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Visualizzazione dei post da settembre, 2024
Venezia FC: Roma-Venezia, Di Francesco: “Dobbiamo essere arrabbiati: se c’era una squadra che doveva vincere, quella era la nostra”
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Queste le dichiarazioni di Eusebio Di Francesco a Dazn dopo Roma-Venezia: “Non sono d’accordo che i cambi di Juric abbiano cambiato la partita. Questa squadra, se non si fa gol da sola, per 70 minuti ha fatto una grande partita. Merito al Venezia, ma anche demerito per non aver chiuso la gara. Quando si commettono ingenuità dispiace. Oggi chi meritava di portare a casa i tre punti era il Venezia. Abbiamo messo in difficoltà la Roma e avremmo meritato di più. Dobbiamo essere incazzati di non aver portato a casa almeno un punto”
Gosho quotidiano 30 settembre 2024
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"Anche se sono una persona di scarsa abilità, mi sono riverentemente dedicato allo studio del Mahayana. Una mosca blu, se si posa sulla coda di un buon cavallo, può viaggiare diecimila miglia, e la verde edera che si abbarbica intorno al possente pino può crescere fino a mille piedi. Io sono nato come figlio dell’unico Budda, Shakyamuni, e servo il re delle scritture, il Sutra del Loto. Come potrei osservare il declino della Legge buddista e non essere colmo di pietà e rammarico?" Dal Gosho "Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese" (Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, volume I, pag. 18)
Duello di artiglierie Moraro 18 giugno 1915
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Intanto che si sta lavorando arrivano due camions che portano le munizioni a noi, però si fermano un po’ indietro perché non possono venire fin quassù. Una batteria nemica li scorge ed incomincia a tirarvi sopra. Questa batteria, tirando, viene vista da una nostra batteria da campagna che è piazzata un po’ dietro al punto dove si sta lavorando noi, e vi apre il fuoco. Così succede che il nemico cessa di tirare sui camions, e si rivolge contro quella nostra batteria. Ne succede un duello accanito, che dura per qualche tempo, ma poi dovette cedere la nostra per ragioni più che giuste. Primo perché era un 152 contro un 75, e poi perché la nostra era piazzata in un punto basso, mentre loro potevano tirare benissimo dalle loro montagne. Era qualche cosa di impressionante a sentire il sibilio del proiettile che passava proprio sulle nostre teste e vederlo poi scoppiare a pochi metri da noi, e anzi qualcuno che restava un po’ corto era molto pericoloso anche per noi, perché poco mancava non c
Venezia FC: Roma-Venezia, Di Francesco: “Qualche dubbio su Yeboah, out Duncan: preparerò una partita diversa”
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Eusebio Di Francesco, dopo la vittoria con il Genoa affronta la Roma, una partita dall’alto valore emotivo per lei. “Penso più al Venezia che al mio passato alla Roma. La squadra sta lavorando nel giusto modo e mi aspetto altre risposte. Cerchiamo un lavoro non solo sul campo, ma anche di tenuta mentale e tattica”. Recupera qualcuno? “Nicolussi Caviglia dopo la squalifica, qualche dubbio su Yeboah che ha avuto un problemino”. Sulla formazione? “Farò qualcosa di diverso, preparo sempre strategie differenti, non è la stessa partita del Genoa. Ci saranno momenti in cui avremo il pallino, in altre in cui meno”. Che Roma si aspetta? “Aggressiva, come principi di gioco e come aggressività in generale. Mi aspetto del turnover visto che arrivano da diverse partite”. Si aspetta Dybala fuori? “Non posso sperare in questo, lui fa la differenza e io guardo ai miei”. Duncan e Altare sono recuperati? “No. Credo che forse Duncan può tornare per Verona, Altare più facile dopo la sosta”. C’è un clima p
Lettera
