più riprese. Dopo gli sperperi dei primi giorni in cui hanno bruciato le provvist

Venezia FC: Antonelli mette la freccia, Venezia in pole per Tutino

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Dopo aver sondato Nestorovski e Diaw, il DS Antonelli sembra aver individuato il primo rinforzo offensivo da regalare a Paolo Vanoli: un giocatore rapido e imprevedibile che possa fare da perfetta spalla al bomber Pohjanpalo. Stando a quanto riportato dall'esperto di mercato Alfredo Pedullà, infatti, il Venezia avrebbe messo la freccia per  Gennaro Tutino , in uscita dal Parma dopo gli ultimi sei mesi a Palermo, superando l'agguerrita concorrenza di Catanzaro, Ascoli e Cosenza. Antonelli considera Tutino il giocatore perfetto per agire alle spalle del bomber finlandese e sembra essere davvero deciso a portarlo in laguna. Attendiamo sviluppi nei prossimi giorni per capire se l'operazione andrà effettivamente in porto . 

Venezia FC: Il futuro di Cheryshev non sarà a Venezia

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Il contratto ci sarebbe e con tanto di opzione per prolungare fino al 2025. Non sarà però in arancioneroverde il futuro di Denis Cheryshev, complice un rendimento con più bassi che alti e, soprattutto, l'incertezza fisica di riuscire ad collegare con continuità. Questo, infatti, il nocciolo della questione, no di certo la classe del fantasista russo che compirà 33 anni il 26 dicembre. Il ds Filippo Antonelli ha in agenda un vertice chiarificatore con l'ex Valencia, tuttavia il tecnico Paolo Vanoli pare avere già altre idee per rinforzare il reparto offensivo. Il 31 agosto scorso, con tre gare di campionato già in archivio, il Venezia sbalordiva mettendo a segno un colpo altisonante visti i trascorsi del miglior giocatore della Russia nel Mondiale casalingo del 2018. A suscitare perplessità erano però i ricorrenti malanni fisici del passaportato spagnolo, purtroppo verificatisi anche in laguna con l'attuale prospettiva di lavorare alla rescissione. UN SINGHIOZZO Il suo picco

Gli Uomini dalle lunghe Barbe (i Longobardi)

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Un intero popolo in marcia composto da guerrieri con mogli, figli, armenti e carriaggi il 2 aprile del 568, giorno di Pasqua, attraversò il Passo del Predil, nelle Alpi Giulie, penetrando in Italia da est. Gli uomini erano perlopiù biondi, villosi e gagliardi, ma si distinguevano soprattutto perché portavano lunghe barbe e capelli spioventi sulla fronte, sebbene avessero la nuca rasata. Indossavano vesti di lino grezzo, si proteggevano dal freddo con pellicce e calzavano stivaloni di cuoio. Di notte si riposavano in capanne erette per l’occasione, alla bell’e meglio, dentro le quali dormivano ammassati su pelli di capra insieme ai loro familiari. Si trattava degli “Uomini dalle lunghe Barbe” (i “Longobardi”) che, guidati dal loro re Alboino, si erano lasciati alle spalle le ancor gelide pianure della Pannonia (attuale Ungheria) per dirigersi verso quello che già allora era considerato il “Bel Paese” per ricchezza, bellezze naturali e mitezza del clima. Come tutti i barbari non sapevano

Deportazioni in massa oltre il Piave. Senza casa, senza pane profughi meno che poveri

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L'esodo biblico cominciò il 25 ottobre, il giorno dopo Caporetto. Il “Tam tam” del disastro lo suonarono le facce smarrite e stravolte dei soldati, senza armi, che scappavano incalzati dall'armata del generale Von Below. Il fiume dei fuggiaschi, soldati e popolazione, si ingrossò di paese in paese. Il 26 ottobre dopo Udine c'erano 12 chilometri di strada occupata da un groviglio di carrette e camion militari. In silenzio assoluto. Ma sui ponti del Tagliamento, Delizia e Pianzano, era una babilonia. Quando i ponti saltarono, sfumò il sogno della libertà verso l'Italia. Anche i ponti fatti brillare il 9 novembre sul Piave tagliarono il cordone ombelicale con la patria. “ Al grido di “arrivano i tedeschi” fecero saltare il ponte – racconta Maria Gatto di Oderzo – Mia madre prese me e i tre fratellini e corremmo come pazzi verso la stazione. Ma il treno, già stracarico, non si fermò. Pochi attimi dopo, saltò il ponte. Disperati, tornammo a casa. La corte era già occupata da

Venezia FC: Campagna abbonamenti 2023-24

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Nella giornata di ieri, il Venezia FC ha reso noti i dettagli della campagna abbonamenti per il campionato di Serie B 2023/24, la cui sottoscrizione sarà attiva dal prossimo 28 giugno.  “Presentare la campagna abbonamenti in un giorno, l’anniversario dell’Unione, così importante per questo club è per me un grande motivo di orgoglio, con un valore particolare. La campagna di quest’anno è accompagnata dallo slogan “ Would you marry me ”, coniato sull’onda del successo di “ Meet in me in Sant’Elena, ti amo ”, campagna pubblicitaria avviata nel corso della stagione con la collaborazione di Moovit. La scelta di questi slogan conferma e rafforza il rinnovato rapporto d’amore con la tifoseria veneziana, che ci ha supportato come non mai negli ultimi mesi. La sottoscrizione degli abbonamenti 23/24 sarà suddivisa in tre fasi: dal 28 giugno al 2 luglio gli ex abbonati della passata stagione potranno confermare il proprio posto, mentre dal 3 al 9 luglio sarà loro riservata una finestra per modifi

Niccolò Copernico e la rivoluzione del cosmo

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Nei ritratti di Niccolò Copernico si può vedere  un uomo di mezza età, ben rasato, con i capelli scuri e ondulati, il naso pronunciato e leggermente aquilino  e uno sguardo acuto e deciso. È un profilo che non spiccherebbe in una galleria di ritratti rinascimentali quello dell’autore della teoria rivoluzionaria che scosse il sapere dei suoi contemporanei fin nelle più intime fondamenta. Ma chi fu realmente  il personaggio capace di trasformare l’idea dell’universo condivisa dalla sua epoca? Copernico nacque il 19 febbraio 1473 da una famiglia borghese di Torún, in Polonia.  Suo padre era un mercante appena arrivato da Cracovia, capitale del regno, mentre sua madre apparteneva a un facoltoso casato locale. Torún era uno dei principali centri urbani del nord del Paese, al quale apparteneva dal 1466. Situata sulle rive della Vistola, la cittadina si trovava  al centro di un crocevia commerciale  che contribuiva alla prosperità dei suoi abitanti. Non si sa molto dell’educazione giovanile d