“ La maestra Caterina Nodari, era, nell’ottobre 1917, da un mese appena a San Giovanni di Polcenigo, dov’era stata destinata dal Consiglio scolastico provinciale di Udine, quando la invasione nemica la colse. Costretta a vivere fra gli stenti e gli orrori, senza stipendio, senza guadagni, essa dava sfogo all’animo esacerbato scrivendo di quando in quando le sue impressioni su un quaderno. Quelle note, quegli appunti, quegli sfoghi, che potevano costituire per lei, se il nemico se ne fosse impadronito, tanto da farla gemere in carcere o morire fra i supplizi, essa li ha potuti gelosamente conservare; e, appena poté, dopo la liberazione, venire oltre Piave e rimettersi un po’ in salute, li ha favoriti al nostro Corriere. Cominciamo a pubblicare l’interessante diario in questo numero. Esso sarà letto da tutti con quella intensa commozione, che noi abbiamo provato leggendolo. E servirà senza dubbio a dare una più precisa e completa idea della condizione miserrima, atroce, spaventosa in cui...