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Un attimo di tregua, tra il sibilo delle pallottole e i boati tremendi delle granate. Un filo sottile di nostalgia e di amore mi lega a persone care. Mi porta per un attimo verso realtà lontane e perdute. La trincea, col suo carico di umanità sofferente, trabocca di pensieri e sentimenti. Il buono che è rimasto in me combatte contro fili spinati arrugginiti e contorti, si spinge oltre infiniti deserti di orrore e di desolazione. Una lettera. Righe d'inchiostro che raccontano la vita e la morte. La mia coscienza impressa sulla carta. Per loro. Per il loro amore. Per quelli che verranno e vorranno sapere. Eternità. Pagina del Gruppo Grande Guerra 1915-1918
Una gioia da trasmettere
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Kosen-rufu non è un punto di arrivo, è un viaggio. È la strada che percorriamo noi persone comuni quando desideriamo raccontare a chi abbiamo di fronte la grandezza della Legge mistica Da dove nasce questo desiderio? Nel Buddismo esiste il principio di "rispondere con gioia" e si rife- risce alla gioia vibrante che emerge dentro di noi quando recitiamo Nam-myoho-renge-kyo con un cuore sincero. Questa azione ci permette di costruire uno stato vitale incrollabile capace di spingerci ad affrontare e superare qualsiasi difficoltà o sofferenza. Ed è allora che veniamo sommersi dala gratitudine e dalla felicità di aver incontrato la Legge mistica. Quando rispondiamo con gioia, non possiamo fare a meno di provare il desiderio di condividere la Legge mistica con gli altri, perciò inizia spontaneamente l'azione di propagare questo insegnamen- to. Questa azione, a sua volta, porta a ricevere benefici ancora più grandi. Propagare l'insegnamen- to è un gesto naturale che scaturis
Venezia FC: Dopo 22 anni una vittoria in serie A con due gol di scarto - Pohjanpalo sono 42 i gol dall'agosto di due anni fa
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Per azzerare il contatore ci sono voluti più di 22 anni e mezzo. Da così a lungo il Venezia non vinceva una partita in serie A con due gol di scarto, attesa terminata sabato scorso contro il Genoa dopo ben 8.259 girni. Tanti ne sono serviti infatti, per imporsi con un risultato così secco che mancava dal 10 febbraio 2002. L'ultimo precedente 2-0 lo avevano regalato alla squadra allenata (dopo l'esonero di Prandelli) da Beppe Iachini-Alfredo Magni i gol del “pelusa” uruguagio Federico Magallanes e dall'immancabile Pippo Maniero, stendendo al Penzo (per la cronaca, davanti soli 6.942 spettatori, rispetto ai 10.502 presenti per il Genoa pochi giorni fa) la Fiornetina guidata da Ottavio Bianchi, fragile a tal punto da retrocedere rovinosamente in B assieme i lagunari. Minimo scarto Nella serie A di tre stagioni fa il Veneia aveva vinto 6 gare su 38, tutte col minimo scarto, a Sant'Elena battendo la Fiorentina (1-0), Roma (3-2) e Bologna (4-3), in trasferta Empoli (2-1), Bo
Ho dovuto bere l'urina
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«Mi trascino fino alla trincea, vedo una bottiglia, bevo, è urina. La trincea è vuota, i nostri sono tutti fuori, avanti, o morti o vivi, hanno conquistato la trincea degli austriaci. I portaferiti mi abbandonano. Arriva un colonnello, cammina lungo la trincea, impugna una rivoltella, va a vedere se ci sono dei soldati nascosti, mi vede, grida: "Cosa fate qui?", "Signor colonnello, sono ferito, fatemi portare via...". "Non possiamo, aggiustati come puoi, l'ordine è di ricuperare solo i morti" Giovanni Tolosano fante contadino
Gosho quotidiano 28 settembre 2024
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"In Cina viveva una donna chiamata Hsi-shih che si recò sulle montagne a raccogliere tenere erbe per prendersi cura della madre anziana. Gli dèi ebbero pietà di lei e spinsero il re, il sovrano dello stato di Yüeh, a uscire a caccia; così, quand’egli la vide, ne fece la sua sposa. Poiché tua figlia si comporta con devozione filiale, sia il cielo sia i Budda la proteggeranno. Tra tutte le buone radici, o azioni meritorie, la più importante è la devozione filiale verso i propri genitori. E tua figlia fa tutto questo animata dalla fede nel Sutra del Loto. Una fede simile è come acqua pura versata in un vaso d’oro; nemmeno una goccia andrà sprecata. È meraviglioso, davvero meraviglioso!" Dal Gosho "Sul meritorio atto di devozione filiale" (Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, volume II, pag. 767)
