Duilio Faustinelli racconta assalti, paura, morti, autolesionismo a Cave di Selz, Ronchi dei Legionari (GO) il 22 giugno 1915 La guerra è scoppiata da meno di un mese, il fuciliere della Brigata Pinerolo Duilio Faustinelli è in trincea tra Monfalcone e le Cave di Selz. È notte, sta per iniziare il primo attacco. Danno l'ordine, di avanzare, prima si doveva calarsi giù per un pendio: non si è fatto che quattro sbalsi a carponi, che il nemico mi scopriì, e allora è stato una tempesta di piombo, a ridosso su di noi, poveri infelici, perciò centinaia di bocche gridavano: Aiuto Aiuto, portaferiti, salvatemi, chi chiamava la mamma, chi la sposa, il papà, insomma cose che facevano, ribrividire chi è morto sul colpo, chi era gravemente ferito, pochi erano i superstiti. Insomma era una desolazione di spavento, chi non ha provato e visto non può credere, un vero sfacelo; poi io, invece di retrocedere, mi sono portato più avanti, di modo che mi sono portato fuori del tiro nemico, ma cammi