Saqqara: La necropoli delle meraviglie
La
nuova Spoon River dell'antico Egitto, si trova ancora una volta a
Saqqara, nella piana di Giza, dove un team di archeologi guidato
dall'egittologo Zahi Hawass ha portato alla luce la piramide di
un'antica regina egiziana sconosciuta finora. Si tratta di uno nuovo
scrigno delle meraviglie sotterraneo, collegato da una serie di
gallerie, pieno di sarcofagi, mummie e manufatti.
Negli
ultimi anni, gli archeologi hanno continuato a scavare a Saqqara, un
altipiano sabbioso usato per costruire grandiosi monumenti funebri,
oggi considerato uno dei principali siti archeologici di Giza, una
piana desertica che si trova a 32 chilometri a sud del Cairo.
Recentemente, qui era stato scoperta un'altra zona sotterranea piena
di bare e mummie, che potrebbe essere appartenute ai più stretti
consiglieri di Tutankhamon, il faraone bambino, reso immortale dalla
scoperta, nel 1922, della sua tomba intatta, nella Valle dei Re,
nell'antica Tebe (odierna Luxor).
Gli
archeologi hanno deciso di concentrare i loro scavi intorno a
un'altra piramide, che sorge in questa area, appartenuta a Teti
(2350-2330 a.C.), il primo faraone della VI dinastia egizia, periodo
in cui la civiltà egizia iniziò una fase di declino. «Teti era un
faraone adorato come un dio nel periodo del Nuovo Regno, quindi
volevano essere tutti seppelliti vicino a lui, questo ci ha convinto
a restringere il perimetro delle nostre ricerche intorno a
quest'area», ha rivelato Zahi Hawass, l'egittologo, che è stato
anche ministro delle Antichità, famoso per la sua campagna di
restituzione all'Egitto dei beni archeologici custoditi nei
principali musei del mondo, in particolare al British Museum di
Londra, dove dal 1802 è conservata la Stele di Rosetta.
La
maggior parte delle tombe scoperte a Saqqara in passato appartenevano
all'epoca dell'Antico Regno (2700-2192 a.C.) o al Periodo Tardo
(664-304 a.C.). Ora, invece, sono stati ritrovati 22 pozzi collegati
tra loro da tunnel sotterranei, profondi tra i 9 e i 18 metri, in cui
sono sepolti sarcofagi attribuibili al Nuovo Regno (1543 al 1078
a.C.), l'epoca d'oro dell'antico Egitto. Insistendo con gli scavi in
questa zona, gli archeologi hanno trovato anche un enorme sarcofago
insieme a 300 sepolture del periodo del Nuovo Regno.
«Scovare
tombe del Nuovo Regno in quest'area rappresenta una novità assoluta,
ma quello che risulta ancor più sorprendente è che ciascun
sarcofago sia corredato di un ritratto funebre con un volto diverso
per ogni bara, rendendo possibile distinguere anche la presenza di
uomini da quella delle donne.
Le
decorazioni all'interno della tomba, invece, sono scene ispirate al
Libro dei Morti (una raccolta di circa 200 formule per raggiungere la
vita eterna, accompagnate da illustrazioni a colori) . Inoltre, altro
elemento significativo, ogni sepoltura presenta anche il nome del
defunto», sottolinea Hawass in una dichiarazione rilasciata a Live
Science. All'interno delle bare i ricercatori hanno trovato mummie in
ottimo stato di conservazione, anche dopo secoli, non solo grazie al
clima secco del deserto: «Questo straordinario ritrovamento dimostra
che la tecnica della mummificazione ha raggiunto il suo apice nel
Nuovo Regno», ha ricordato Hawass. «Alcune tombe erano protette
addirittura da una doppia copertura e, scoperchiando il sarcofago, è
comparsa una mummia con la testa ricoperta da una sfavillante
maschera in oro massiccio».
Inoltre
aggiunge Hawass: «All'interno di queste stanze sotterranee sono
stati ritrovati numerosi manufatti, come un antico gioco da tavolo
egizio, detto Senet (un incrocio tra dama e backgammon, in cui le
mosse delle pedine sulla scacchiera corrispondevano, secondo la
superstizione del tempo, al percorso del defunto nell'aldilà), oltre
a piccole statuette funerarie dedicate a divinità minori e una
statua in onore di Ptah-Seker-Osiride, signore dell'Oltretomba, al
cui giudizio si sottoponevano i morti per continuare la vita
nell'aldilà e infine armi, come un'ascia da guerra». Sarcofagi,
manufatti, armi e gioielli ritrovati in questo nuovo sito
archeologico verranno esposti nel nuovo Gran Museo Egizio di Giza, la
cui inaugurazione è prevista nel 2023.
Ma
la scoperta più significativa dal punto di vista storico è il
ritrovamento di una piramide costruita in onore di una nuova sovrana,
finora sconosciuta nel pantheon dei faraoni egizi. «Si tratta della
regina Neith, mai menzionata in alcun documento storico. Ciò ci
permette di riscrivere, ancora una volta, la Storia dell'antico
Egitto in maniera più precisa», conclude Hawass.
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