Venezia FC: Di Francesco e la Roma è un tabù da sfatare
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In giallorosso ha trascorso due vite, la prima in campo la seconda in panchina. Per Eusebio Di Francesco non potrà mai essere "qualsiasi" ritrovare, figurarsi all'Olimpico, quella Roma che per lui ha rappresentato il momento più alto tanto da giocatore quanto da allenatore. Domenica prossima in riva al Tevere (ore 15.00) potrà riprovrci da timoniere del Venezia - a dir poco rinfrancato dal bel 2-0 sul Genoa - a sftare il tabù, visto che da quando ha varcato la linea laterale il 55enne tecnico pescarese non è mai riuscito a battere la sua ex squadra, cogliendo tre pareggi (seppur tutti all'Olimpico con il Sassuolo dei miracoli) a fronte di 9 sconfitte in 12 faccia a faccia. L'allora 27enne Di Francesco scese nella capitale nell'estate 1997, dopo aver avuto un ruolo chiave nei due 14. posti consecutivi in serie A del sorprendente Piacenza. L'esordio si consuma nel 3-1 agostano guarda caso sul campo dell'Empoli che lo aveva lanciato; per il primo gol è
Come erano decorati gli scudi romani? Un curioso esempio dalla Colonna Traiana
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Ho preso l'austriaco per il collo
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«Nel 1915 sono partito per la guerra con il 32° fanteria. Ci hanno portati oltre Udine, al fronte. Là un reggimento era stato decimato, eravamo disperati. "Siamo arrivati in un bel posto", ci dicevamo, e le gambe tremavano. Siamo andati all'arma bianca. Un austriaco con un colpo di fucile mi ha rotto la baionetta. Allora ho buttato via il fucile, ho preso quell'austriaco per il collo, ma era un uomo forte, sono stato un bel momento per perdere, poi l'ho rovesciato su un fianco, è passato il mio amico Fantone, allora gli ha sparato un colpo in testa. Eh, gli austriaci a noi non ci avevano fatto niente, ma i nostri comandi ci face vano andare. Prima degli assalti ci distribuivano l'anice, partivamo sempre un po' storditi. Un'altra volta, era il 21 ottobre, alle dieci del mattino, il capitano ha tirato il sorteggio, quale dei quattro plotoni della compagnia doveva uscire per primo, fi nostro tenente era ricco, con un bell'orologio e anelli di diamanti
Il cuore di tutti gli insegnamenti del buddismo
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L'ambra attira la polvere e la calamita le particelle di ferro; il nostro cattivo karma è come la polvere e il ferro e il Daimoku del Sutra del Loto è come l'ambra o la calamita. Considerando queste [analogie capiamo perché], dovremmo sempre recitare Nam-myoho-renge-kyo. da Il Daimoku del Sutra del Loto (RSND, 1, 124) Daisaku Ikeda commenta: Toda ci insegnava un cammino infallibile: dedicare la nostra vita a kosen-rufu e diventare felici. Una fede direttamente legata a Nichiren Daishonin esiste all'interno della SGI. La preghiera di ciascun membro è pervasa dal voto di realizzare kosen-rufu. Noi stiamo recitando con fede insuperata il Daimoku del Sutra del Loto, «il cuore di tutti gli insegnamenti del Buddismo» e «l'occhio di tutti i Budda». Di conseguenza non c'è il minimo dubbio che supereremo ogni forma di karma e otterremo un elevato stato vitale come se ci librassimo alti nel «cielo della Luce tranquilla». NR 575
Se le cose sono senza speranza si dovrebbe essere determinati a farle andare diversamente
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La prova di un'intelligenza di prim'ordine è la capacità di tenere in mente due idee opposte allo stesso tempo e di conservare comunque la capacità di funzionare. Si dovrebbe, ad esempio, essere in grado di vedere che le cose sono senza speranza, ma allo stesso tempo essere determinati a farle andare diversamente. F.Scott Fitzgerald
