Venezia FC: Il Gazzettino - Venezia, ventidue anni fa lo storico ritorno in serie A -

La matematica sarebbe arrivata chirurgicamente sette giorni dopo per brindare con i 13mila del Penzo. Ma è giusto il 31 maggio 1998 che il Venezia, tornando indenne dal big match di Cagliari tra vicecapoliste, supera l'ultimo vero scoglio verso quella Serie A smarrita da ben 31 stagioni. Il gol con cui Stefan Schwoch all'85' risponde al momentaneo vantaggio di Roberto Muzzi regala un punto d'oro zecchino, rovinando la festa-promozione già preparata dai 35mila del Sant'Elia. Quell'1-1 è in sostanza il passo decisivo per raggiungere la vetta di quella che mister Walter Alfredo Novellino, fin dal ritiro estivo di Moena, ha definitivo una montagna da scalare, ripetendo poi il mantra dopo ognuna delle tante vittorie (17 in 38 gare con 13 pareggi). Quel pomeriggio di 22 anni fa una cinquantina di ultras sono volati in terra sarda, altrettanti tifosi invece protestano pacificamente (e con radioline a tutto volume) davanti a Ca' Farsetti tacciando l'amministrazione di mestrino-centrismo.
Il motivo? L'allestimento solo in terraferma di un maxischermo per seguire il big match Cagliari-Venezia, preso d'assalto in Piazzetta Coin da circa 3000 cuori arancioneroverdi. Alla fine arriva un 1-1 che, pur tra qualche rammarico, non è solo un pareggio poiché fa partire il conto alla rovescia verso la passerella del 7 giugno con la Fidelis Andria, partita calcisticamente trascurabile (rigore di Cossato e autogol di Ballarin per un altro 1-1 dolcissimo) in attesa della grande festa trasferitasi al triplice fischio da Sant'Elena ad una Piazza San Marco gremitissima. Nella Serie B 1997/98 il Venezia fa subito sognare andando in fuga solitaria per 13 giornate, cedendo la vetta alla Salernitana che gela gli 11 mila del Penzo con una doppietta di Di Vaio e tris di Greco. Co-campioni d'inverno assieme ai campani il 25 gennaio 98 grazie al 4-0 sulla Reggina, alla terza di ritorno i lagunari sono di nuovo e per l'ultima volta da soli in vetta (4-2 al Monza) e soprattutto a +11 sulle quinte. Uno sforzo enorme e che fa perdere un po' di smalto: dopo la soddisfazione di battere il Verona al Bentegodi con capitan Luppi, i ko di Pescara e Ravenna vengono compensati dai successi su Reggiana e Chievo. Preziosissimo poi lo 0-0 davanti ai 33 mila di Salerno che già il 10 maggio festeggiano il ritorno in Serie A dei granata dopo mezzo secolo. Al Venezia per la matematica promozione mancano ancora 5 punti con 5 gare a disposizione, scesi a 2 grazie al comodo 3-0 sul Castel di Sangro. Il 24 maggio primo match ball nella tana della Lucchese, al Porta Elisa scendono oltre 2000 arancioneroverdi costringendo gli ultras toscani a cedere la loro curva, sul campo però fanno festa i padroni di casa grazie a un autogol di Brioschi e al futuro veneziano Vannucchi. Eccoci così al 31 maggio, seconda trasferta di fila, stavolta a Cagliari contro i rossoblù dell'ex Giampiero Ventura che, freschi di aggancio al secondo posto in classifica, strappano lo spartito di un presunto 0-0 già scritto passando in vantaggio al 65' con Muzzi imbeccato dall'ex Carruezzo. Ma a 5' dal termine su assist da destra del neo entrato Polesel è Schwoch a scacciare i cattivi pensieri infilando di testa il treportino Scarpi con il suo 17. centro stagionale. Ad ogni modo solo dettagli, ormai nessuno a 11 anni dalla fusione può togliere al patron Maurizio Zamparini l'agognata Serie A.
Marco De Lazzari

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