Bevo l'orina dei muli Altopiano della Bainsizza il 1917

Ci sistemiamo alla meglio. La sete ci tormenta. Potere avere un sorso d'acqua, sia pure calda..... e bagnare una volta la bocca arida, acidosa...... La tentazione mi attira. Osservo il bidone dall'arma, ormai resa inservibile... È colmo d'acqua. Acqua, però, veramente no, ma un liquido vischioso dal colore del latte. Non ho smarrito la memoria, ricordo. Il bidone è stato rifornito in una pozzanghera, ove i muli calpestavano i loro stessi rifiuti. La tentazione m'assale fosse pure veleno quel liquido biancastro pure mi avvelenerei. Stacco rapidamente una gomma dal manicotto dell'arma, la porto alla bocca mentre furiosamente coll'altra mano giro rapidamente la manovella. L'orina dei quadrupedi m'entra violentemente in bocca e calma un poco la sete. Mio fratello che ha osservato impassibile la mia mossa, ora mi rimprovera e mi dice che sono pazzo. Ma vuoi morire? Dò una scrollata di spalle ormai quel che è fatto è fatto e poi contro... la sete... la ragion non vale!
Dal diario di Agostino Tambuscio militare, 275° reggimento fanteria, brigata Belluno, soldato

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