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Visualizzazione dei post da maggio, 2020

Le dieci partite che sconvolsero il Venezia (VII partita)

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30 Aprile 1967, Serie A Venezia-Lanerossi Vicenza 0-2 La fine. Umiliati dagli arbitri anche a Torino, la settimana successiva alle prodezze di Sbardella, dove Mencacci porta in vantaggio il Venezia, ma la Juve ribalta il risultato e Marengo nega un clamoroso rigore ai lagunari, al Penzo arriva il Lanerossi. Sta un pò meglio in classifica, ma non troppo. Di sicuro è l'ultima chiamata per una possibile salvezza. Ma si capisce in anticipo, che è l'anno no. A Sant'Elena per la delicata sfida, che è pure un mezzo derby, arriva Lo Bello, l'uomo del caso David. Non che allora fosse colpa sua, ma la scaramanzia, nello sport, non è mai troppa. E infatti il siracusano portò malissimo. Sfiancati da tanta acredine arbitrale, i lagunari ormai sono depressi. E nell'ultima reale chances a disposizione, falliscono. I biancorossi segnano nella ripresa con Gori e Maraschi, senza che dall'altra parte arrivino segnali di vita. L'ultimo quarto d'ora è quasi irreale:

Venezia FC: Il Gazzettino - Venezia, ventidue anni fa lo storico ritorno in serie A -

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La matematica sarebbe arrivata chirurgicamente sette giorni dopo per brindare con i 13mila del Penzo. Ma è giusto il 31 maggio 1998 che il Venezia, tornando indenne dal big match di Cagliari tra vicecapoliste, supera l'ultimo vero scoglio verso quella Serie A smarrita da ben 31 stagioni. Il gol con cui Stefan Schwoch all'85' risponde al momentaneo vantaggio di Roberto Muzzi regala un punto d'oro zecchino, rovinando la festa-promozione già preparata dai 35mila del Sant'Elia. Quell'1-1 è in sostanza il passo decisivo per raggiungere la vetta di quella che mister Walter Alfredo Novellino, fin dal ritiro estivo di Moena, ha definitivo una montagna da scalare, ripetendo poi il mantra dopo ognuna delle tante vittorie (17 in 38 gare con 13 pareggi). Quel pomeriggio di 22 anni fa una cinquantina di ultras sono volati in terra sarda, altrettanti tifosi invece protestano pacificamente (e con radioline a tutto volume) davanti a Ca' Farsetti tacciando l'amministra

Le dieci partite che sconvolsero il Venezia (VI partita)

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16 Aprile 1967, Serie A Venezia-Inter 2-3 Una partita epocale. Forse in assoluto, la partita più famosa di tutta la storia del Venezia. E uno dei più grandi furti del calcio, da parte dei potenti. Si è già visto come in quest'anno di serie A, l'ultimo prima del grande vuoto, ne siano successe di tutti i colori: dal 6-2 della Fiorentina, alla deprimente e, soprattutto, dittatoriale decisione della Lega di far giocare Cagliari-Venezia. Ovviamente manca il colpo di scena finale. Il 16 aprile arriva a Venezia l'Inter: i nerazzurri, trionfanti da tempo in Europa, arrivano a Sant'Elena da primi in classifica, 2 lunghezze avanti della Juve. I lagunari sono messi male: terzultimi con 17 punti. Mancano 7 giornate alla fine del campionato, la salvezza è difficile, ma possibile. Certo non è un pensiero saggio mettersi in testa di far punti contro l'Inter. Ma il calcio, a differenza di tutti gli altri sport di squadra, ammette i miracoli. Arbitra l'internazionale Sba

Le dieci partite che sconvolsero il Venezia (V partita)

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6 novembre 1966, Serie A Cagliari-Venezia 4-0 Forse la pagina più vergognosa della Lega Calcio. Direi anche la più disumana. Il calcio sopratutto, anche della vita. Il calcio sopratutto, ma non per tutti. Show must go on, ma chi ha potere può fermarsi. I poveri, no: di loro è la sofferenza, dunque se la godano fino in fondo. Il 4 novembre 1966 l'Italia è sconvolta dalla più grave inondazione del dopoguerra. Venezia e Firenze, città d'arte, le più colpite. I telegiornali portano nelle case, con la discrezione del tempo, immagini che la memoria non cancellerà più. Due grandi città travolte dall'acqua, una tragedia umana di inconsolabile dolore, musei e case, cittadini e opere d'arte assaliti e annientati, l'umanità e il suo patrimonio in ginocchio. Venerdi l'Italia del nord vive solo di pianto. Ma per la Lega, ovviamente è ben più importante una partita di calcio. A Firenze non si può giocare, afferma. Ma a Cagliari, dove è atteso il Venezia si. Poco import

