Le dieci partite che sconvolsero il Venezia (VII partita)

30 Aprile 1967, Serie A
Venezia-Lanerossi Vicenza 0-2
La fine. Umiliati dagli arbitri anche a Torino, la settimana successiva alle prodezze di Sbardella, dove Mencacci porta in vantaggio il Venezia, ma la Juve ribalta il risultato e Marengo nega un clamoroso rigore ai lagunari, al Penzo arriva il Lanerossi. Sta un pò meglio in classifica, ma non troppo. Di sicuro è l'ultima chiamata per una possibile salvezza. Ma si capisce in anticipo, che è l'anno no. A Sant'Elena per la delicata sfida, che è pure un mezzo derby, arriva Lo Bello, l'uomo del caso David. Non che allora fosse colpa sua, ma la scaramanzia, nello sport, non è mai troppa. E infatti il siracusano portò malissimo. Sfiancati da tanta acredine arbitrale, i lagunari ormai sono depressi. E nell'ultima reale chances a disposizione, falliscono. I biancorossi segnano nella ripresa con Gori e Maraschi, senza che dall'altra parte arrivino segnali di vita.
L'ultimo quarto d'ora è quasi irreale: i diecimila del Penzo tacciono di fronte a una squadra spolpata nell'animo, avara di entusiasmo e ormai consegnata al proprio destino. Quando Lo Bello fischia, lo stadio si svuota come una chiesa dopo un funerale. Impossibile pensare ormai alla salvezza: a quattro giornate dalla fine, la parola speranza non ha più senso. La serie A esce dal Penzo nel modo più triste. Nessuno sa ancora che l'arrivederci durerà quasi in eterno.
Un secolo di calcio Venezia, pag. 130,132

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