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Visualizzazione dei post da novembre, 2021

Venezia FC: Vendita biglietti Venezia vs Verona - Atalanta vs Venezia biglietti ospiti venduti - Convocazioni Atalanta vs Venezia - Dichiarazioni mister Zanetti pre Atalanta vs Venezia -

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A partire dalle ore 10 di mercoledì 30 Novembre sarà attiva la prevendita per la partita Venezia – Hellas Verona che si disputerà Domenica 5 Dicembre alle ore 15.00 allo Stadio Pier Luigi Penzo. Le giornate di martedì 30 Novembre, mercoledì 1 Dicembre e fino alle ore 9 di giovedì 2 Dicembre saranno riservate ai soli ex-abbonati SS 2019-2020 (18-19 gare) che potranno acquistare un titolo a tariffa agevolata solo ed esclusivamente in quella finestra temporale. Per effettuare l’acquisto sarà necessario inserire il numero delle TDT (tessera del tifoso) su cui era caricato l’abbonamento o il numero di FISTOP. Sono valide anche le TDT scadute successivamente all’acquisto dell’abbonamento. Dalle ore 10 di giovedì 2 Dicembre la vendita sarà aperta a tutti. Di seguito il prezzo dei biglietti: TRIBUNA: VIP NERA € 100,00, ex abbonati e over 65 € 80,00, Ridotto ragazzo € 70,00, Ridotto Bambino € 20,00 CENTRALE ARANCIO/VERDE € 80,00, ex abbonati e over 65 € 65,00, Ridotto ragazzo € 55,00, Ridotto B

La battaglia di Udine

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Quella che fu combattuta alle porte e nel cuore della città fu l’unica importante battaglia urbana della Grande Guerra. Rimase per molto tempo misconosciuta, stretta tra le necessità di non smentire il mito negativo della disfatta di Caporetto come conseguenza di uno “sciopero militare”, nella ricostruzione fascista del primo dopoguerra e, nel secondo dopoguerra, di non dover troppo riconoscere i meriti di  quegli Arditi che, nonostante i grandi sacrifici di sangue versato sul campo di battaglia, una certa storiografia aveva etichettato come “precursori” del fascismo. Così quella eroica pagina di storia locale e nazionale venne relegata nella soffitta della memoria, quasi che a scoperchiarla, chissà quali fantasmi avrebbero nuovamente aleggiato. Ma se la storia è sicuramente scritta dai vincitori, il tempo è spesso galantuomo anche per i dimenticati. È così che lentamente anche quell’episodio, rivisitato, analizzato, ha squarciato una certa retorica disfattista sulla battaglia di Capor

Venezia FC: La Nuova Venezia - Giocato bene ma ora pensiamo solo all'Atalanta -

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Uscendo dallo stadio sabato sera, l'impressione corale era di aver assistito sì alla differenza tra le due squadre, a favore dei campioni d'Italia s'intende, ma gli arancioneroverdi non sono stati a guardare. Con un difetto: non essere mai riusciti a trovare un'azione pulita che liberasse un uomo al tiro. A un certo punto, dopo il vantaggio di Calhanoglu, i ragazzi di Paolo Zanetti hanno iniziato a cercare la via della rete da lontano, soprattutto con Aramu, ma un po' la bravura di Handanovic, un po' la mira sbagliata, i piani sono saltati. Ma questo Venezia c'è e l'Inter ha impiegato 96 minuti prima di far calare il sipario sulla sfida. «Abbiamo fatto fatica negli ultimi trenta metri» analizza Sofian Kiyine «ma affrontavamo una difesa molto forte. Loro sono campioni d'Italia, abbiamo fatto il nostro, interpretando bene la gara, provando a incidere in attacco. Sono partite molto difficili ma dobbiamo fare un passo in avanti». Ed è proprio su questo a