Venezia FC: Il Gazzettino - Si riparte il 20 giugno

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Poco più di tre settimane alla ripartenza della Serie B, Venezia spalle al muro e costretto a bruciare le tappe per farsi trovare pronto. Il complicato cammino-salvezza del team arancioneroverde, quint'ultimo in pieni playout con 32 punti (assieme all'Ascoli che però deve recuperare i 90' casalinghi con una Cremonese a quota 30) ripartirà sabato 20 giugno, dal derby triveneto alla Dacia Arena di Udine col Pordenone. Fischio d'inizio tra meno di un mese dunque, sicuramente anticipato rispetto alle previsioni, visto che per il torneo cadetto la prospettiva sembrava quella di una partenza differita e non coincidente con quella della Serie A. Non più tardi del 15 maggio, del resto, l'assemblea delle società di B aveva votato all'unanimità il decorso per la ripresa degli allenamenti in forma collettiva di un periodo di 10 giorni dall'emanazione del protocollo sanitario. ANNUNCIO «La Serie B potrà ripartire il 20 giugno in linea con quanto avevamo deli

Le dieci partite che sconvolsero il Venezia (IV partita)

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9 ottobre 1966, Serie A Venezia-Fiorentina 2-6 Un temporale atmosferico nella ripresa, un temporale agonistico già nel primo tempo: 3-0 per i viola, 6-2 alla fine, la scoperta della durezza della serie A già nelle prime giornate. Se ci sono indizi che non andrebbero elusi, questo è uno dei più lampanti: sarà l'anno dell'addio, della catastrofe, del lungo silenzio. Non per soli demeriti sportivi, ma lo scopriremo più avanti. Il Venezia, appena tornato in serie A, comprende amaramente cosa può succedere quando arrivano squadre potenzialmente terribili, dove devi aggiungere anche la sfortuna di perdere un uomo dopo appena 5' minuti ( Nanni, frattura del malleolo pereonale), quello che doveva marcare una delle fonti del gioco viola (Merlo), già in gol dopo nemmeno un minuto. Poi ovviamente bisogna metterci Chiarugi, il formidabile Hamrin, Albertosi, De Sisti e compagnia bella. E il Venezia? In panchina ovviamente c'è ancora Segato, l'artefice della promozione, po

Le dieci partite che sconvolsero il Venezia (III partita)

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12 Settembre 1965, Serie B Venezia-Mantova 1-4 Una mazzata. Brutale, inattesa. Siamo alla seconda di campionato già la prima non era stata un fiore (pareggio in extremis a Novara). Questa è un massacro. Ovvio: il Mantova è fortissimo, è partito per vincere il torneo. In porta ha Zoff, in mezzo al campo ci sono Giagnoni, Di Giacomo, l'ex Santon. Ma il Venezia non nasconde il medesimo obiettivo: Segato, subentrato ad Achilli, ha ancora Mencacci, Salvemini, ma anche Bertogna e soprattutto Ferruccio Mazzola, il cui arrivo ha il gusto dell'amarcord più sentimentale e commovente per i veneziani. Insomma all'alba di questa ennesima stagione di serie B, subito una sfida che potrebbe dare indicazioni precise sul futuro. E allora scoppia il dramma. Venezia travolto, il Mantova segna quattro volte: lo sconforto è generale, la depressione incalza. Certo è anche una partita strana: dopo pochi minuti Spagni riceve una brutta botta in testa e gioca per il resto del match come un so

Le dieci partite che sconvolsero il Venezia (II partita)

25 Ottobre 1964, Serie B Venezia-Palermo 4-5 Qualcuno se la ricorda? Delle dieci partite che sconvolsero gli anni '60 del Venezia, questa sicuramente non solo è la più innocua, ma anche la più bizzarra, ludica, imprevedibile, quasi trash, immersa com'è stata, dall'inizio alla fine, in mezzo al fango. Sant'Elena come un enorme palude, le sabbie mobili al posto dell'erba. Siamo agli inizi del secondo campionato di B, dopo una stagione mediocre. E nemmeno questo sembra un anno decisamente buono. Dopo sei giornate, il Venezia ha solo 5 punti. La squadra è affidata ad Achilli, confermato in panchina. Ci giocano ancra Mancin e Bubacco (ma il portieri divide la porta con Vincenzi), spunta Mancin, l'attacco è retto da Santon. Ci sono anche Salvemini e il proverbiale Pochissimo, adatto più ai calambour che all'area di rigore. Venezia-Palermo è sulla carta una partita come altre, nessuna vigilia febbrile. Nel primo tempo reggono il campo e il pallottoliere: poi è