Venezia FC: Venezia, come una seconda promozione: il racconto di una serata magica al Penzo
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Come una seconda promozione. La passerella del Venezia allo stadio Penzo, all’indomani della prima vittoria in campionato contro il Genoa, si trasforma in una festa all’esterno della curva sud, dove si mescolano calciatori e tifosi, tecnici e giganti celebrità cittadine: una squadra che è una città (anzi due), e si identifica in uno sponsor quanto mai azzeccato e abile nel branding, Cynar spritz che è dappertutto. Ai ragazzini, più che ai lupi della gradinata, non pare vero di bazzicare per qualche ora lo stesso spazio dei propri beniamini, senza barriere né guardie del corpo o particolari attenzioni. Un clima di euforia -secondo qualcuno tra gli spalti- ancora poco giustificata, con la trasferta di Roma alle porte: anche se mister Di Francesco assicura che i ragazzi si stanno allenando sempre in maniera seria. Comunque, ben seicento persone -non poche, di martedì sera- hanno accolto l’appello della società e hanno gremito la tribuna centrale dello stadio Penzo, “unico” come lo ha defi
Gosho quotidiano 26 settembre 2024
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"Il mondo di Buddità è il più difficile da dimostrare, ma, dato che possiedi gli altri nove mondi, devi credere di avere anche la Buddità. Non avere dubbi. Spiegando il mondo umano, il Sutra del Loto dice: «I Budda […] desiderano aprire la porta della saggezza del Budda a tutti gli esseri viventi». Il Sutra del Nirvana afferma: «Si dice che coloro che studiano gli insegnamenti del grande veicolo, benché abbiano l’occhio degli esseri comuni, possiedono l’occhio del Budda». Se le persone comuni nate nell’Ultimo giorno della Legge possono credere nel Sutra del Loto è perché il mondo di Buddità è presente nel mondo umano" Dal Gosho "L’oggetto di culto per l’osservazione della mente istituito nel quinto periodo di cinquecento anni dopo la morte del Tathagata" (Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, volume I, pag. 318)
Un turbine di pietre e ferro
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«2 Agosto 1915. Nel pomeriggio sono salito sopra il forte incompiuto di Campomolon; 1.855 metri sopra il mare. È nebbia, ma un colpo di vento offre d'un tratto ai nostri occhi, quasi sfacciatamente, il più imponente spettacolo di praterie, di boschi, di scintillanti lontane Dolomiti [...] La nebbia ritorna, quando d'improvviso un urlo immenso angoscioso, terrificante, sopraggiunge e si prolunga, si estende e si avvicina, sempre più forte, sempre più rabbioso, crudele, feroce; e mentre l'aria tutta intorno ne trema, e il cuore sospende i suoi battiti e il petto trattiene il respiro, e gli occhi si aprono trasognati al terribile prodigio, l'urlo ha tempo di finire in uno schianto e in LUI nembo, e dallo schianto e dal nembo si sprigiona un turbine di polvere, di pietre di ferro onde l'aria resta a lungo oscurata e una pioggia di innumerevoli schegge si irradia e discende quasi dolcemente per ampio raggio all'intorno. È il 305. Monte Coston ha dato l'allarme. T
Come combattevano davvero i Germani contro i Romani
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Linea di resistenza Case Giardini 27 agosto 1917
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Siamo ancora quassù a casa Giardini. Nella notte del 18 Agosto la nostra linea è arretrata di parecchio. Abbiamo abbandonato la vecchia trincea e ci siamo schierati su due linee: Una di guardia che parte da M.Nos, passa per quota 1381, costone Giardini, Monte Catz e va a Camporovere; e sulla linea di resistenza a oltranza. Tutta l’artiglieria ha arretrato di parecchio noi solamente siamo restati al nostro posto. Dal 18 i soldati montano di vedetta come la fanteria e fanno reticolati a tutto spiano. Siamo - in caso di un attacco loro in una posizione un po’ critica. Io sono stato malato 8 giorni con febbre a 39 ½ ed ho fatto a pena in tempo ad alzarmi per il 18. I primi giorni vi era grande attività di pattuglia. La notte dal 20 al 21 sono stato su sino alle 4 del mattino ed ho tirato parecchie bombe a mano. Si sentivamo rumori, voci fischi nella faggeta avanti il reticolato e non c’è nulla che snervi di più che il dover tendere l’orecchio per osservare là dove l’occhio non vede. La mat
