Venezia FC: Il Gazzettino - Venezia, i contagi erano 6. Bollettino senza scosse

Non solo il direttore generale Scibilia e il centrocampista Vacca, con sei contagi la morsa del coronavirus si è rivelata ancor più stretta nei confronti del Venezia Calcio.
Ieri la società arancioneroverde ha reso noto l'esito degli screening medici effettuati lunedì - appoggiandosi a proprie spese ad un centro sanitario privato - da una cinquantina tra calciatori e allenatori, dirigenti e collaboratori vari. Una procedura necessaria in vista dell'ancora ipotetica (ma sempre meno inverosimile) ripartenza di un campionato di Serie B fermo dal 7 marzo: «Il Venezia Fc comunica che i test sierologici effettuati da giocatori, staff tecnico e gruppo squadra - le poche righe diffuse da viale Ancona - hanno rilevato in 6 soggetti positività alle IgG per Covid-19 come da pregressa infezione. I tamponi orali hanno invece evidenziato che tutti i soggetti esaminati sono attualmente negativi al coronavirus».
SOLLIEVO
Proprio quest'ultimo è chiaramente il motivo di sollievo, poiché i tamponi non hanno smascherato altre positività al Covid-19 dopo quelle del centrocampista Antonio Junior Vacca (unico calciatore infettato in Serie B, a metà marzo, e dichiarato guarito il 25 aprile) e il dg Dante Scibilia che giusto quindici giorni fa aveva confidato di aver sconfitto il virus contratto a fine febbraio.
Da parte del Venezia massimo riserbo sull'identità degli altri quattro membri dell'entourage lagunare oggi non più positivi, ma non si tratta dei due calciatori che avevano già manifestato sintomi da coronavirus risultando però negativi agli approfondimenti clinici. «Il fatto che in 6 siamo stati infettati comporta ovviamente la necessità di ulteriori indagini - anticipa il dg Scibilia - per capire la situazione non tanto dal punto di vista epidemiologico, quanto sul piano dello stato di salute fisico con particolare attenzione agli aspetti renali, respiratori e cardiovascolari». Ad ogni modo, precisa il dirigente arancioneroverde, nessuno stravolgimento dei programmi in seno al Venezia. «Avevamo già in agenda per lunedì prossimo una serie di visite per avere conferma dell'idoneità agonistica dei nostri ragazzi. Verifiche che avremmo fatto comunque, a prescindere da quanto appena emerso dai test, proprio per tenere sotto controllo quel patrimonio che sono i nostri atleti».
Dopo averne donate mille alla Fondazione Carpinetum, il Venezia regalerà una mascherina personalizzata con il suo logo a chi acquisterà 30 euro di merchandising ufficiale del club agli Store Vfc all'M9 di Mestre e Biancat&Doni in campo Sant'Aponal a Venezia.
Marco De Lazzari

VENEZIA, AVANTI TRA MILLE DUBBI
«Tutti i giocatori hanno scelto di allenarsi subito al Taliercio, un segnale di grande coesione e attaccamento alla causa». Su queste doti, sottolineate ieri col sorriso da mister Alessio Dionisi al termine del primo allenamento della sua squadra dopo oltre due mesi, il Venezia dovrà fare la massima leva per conquistarsi sul campo quella permanenza in Serie B fissata dal presidente Duncan Niederauer come conditio sine qua per progettare qualsiasi futuro. Una prospettiva agonistica e societaria a dir poco pressante, oggi più di ieri, avendo la Figc ribadito a margine del consiglio federale la volontà, in ossequio al principio del merito sportivo quale caposaldo di ogni competizione agonistica, di riavviare e completare le competizioni nazionali professionistiche fissando al 20 agosto la data ultima di chiusura dei campionati di Serie A, B e C. Una presa di posizione no di certo inattesa, del tutto in linea con quanto sempre dichiarato dalla stessa Federcalcio nonché dalle Leghe compresa quella di B. I campionati vanno portati a termine, il Decreto Rilancio del Governo consente di lavorare in questa direzione cercando di rispondere con un'efficacia tutta da vedere ai molti dubbi legati alle criticità figlie dell'emergenza-coronavirus che tuttora il Venezia stesso continua a sottolineare. «Io credo sia ancora presto per dire che davvero si tornerà in campo conferma le sue perplessità il dg lagunare Dante Scibilia aspettiamo il 28 maggio le decisioni del Governo (giorno indicato dal ministro Spadafora per fissare le date della ripresa dei campionati, ndr) e restiamo in attesa di quel protocollo sanitario che ancora non abbiamo nella sua versione definitiva». La Figc, per la quale la stagione 2019/20 potrà terminare il 20 agosto e quella 2020/21 inizierà il 1. settembre, sul fronte della sicurezza sanitaria mette le mani avanti ventilando un Piano B, riservandosi cioè prima di far ripartire l'attività agonistica di determinare i criteri di definizione delle competizioni, qualora le stesse dovessero essere nuovamente sospese per il Covid-19, individuando un nuovo format (brevi fasi di playoff e playout) per promozioni e retrocessioni. Invece nel caso in cui si arrivasse alla definitiva interruzione del campionato si punterà alla definizione della classifica anche applicando oggettivi coefficienti correttivi che tengano conto dell'organizzazione in gironi, del diverso numero di gare disputate dai club e che prevedano in ogni caso promozioni e retrocessioni. «La Figc ha portato a casa dal Governo prosegue Scibilia la possibilità di fare allenamenti collettivi (il quando lo dirà il famoso protocollo mancante, ndr) sapendo che il rischio di finire in quarantena sussiste per tutta la squadra, un giocatore potrebbe semplicemente contagiarsi dalla moglie. Serviranno circa 1100 tamponi, la Lega B ci dica come reperirli perché noi non siamo in grado di averli nelle quantità necessarie». Pesante l'impatto economico della ripartenza. «Un tampone costa 100 euro, serviranno poi 350 step sierologici, più voli charter, pullman e sanificazioni. Sembra non ci sarà più l'obbligo di andare in ritiro, ma comunque ripartire costerà 500 mila euro, senza avere incassi dallo stadio vuoto, col merchandising fermo e i diritti tivù che non si sa come andranno a finire. E non scordiamo il capitolo dei contratti in scadenza il 30 giugno, lì si aprono dinamiche molto complesse in termini di contrattazione con i calciatori e le società rischiando di alterare la competitività dei campionati».
Marco De Lazzari

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