Ho preso l'austriaco per il collo

«Nel 1915 sono partito per la guerra con il 32° fanteria. Ci hanno portati oltre Udine, al fronte. Là un reggimento era stato decimato, eravamo disperati. "Siamo arrivati in un bel posto", ci dicevamo, e le gambe tremavano. Siamo andati all'arma bianca. Un austriaco con un colpo di fucile mi ha rotto la baionetta. Allora ho buttato via il fucile, ho preso quell'austriaco per il collo, ma era un uomo forte, sono stato un bel momento per perdere, poi l'ho rovesciato su un fianco, è passato il mio amico Fantone, allora gli ha sparato un colpo in testa. Eh, gli austriaci a noi non ci avevano fatto niente, ma i nostri comandi ci face vano andare. Prima degli assalti ci distribuivano l'anice, partivamo sempre un po' storditi. Un'altra volta, era il 21 ottobre, alle dieci del mattino, il capitano ha tirato il sorteggio, quale dei quattro plotoni della compagnia doveva uscire per primo, fi nostro tenente era ricco, con un bell'orologio e anelli di diamanti. Ci dice: "Se muoio non lasciate poi che gli austriaci mi prendano l'orologio e gli anelli". Esce per primo, e cade morto. Esce il sergente maggiore e va avanti. Esce il sergente e cade morto. Esce il primo soldato e cade morto. Esce il secondo soldato e cade morto. Adesso tocca a me, sono tutto agitato, mi preparo bene, salto fuori dalla trincea, vado avanti tra le pallottole, poi mi stendo dietro a una piccola pietra. Per forza»
Giovanni Tolosano fante contadino


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