Non lasciare spazio al dubbio
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Josei Toda diceva: «Per quale ragione siamo nati? Come spiega il passo del Sutra del Loto che afferma: "Gli esseri viventi sono felici e a proprio agio" (SDL, 318 [303]), noi siamo nati per goderci la vita. Come sarebbe triste se non lo facessimo! Quando crediamo con tutto il cuore nel Gohonzon, assaporeremo uno stato vitale in cui il vivere stesso, qualsiasi cosa facciamo, è una fonte di gioia». Come sono incoraggianti queste parole! Tuttavia non è facile mantenere uno stato vitale gioioso quando ci troviamo ad affrontare difficoltà, e intorno a noi ci sono persone che soffrono. Alcuni, ad esempio, si ritrovano senza lavoro e senza un reddito dopo anni di sacrifici, mentre tanti giovani decidono di andare all'estero per sfuggire alla mancanza di prospettive... È difficile non dubitare quando ostacoli e difficoltà mettono a dura prova la nostra fede, ma Nichiren Daishonin scrive: «Immagina che ci sia una nave in mare aperto. Per quanto possa essere costruita solidamente,
Venezia FC: Scintilla Yeboah. Un assist sulla via della salvezza
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Degli 11 titolari del Venezia che sabato ha battutto il Genoa, 9 erano in rosa nello scorso torneo di B. Nel 2-0 del Penzo Eusebio Di Francesco ha anche adottato il 3-5-2, il modulo scelto da Paolo Vanoli da gennaio in poi. Allenatori diviersi con approcci diversi, certo. "Interpretano la gara in modo differente - spiegava a fine partita Antonio Candela, schierato braccetto di destra -. L'anno scorso avevamo meccanismi fermi, avevamo il nostro stile. Con Di Francesco abbiamo cambiato alcune cose, è un gioco più centrale, magari meno diretto". Eppure è inevitabile che certe sintonie restino: Busio e Pohjanpalo, alla prima vera gara insieme in questa stagione - erano titolari pure a San Siro, ma col Milan la partita è durata un quarto d'ora -, hanno riallacciato quel filo del gioco fatto di sponde di prima e di inserimenti che ha fatto la fortuna del Venezia l'anno scorso, generando tra l'ltro anche il gol promozione di Gytkjaer nella finale di ritorno contro la
Marx è morto
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… la civiltà ha steso su tutto uno strato sottile come una vernice, di buone maniere e di buone intenzioni. uno strato che ci fa illudere di essere cambiati. […] Se fossimo più saggi, capiremmo che il mondo di oggi: quello vero, non quello che noi abbiamo in testa, tollera solo piccole mescolanze; e che, aumentando le dosi, si formano miscele esplosive. Ma gli uomini si odiano anche al di fuori delle diversità. Si odiano nei condomini, nei luoghi di lavoro, nelle famiglie. Basta un niente, perché vengano meno le buone maniere, la buona educazione e perfino gli affetti tra consanguinei… Sebastiano Vassalli, La morte di Marx
Non dimenticherò mai quel momento
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“ Io ho dimenticato molte cose della guerra,ma non dimenticherò mai quel momento. Guardavo il mio amico sorridere, fra una boccata di fumo e l'altra. Dalla trincea nemica, partì un colpo isolato. Egli piegò la testa, la sigaretta tra le labbra e, da una macchia rossa, formatasi sulla fronte, sgorgò un filo di sangue. Lentamente, egli piegò su se stesso e cadde ai miei piedi. Io lo raccolsi morto” Emilio Lussu
Come possiamo riconoscere il conseguimento della buddità nella nostra vita?
