Luigi Cadorna


Luigi Cadorna (Torino 1850 - Bordighera 1928) fu un generale dell'esercito italiano e Capo del Comando Supremo dal 1914 al novembre 1917. Figlio di un generale dell'esercito del Piemonte (il Regno d'Italia non era ancora nato), all'età di 10 anni iniziò la sua brillante carriera militare caratterizzata da serietà, inflessibilità e rigida osservazione delle regole. Crebbe nella convinzione che "le guerre vengono vinte con le offensive, dunque i comandanti dovrebbero andare all'offensiva. Riguardo alle operazioni difensive non aveva nulla da dire" (Mark Thompson, "La Guerra Bianca", Il Saggiatore, Milano, 2009, p. 67). All'inizio del XX secolo divenne uno dei personaggi militari più importanti del Regno d'Italia e nell'estate del 1914 sostituì il suo "storico antagonista", il generale Alberto Pollio, alla guida del Comando Supremo.

La sua carriera ai vertici dell'esercito italiano corrispose al periodo della Grande Guerra. Ma la sua formazione e le sue idee si dimostrarono antiquate e i diversi piani di attacco ideati fallirono sistematicamente. Il suo carattere orgoglioso e rigido lo indussero inoltre ad assumere una condotta di guerra assolutamente autoritaria sia con il governo di Roma che con i soldati. Molto spesso si parlò di “Governo di Udine” riferendosi alle decisioni prese in autonomia dal Comando Supremo (fissato nella città friulana) mentre il trattamento riservato ai soldati sul fronte fu duro, inflessibile e molte volte privo di umanità. Coerentemente, questa indole venne mantenuta anche nei confronti dei suoi delatori o di coloro che rischiavano di offuscare la sua figura come il colonello Giulio Douhet ei generali Roberto Brusati e Luigi Capello

La sottovalutazione dei preparativi ausstro-germanici nell'Alto Isonzo (ottobre 1917), la Ritirata di Caporetto e il tentativo di screditare i soldati della Seconda Armata segnarono la sua fine ai vertici dell'esercito. Su pressioni di Francia e Inghilterra, Vittorio Emanuele III lo licenziò e la Commissione d'Inchiesta lo indicò come uno dei maggiori responsabili della disfatta.

Ciononostante, negli anni successivi la figura di Cadorna è stata inclusa tra i vincitori della Grande Guerra. Ancora oggi in Italia esistono diverse vie, piazze e monumenti a lui dedicate. In particolare, l'importante via di collegamento tra Bassano del Grappa e la cima de Monte Grappa si chiama tuttora “Strada Cadorna”. Si tratta di una rotabile di 25 chilometri estremamente spettacolare costruita durante il conflitto che, con i suoi numerosi tornanti, si inerpica fino a 1700 metri s.l.m.

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