Le dieci partite che sconvolsero il Venezia [partita I]

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20 Gennaio 1963, serie A Venezia-Milan 2-1 (poi 0-2 a tavolino) Una bella giornata di sole. L'inverno c'è, ma non si sente. Il Venezia non c'è, ma si spera di vederlo. Siamo messi malissimo in classifica: penultimi con la Samp, di peggio ha fatto solo il Palermo. Una bella giornata di sole, ma pioverà. Qualcosa di solido, mica di liquido. Una bottiglietta mignon, mica un meteorite. Anche se l'effetto sembrerà più figlio del secondo oggetto che del primo. Cadrà in testa a un giocatore, un lancio di balistica precisione. Tra la folla. Ma non corriamo troppo. Si va a Sant'Elena, la carovana di tifosi procede spedita. Poco allegra, poca speranza. E poi c'è il Milan. Grandi nomi: Rocco, Ghezzi, Maldini, Trapattoni, Radice, Mora, Rivera. E David. Ma classica un pò fragile, lontana da Juve e Inter. C'è che si consola con la statistica: Il Milan, un Milan assai migliore, un Milan da scudetto, l'anno scorso qui a perso.  C'è aria di bis, ma anche il

Venezia FC: E Simoni lanciò il Venezia

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«Anche Gigi Simoni tifa Venezia», così scriveva Il Gazzettino il 16 giugno 1991, giorno del memorabile spareggio di Cesena che vide i lagunari battere 2-1 il Como e risalire in Serie B dopo quasi un quarto di secolo. L'ottantunenne tecnico di Crevalcore, la cui scomparsa due giorni fa ha commosso trasversalmente il mondo del calcio, quella domenica di quasi 29 anni fa sedette in tribuna allo stadio Manuzzi, dopo esser stato arbitro con la sua Carrarese del duello a distanza tra i veneziani di Alberto Zaccheroni e i lariani del sergente Eugenio Bersellini. LA CARICA «Il Venezia ha un entusiasmo maggiore rispetto alla sua avversaria le sue parole al nostro giornale Il Como pensava di aver conquistato la B già nel corso del campionato (vinto dal Piacenza, ndr), ora invece si trova costretto a disputare uno spareggio. Il vantaggio dei lagunari è essenzialmente psicologico, inoltre Zaccheroni ha dalla sua dei giocatori con maggior propensione offensiva e in B rappresenterebbe un

Venezia FC: Ristrutturare il Penzo. Uno spettacolo in laguna

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Come potrebbe essere il Penzo mantenendo storica tribuna centrale e sfruttando area dietro distinti.

Venezia FC: La Repubblica - Stadi, riti, gioco: il calcio che verrà

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L’effetto coronavirus sullo sport: per almeno un anno si trasformerà, non solo per gli impianti vuoti.  Meno duelli e proteste, più distanza tra giocatori, arbitri e negli spogliatoi.  Ma il vero copione deve essere ancora scritto Il calcio che verrà è un paese che dovremo abitare per parecchio tempo: la cosa non tocca solo la ripresa del campionato, ora più vicina, ma probabilmente tutta la prossima stagione. Ci attende un cambio complessivo di riti, gesti, abitudini. Diversa la liturgia, e gli officianti si adeguano. Per ora, sulla scorta interessante ma non assoluta della ripartenza in Germania, possiamo immaginare scenari. Non avremo più il pubblico, e neppure i suoi "luoghi accessori": i bar, i ristoranti, i centri commerciali che fanno ormai parte dell'evoluzione concettuale dello stadio e dai quali non si prescinde nel progettare i nuovi. Ma chi aprirebbe, oggi, una trattoria o un caffé? Addio alle "fan zone" durante i grandi eventi, peraltro ri

Venezia FC: Il punto - Che sarà di noi -

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Quindi si Riparte, salvo nuovi colpi di scena. Da metà giugno anche la serie B dovrà finire il campionato, con buona pace di tutti coloro che auspicavano un gesto per lo meno di sensibilità verso la situazione economica e sanitaria del Paese. Ci avevano detto Che dopo la Pandemia ( e ci siamo ancora dentro)nulla sarebbe stato come prima, ed effettivamente è così. O almeno per quanto riguarda il mondo del calcio anche gli ultimi “romantici” dovranno ammainare bandiera, perché è evidente che quello che era lo sport più bello e popolare del mondo, è oramai un’industria, per lo meno in Europa. Un’industria importante che muove denaro, crea posti di lavoro, e soprattutto serve al fisco per rimpinguare le casse Statali. E allora guardandola come un’attività economica è giusto che riparta pure questa. Il calcio degli anni 60-70-80-90 era da tempo ormai spento, era rimasto qualche ricordo nei tifosi d’allora e in qualche traccia nel mondo delle curve. Quel mondo però ormai non e

