Venezia FC: E Simoni lanciò il Venezia

«Anche Gigi Simoni tifa Venezia», così scriveva Il Gazzettino il 16 giugno 1991, giorno del memorabile spareggio di Cesena che vide i lagunari battere 2-1 il Como e risalire in Serie B dopo quasi un quarto di secolo. L'ottantunenne tecnico di Crevalcore, la cui scomparsa due giorni fa ha commosso trasversalmente il mondo del calcio, quella domenica di quasi 29 anni fa sedette in tribuna allo stadio Manuzzi, dopo esser stato arbitro con la sua Carrarese del duello a distanza tra i veneziani di Alberto Zaccheroni e i lariani del sergente Eugenio Bersellini.
LA CARICA
«Il Venezia ha un entusiasmo maggiore rispetto alla sua avversaria le sue parole al nostro giornale Il Como pensava di aver conquistato la B già nel corso del campionato (vinto dal Piacenza, ndr), ora invece si trova costretto a disputare uno spareggio. Il vantaggio dei lagunari è essenzialmente psicologico, inoltre Zaccheroni ha dalla sua dei giocatori con maggior propensione offensiva e in B rappresenterebbe una piacevole novità». Pronostico dunque azzeccato e debito in qualche modo pagato, a favore di quel Venezia che sei mesi prima aveva fatto ripartire la sua carriera: il 6 gennaio '91, infatti, la doppietta di Marco Rossi firmò il 2-0 veneziano al Dei Marmi che costò l'esonero a Beppe Savoldi, richiamando in servizio l'allora 52enne da due anni a spasso, pur vantando già un poker di salti in Serie A, due col Genoa e due col Pisa. La Carrarese di Simoni (poi retrocessa in C2 ma risalita subito in C1 dodici mesi dopo) in quella volata promozione verso la B non fece differenze tra il Venezia e il Como, bloccandoli rispettivamente sullo 0-0 (al Baracca) e sull'1-1 alla terz'ultima e penultima giornata. Fu questo il primo incrocio con l'arancioneroverde da allenatore per un Gigi Simoni che, da centrocampista, aveva già sfidato il Venezia anche al Penzo nella fila dell'Ozo Mantova, in particolare nella Serie B 1960/61 che vide i lombardi seguire in Serie A i neroverdi di Carlo Alberto Quario trascinati dai 17 gol di Gino Raffin. Altri faccia a faccia proprio in A con la maglia dello stesso Mantova nel 62/63 e nel 66/67 con quella del Torino, quando si mise in luce come gemello di Gigi Meroni.
GLI ALTRI CONFRONTI
Dopo la fusione il Venezia arancioneroverde ha sfidato a più riprese mister Simoni, a partire dalla Serie B 92/93 sempre con Zaccheroni al timone, quando la corazzata grigiorossa (promossa in A e vincitrice del Trofeo Anglo Italiano) fu frenata con un 2-2 allo Zini (vantaggio di Gualco, sorpasso Maiellaro-Bonaldi e pareggio di Tentoni) e sull'1-1 al Penzo con Ciccio Romano a riagguantare Giandebiaggi. Altro pareggio, stavolta a reti bianche, il 21 novembre '99 al Penzo in Serie A con Beppe Materazzi al timone lagunare, mentre il 20 settembre 2000 di nuovo tra i cadetti il Venezia di Cesare Prandelli sbancò il Delle Alpi e stese il Torino con un gol di Di Napoli alla prima trasferta di campionato. Tutto qua? Non ancora, perché per il team di Gianfranco Bellotto non ci fu niente da fare nella B 2002/03 contro un Ancona manco a dirlo volato in A: all'andata due rigori di Paolo Poggi per la rimonta dallo 0-2 non bastarono a fronte del poker firmato dall'ex Ganz, Graffiedi, Perovic e Tarana, poi al ritorno la doppietta di Perovic sancì al 94' un 2-1 (di Fantini dal dischetto il momentaneo 1-1) che per salvarsi rese imprescindibile il successivo 3-1 alla Sampdoria di Novellino all'ultima giornata. Particolarmente nobili, infine, gli ultimi due incroci nella B 2003/04 che videro il Venezia di Angelo Gregucci, prima di salvarsi ai playout col Bari, non cedere (0-0 a Sant'Elena e 1-1 al San Paolo dopo il vantaggio per un'autorete di Carrera) a un Napoli decaduto e che non riuscì clamorosamente a rientrare tra le sei promosse.
Marco De Lazzari

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