Venezia FC: Di Francesco e la Roma è un tabù da sfatare

In giallorosso ha trascorso due vite, la prima in campo la seconda in panchina. Per Eusebio Di Francesco  non potrà mai essere "qualsiasi" ritrovare, figurarsi all'Olimpico, quella Roma che per lui ha rappresentato il momento più alto tanto da giocatore quanto da allenatore. Domenica prossima in riva al Tevere (ore 15.00) potrà riprovrci da timoniere del Venezia - a dir poco rinfrancato dal bel 2-0 sul Genoa - a sftare il tabù, visto che da quando ha varcato la linea laterale il 55enne tecnico pescarese non è mai riuscito a battere la sua ex squadra, cogliendo tre pareggi (seppur tutti all'Olimpico con il Sassuolo dei miracoli) a fronte di 9 sconfitte in 12 faccia a faccia. 
L'allora 27enne Di Francesco scese nella capitale nell'estate 1997, dopo aver avuto un ruolo chiave nei due 14. posti consecutivi in serie A del sorprendente Piacenza. L'esordio si consuma nel 3-1 agostano guarda caso sul campo dell'Empoli che lo aveva lanciato; per il primo gol è bastato attendere il 3 settembre '97 e il 5-3 al Verona in Coppa Italia, mentre in campionato la prima di 16 sorrisi in 129 presenze arrivò nel tennistico 6-2 al Napoli. La Roma allenata da Zdenel Zeman stava gettando le basi per rivincere il tricolore dopo 18 anni: nel biennio sotto la guida del boemo per "DiFra" 33 presenze a stagione (con 4 e 8 reti) per un quarto e quinto posto con qualificazione alla Coppa Uefa. Fermandosi poi a 30 nel primo campionato targato Fabio Capello. 
A nascere sotto una cttiva stella è invece la (poi) trionfale stagione 2000/01, poichè a metà settembre in Slovenia nel 4-1 di coppa col Nova Gorica all'attuale mister lagunare salta il ginocchio destro che lo costringerà ad esordire in campionato solo a marzo. Nel frattempo la Roma è "decollata" trascinata da Totti, Batistuta e Montella verso lo scudetto, così le sue presenze alla fine furono soltanto cinque, l'ultima il 10 giugno 2001 a Napoli, giocando 90' nel 2-2 preludio della festa tricolore della settimana successiva battendo 3-1- il Parma all'Olimpico, indimenticabile chiusura del suo quadriennio giallorosso prima di risalire a Piacenza. Senza scordare, va da sè, che proprio da romanista convinse il citì Dino Zoff a chiamarlo in nazionale, pur senza riuscire a strappare la convocazione per l'Europeo del 2000.
Il 12 giugno 2017, a vent'anni dalla prima volta, Di Francesco torna a Roma stavolta da allenatore per sostituire Luciano Spalletti. La sua prima stagione da coach giallorosso è strepitosa, con un terzo posto in A da 77 punti dietro a Juventus (95) e Napoli (91). Ma da ricordare è soprattutto la quasi impresa nella semifinale di Champions Leauge, con il 5-2 subito dal Liverpool ad Anfield Road quasi ribaltato dal 4-2 dell'Olimpico. Nel 2018/19 qualcosa si inceppa, infatti a Marzo lo 0-3 nel derby con la Lazio e la successiva eliminazione agli ottavi di Champions contro il Porto gli costano l'esonero. Da lì solo ritorni da avversario (quello di domenica col Venezia sarà il suo 13. incrocio personale) con tre pareggi strappati col Sassuolo, una sconfitta da timoniere del Lecce, Cagliari e lo scorso anno Frosinone (2-0 firmato Lukaku e nel finale Pellegrini). 
La preparazione di Pohjanpalo e compagni è iniziata a Cà Venezia, con Nicolussi Caviglia disponibile dopo la squalifica, mentre restano da valutare Duncan e Altare.

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