La battaglia di Cividale del 27 ottobre 1917

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Quella che viene definita come battaglia di Cividale è in realtà un insieme di scontri e manovre militari che i due eserciti, italiano ed austroungarico, misero in atto nella zona a nord e a est di Cividale, allo sbocco della vallata del Natisone sulla pianura friulana. Assieme alla battaglia di Codroipo può essere considerata la battaglia più importante della ritirata di Caporetto. Nei giorni seguenti il 24 ottobre, giorno della rotta di Caporetto, l’esercito Italiano si stava riorganizzando su posizioni più arretrate nel tentativo di contenere l’avanzata nemica e permettere al grosso dell’esercito di posizionarsi dietro il Tagliamento. Il comando militare aveva ordinato che alcuni reparti dell’esercito di posizionarsi sulle dorsali montuose che chiudevano la stretta di Ponte San Quirino-Azzida dislocandosi verso nord sulla linea che separa la valle del Natisone da quella di Torreano, sul monti Monte dei Bovi , Mladasena e Spignon (brigate Jonio e Avellino), mentre a sud, le truppe si

L' undicesima battaglia dell'Isonzo

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L'Undicesima battaglia dell'Isonzo fu combattuta dal 17 agosto al 31 agosto 1917, tra il Regio Esercito italiano e l'esercito austro-ungarico. Luigi Cadorna, il capo di stato maggiore italiano, aveva concentrato tre quarti delle sue truppe presso il fiume Isonzo. La nuova offensiva italiana fu affidata principalmente alla 2a Armata sotto la guida del generale Capello, forte di ben sei Corpi d'armata, dalla conca di Plezzo al Vipacco; l'VIII Corpo, schierato all'estrema destra, era destinato a collegare le operazioni della 2a Armata con quelle della 3a. Questa, che doveva anch'essa svolgere una parte importante della battaglia, era schierata su quattro Corpi d'armata.  Il Comando Supremo italiano, per tale poderoso sforzo, aveva qui riunito circa i tre quarti delle truppe disponibili (oltre 600 battaglioni degli 887 disponibili) e circa duemila bocche da fuoco di tutti i calibri. Di fronte alle due armate italiane si schierarono la 5a Armata austro-ungari

Venezia FC: Francamente parlando | VENEZIA vs INTER

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C’è poco da dire. Contro una squadra di questo livello, con questi giocatori, non c’era molto da fare. L’Inter fa e dispone come e quando vuole. Si sforza appena appena, definisce il ritmo a cui impostare la gara, lo gestisce sempre, non perde mai il controllo della partita, non sbaglia mai un passaggio, semmai sbaglia le conclusioni, fa circolare la palla con sapienza e qualità. Segna il gol dopo 34’ con una rasoiata da fuori area, a fil di palo, su cui Romero può davvero poco, a differenza di almeno tre interventi decisivi a salvaguardare la porta ANV. Poi si limita a controllare sempre senza affanno, tenendo volutamente i ritmi bassi. Questo è bastato all’Inter per portare a casa il risultato pieno, il rigore all’ultimo secondo del recupero conta niente, perché nasce da una palla carambolata dentro l’area piccola del Venezia, ma più per un colpo di fortuna che per un’azione davvero incisiva. Il Venezia fa un unico vero errore: si adegua al ritmo impostole, non prova mai, ad eccezion

Decima battaglia dell’Isonzo 12 Maggio – 5 Giugno 1917 (……)

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Dopo un rigido inverno, il generale Cadorna pensò di sferrare un decisivo attacco nella zona di Gorizia questa volta però con l’aiuto di una decina di Divisioni alleate. Tale aiuto non fu invece disponibile (gli alleati non diedero a Cadorna il loro consenso nella conferenza di Roma del gennaio 1917) e fu così che la nuova offensiva venne affidata alla III Armata e ad una grande unità di recente costituzione: il Comando della Zona di Gorizia risultante dall’unione dei Corpi d’armata II (zona di Plava), VI (dal Monte Santo al bosco Panovizza) ed VIII (dal Panovizza alla Vertoibizza) , con a capo il generale Capello .  Il piano d’operazioni prevedeva tre fasi successive: nella prima, un bombardamento generale e prolungato, su tutta il fronte da Tolmino al mare, doveva disorientare gli austriaci ed impedirgli il gioco delle riserve tra il settore carsico e quello goriziano; nella seconda , il Comando doveva assaltare tutto il bastione montuoso che strapiomba sull’Isonzo, tra Plava e Goriz