Le dieci partite che sconvolsero il Venezia (II partita)

25 Ottobre 1964, Serie B
Venezia-Palermo 4-5
Qualcuno se la ricorda? Delle dieci partite che sconvolsero gli anni '60 del Venezia, questa sicuramente non solo è la più innocua, ma anche la più bizzarra, ludica, imprevedibile, quasi trash, immersa com'è stata, dall'inizio alla fine, in mezzo al fango. Sant'Elena come un enorme palude, le sabbie mobili al posto dell'erba. Siamo agli inizi del secondo campionato di B, dopo una stagione mediocre. E nemmeno questo sembra un anno decisamente buono. Dopo sei giornate, il Venezia ha solo 5 punti. La squadra è affidata ad Achilli, confermato in panchina. Ci giocano ancra Mancin e Bubacco (ma il portieri divide la porta con Vincenzi), spunta Mancin, l'attacco è retto da Santon. Ci sono anche Salvemini e il proverbiale Pochissimo, adatto più ai calambour che all'area di rigore. Venezia-Palermo è sulla carta una partita come altre, nessuna vigilia febbrile. Nel primo tempo reggono il campo e il pallottoliere: poi è quasi una partita grottesca. Nove gol in tutto, uno nel primo, altri otto in una quarantina di minuti nella ripresa, almenno una rete ilare (Bubacco che non colpisce la palla per un banale rinvio, consegnadola invece a Rossano per il regalo dell'1-2), un altro gol ingiustamente annullato ai lagunari(sarebbe stato il 4-5, arrivato più tardi), una serie di situazioni comiche ed imbarazzanti, che i 4.000 fradici spettatori, accorsi ignari del violento nubifragio che da lì a poco si sarebbe scatenato, e non solo dal cielo, hanno salutato tra la rabbia e il divertimento, per una partita dove il peggio non sembrava aver mai fine, come capita anche nella vita, quando le tragedie si assommano senza sosta, scatenando il sorriso, oltre al pianto. Una partita choc e sciocca, un risultato a suo modo storico a Sant'Elena, anche se forse sparito dalla memoria di tanti. Una sfida vicina alle sparatorie del Far West, dove basta calciare la palla, tanto da qualche parte prima o poi colpisce. Come le pallottole di indimenticabili duelli al sole, quì indegnamente inzuppati.  
Un secolo di calcio a Venezia - pag.116,118,120 -

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