Venezia FC: Il Gazzettino - Venezia, i contagi erano 6. Bollettino senza scosse

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Non solo il direttore generale Scibilia e il centrocampista Vacca, con sei contagi la morsa del coronavirus si è rivelata ancor più stretta nei confronti del Venezia Calcio. Ieri la società arancioneroverde ha reso noto l'esito degli screening medici effettuati lunedì - appoggiandosi a proprie spese ad un centro sanitario privato - da una cinquantina tra calciatori e allenatori, dirigenti e collaboratori vari. Una procedura necessaria in vista dell'ancora ipotetica (ma sempre meno inverosimile) ripartenza di un campionato di Serie B fermo dal 7 marzo: «Il Venezia Fc comunica che i test sierologici effettuati da giocatori, staff tecnico e gruppo squadra - le poche righe diffuse da viale Ancona - hanno rilevato in 6 soggetti positività alle IgG per Covid-19 come da pregressa infezione. I tamponi orali hanno invece evidenziato che tutti i soggetti esaminati sono attualmente negativi al coronavirus». SOLLIEVO Proprio quest'ultimo è chiaramente il motivo di sollievo, p

Venezia FC: Corriere del Veneto - Oggi consiglio Figc si valuta la ripartenza. Il Venezia si allena -

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Giornata campale, quella di oggi, per il calcio italiano e anche per la Serie B. Alle 12 è in programma, infatti, un Consiglio federale di importanza epocale per lo sport più amato dagli italiani. Il Venezia contemporaneamente riprenderà gli allenamenti individuali facoltativi a gruppi di un massimo di dieci giocatori all’ora, uno per ogni metà campo disponibile nella struttura del Taliercio. Il club di Duncan Niederauer è alla finestra e attende di capire se davvero il campionato cadetto riprenderà dopo il 20 giugno, come ipotizzato nei giorni scorsi dopo l’Assemblea di Lega. Già archiviata la fase di screening iniziale con tamponi, test sierologici e accertamenti diagnostici nei confronti della rosa arancioneroverde per un costo complessivo di circa 7mila euro. Se il campionato dovesse riprendere andrà risolto il problema dei contratti in scadenza il prossimo 30 giugno. In punta di diritto i club non hanno alcun appiglio certo per imporre la permanenza fino al termine della stagio

Venezia FC: Corriere del Veneto - Venezia esami e test per tutti. Sulla ripresa palla alla Figc

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Screening di gruppo al Taliercio, domani il Consiglio federale decisivo Appuntamento di primissimo mattino, al Taliercio, per un giorno in qualche modo davvero speciale. Potrebbe essere l’alba di una «rinascita» il raduno dei giocatori del Venezia per le visite e i test medici decisi dalla società, in attesa che il Consiglio federale chiarisca se e quando, nell’eventualità, riprenderà il campionato di serie B. La riunione del massimo organismo della Figc è stata convocata per le ore 12 di domani e da qui si aspetta che escano risposte importanti. Tra gli argomenti all’ordine del giorno, vanno segnalati il punto numero 2, ovverosia «modifiche regolamentari», il punto numero 4, «decreto Presidente consiglio dei ministri del 17 maggio 2020: provvedimenti conseguenti» e soprattutto il numero cinque, ossia la «circolare Uefa numero 24 del 24 aprile 2020 con determinazioni in ordine alle modalità di conclusione dei campionati stagione sportiva 2019-2020». Da sottolineare anche il punto

Venezia FC.Il Gazzettino - Venezia al via con tamponi e test sanitari

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Dover tornare in campo, per conquistarsi con le proprie forze nelle ultime 10 giornate la permanenza in Serie B, rimane una minaccia concreta per il Venezia. Una corsa ad ostacoli in vista della quale la società arancioneroverde comincia questa mattina a rimettersi in moto, sottoponendo a tamponi e test giocatori, staff tecnico e chiunque graviti attorno al team di Alessio Dionisi. Il capitano Marco Modolo e i suoi compagni, per la prima volta dall'ultimo allenamento del 12 marzo e dai controlli clinici del giorno successivo, si riaffacciano oggi al Taliercio dove da dopodomani potrebbero iniziare ad allenarsi a livello individuale, a patto che gli esiti dei tamponi (attesi in un 24-48 ore essendosi appoggiati ad un centro medico privato) rivelino lo zero alla voce contagi. Il Venezia del resto è un osservato speciale, essendo stato l'unico club di B con un giocatore (il centrocampista Antonio Junior Vacca) positivo al Covid-19, oltre al direttore generale Dante Scibilia,