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Il segnale che ci fa riconoscere la condizione vitale della buddita' è sentirci in grado di vincere di fronte a qualsiasi ostacolo o illusione. Questo tipo di fede o assenza di paura è ciò che chiamiamo conseguimento della buddita' in questa esistenza. Potremmo dire che il potere del mondo di Buddita' si manifesta nella vita quotidiana in vari tipi di forza interiore. Ecco alcuni esempi: - La forza che ci permette di superare ogni volta i nostri limiti e di migliorarci sempre. - La forza del coraggio che ci permette di superare la paura e sfidarci senza timori. - La forza spirituale che ci permette di riflettere profondamente su noi stessi. - La forza che trasforma in trampolino di lancio qualsiasi sofferenza e difficoltà, facendo emergere la saggezza per creare qualcosa di valore. - La forza che cancella il male e fa manifestare il bene. - La forza che ci permette di manifestare la nostra umanità. - La forza che ci permette di sopportare con tranquillità qualsiasi situazio
Una svolta tattica vincente
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Dimenticare il Milan era il mantra alla vigilia del match contro il Genoa. Un pensiero fisso che, dalla mente di Eusebio Di Francesco, è passato nelle teste dei giocatori, che sabato in campo hanno dato subito l'idea di voler dimostrare al pubblico del Penzo di essere una squadra vera, non l'undici tremebondo e insicuro strapazzato a San Siro dalla furia rossonera una settimana fa. Scrollarsi di dosso la “scimmia” di quel devastante 0-4 era quantomai necessario al Venezia per non deprimere ulteriormente un ambiente già non al massimo dell'euforia, per usare un eufemismo, con una classifica fin lì deficitari (1 punto in 4 gare) e la miseria di un solo gol segnato, seppure a fronte di prestazioni non certo negative, San Siro a parte. Aver lasciato ora a Cagliari e Como (ieri sera di scena a Bergamo) il cerino dell'ultimo posto consente almeno di dare un bel respiro ai polmoni dell'ottimismo in ottica futura, allontanando così il pericolo di una spirale negativa che in
Venezia FC: Le pagelle del Gazzettino: Busio illuminante, Idzses impalcabile
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Il Venezia esce dalle proprie mura amiche, quelle del Pier Luigi Penzo , facendo il pieno di punti ai danni del Genoa . Secondo le pagelle de Il Gazzettino , il principale artefice del successo arancioneroverde è Gianluca Busio , prezioso in fase difensiva e altrettanto in quella propositiva e conclusiva. L'americano stacca i centrali Michael Svoboda e Jay Idzes che, dopo un inizio un pò traballante, escono alla distanza proteggendo la porta di Jesse Joronen , ieri inoperoso. JORONEN SV CANDELA 6,5 SVOBODA 7 IDZES 7 ZAMPANO 6,5 ELLERTSSON 6 DOUMBIA SV BUSIO 7,5 ANDERSEN 6,5 HAPS 6,5 SVERKO SV ORISTANIO 6 YEBOAH 6,5 POHJANPALO 6,5 GYTKJAER SV CRNIGOJ SV DI FRANCESCO 7
Gosho quotidiano 23 settembre 2024
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" Poter stabilire la relazione di maestro e seguace laico è il risultato di una promessa che attraversa le tre esistenze. Non ricercare mai i tre benefici della semina, della maturazione e del raccolto da nessun altro. [Nel Sutra del Loto è scritto:] «Le persone che avevano udito la Legge dimorarono in varie terre del Budda, rinascendo di continuo insieme ai loro maestri » e «Se una persona sta vicino ai maestri della Legge, conseguirà rapidamente la via dell’illuminazione. Se studia seguendo questi maestri, vedrà Budda in numero pari alle sabbie del Gange». È impossibile che queste auree parole siano false. Quando il capitolo “Devadatta” afferma che «ovunque nasceranno potranno sempre udire questo sutra», a chi altro pensi che si riferisca, se non a te?" Dal Gosho "Sulle cinque festività stagionali" (Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, volume II, pag. 351)
La spinta finale arrivò dai ragazzi del '99
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Gli austriaci apparvero sulla riva del fiume fin dal mattino del 12 novembre 1917: e alla notte di quel giorno, montati su grossi barconi, Io passarono di slancio nell'ansa presso Zensòn, andando a costituirsi una testa di ponte dall'altra parte. Era la prima, ne sarebbero venute ancora Ma appunto perché era la prima poteva risultare la più pericolosa: incrinare lo spirito delle truppe, mostrare l'inutilità dei loro sforzi, farle dubitare del futuro. Invece i soldati reagirono combattendo aspramente. Quella testa di ponte fu contenuta, ristretta, bloccata; gli austriaci non poterono espandersi. Era comunque il primo allarme, il segno delle grandi battaglie che stavano per sopraggiungere. SI RIUSCÌ SOLO A CONTENERLI Nelle fosse lungo gli argini, tra le macerie delle case, nelle immediate retrovie dove si ammassavano rinforzi e materiali, i soldati si domandavano quando e dove sarebbe stato sferrato il prossimo urto. Non dovettero attendere a lungo la risposta. La notte, quat