Venezia FC: Un derby salvezza da non sbagliare Venezia, ora svolta battendo il Cittadella
Chi l'avrebbe mai detto: Venezia e Cittadella sfida salvezza. Questo dice la classifica, per due squadre che avevano altre ambizioni e si sono sfidate per la Serie A meno di due anni fa. Il Venezia ci arriva dopo due sconfitte consecutive (Genoa e Sudtirol) ma, in generale, ha perso tre delle ultime quattro gare, pareggiando solo a Santo Stefano contro il Parma a Sant'Elena. Logico che oggi voglia puntare al bersaglio grosso, per non rendere più complicata una situazione di quanto non lo sia. E il tecnico Paolo Vanoli è sincero: la partita è fondamentale. «Dobbiamo essere umili, avere fame» dice «e portare a casa tre punti importanti. Sappiamo cosa significhi questa gara, dove serviranno anche attenzione e determinazione». Serve darsi una mossa, dunque, perché altri passi diverrebbero fatali. Settimana delicata.
Una delle partite più importanti della stagione, capita nel momento dove si sono registrati più acquisti e cessioni. Ormai il mercato è questo, bisogna saperci convivere e Vanoli sprona la squadra. «Abbiamo un direttore sportivo come Filippo Antonelli», spiega, «ma io e i ragazzi siamo concentrati sulla partita. Abbiamo pensato a migliorare quanto non abbiamo fatto di buono contro i bolzanini, perché con c'è stata quella reazione veemente che la gara richiedeva. Per noi il Cittadella è determinante». Contro i granata, sono stati recuperati Cheryshev e Novakovich (Vanoli ha ringraziato il lavoro dello staff medico dopo la frattura al naso rimediata sabato scorso, ndr), mentre rimarrà ancora fuori Modolo. Solo la salvezza. Si deve raggiungere e basta, senza fare voli pindarici in caso di filotto o altro. «L'obiettivo per me è sempre stato chiaro», fa sapere, «anche se a volte pare che cambino quando metti fuori la testa. Devo trasferire alla squadra cosa significhi guadagnare anche un punto. So che ora inizierà a esserci un po' di paura: ora le partite si riducono. Dobbiamo giocare meno bene ed essere più concreti. Capisco che i tifosi si aspettino qualcosa in più ma insieme dobbiamo arrivare in fondo. Poi tireremo le somme» Parentesi mercato. In una settimana densa di notizie, Vanoli analizza quanto successo. «I nuovi arrivati sono funzionali, abbiamo portato a termine delle operazioni mirate» spiega «e sono disponibili.
La società si è forse accorta di aver commesso degli errori e chi è arrivato, conosce il nostro campionato: capiscono già il momento. Se Wisniewski e Crnigoj sono andati in Serie A, significa abbiamo fatto un ottimo lavoro. Ora si è chiusa una finestra del passato e guardiamo avanti. Da questa situazione ne usciamo con l'organizzazione di gioco, sacrificio e un pizzico di spensieratezza» «Rispetto per il Cittadella». Le ultime battute sono sull'avversario di oggi, molto pericoloso. «Il Cittadella lavora da anni su un certo modulo», prosegue Vanoli, «è forte sulle seconde palle, vince molti duelli e gioca più a calcio rispetto al Sudtirol. Ha vinto contro il Pisa e pareggiato contro il Cagliari in inferiorità numerica, la società lavora bene e mi aspetto una partita difficile. Ma abbiamo la qualità per emergere».
Il mister di Dorsoduro prova lo scherzo. «I ricordi? Sì, li devo mettere da parte»
È l'unico derby veneto rimasto fra i cadetti. Ma, soprattutto, è uno scontro salvezza, col Cittadella in zona playout e il Venezia tre punti più sotto, nella fascia della retrocessione diretta. «È una sfida che vale molto e che va affrontata col piglio gusto», la presenta il tecnico granata Edoardo Gorini. «Al di là della situazione di classifica, sarebbe stata in ogni caso una gara difficile, contro una squadra forte e che sta cambiando molti giocatori». Per lei, veneziano di Dorsoduro, ha un sapore ancora più speziato, anche evitando di ricordare che oggi ritornerà per la prima volta al Penzo dall'amara finale per la Serie A del maggio 2021.«La finale ormai è andata. È chiaro che capita di ripensarci, perché è stata un'occasione importante, ma ora bisogna focalizzarsi sul presente. Lo stesso vale sul piano personale: il Venezia è la società della mia città, ci sono stato, ma i ricordi li metto da parte, bisogna ragionare da professionisti. E io penso solo al bene del Cittadella». Tra le variabili ci sono le assenze: agli squalificati Salvi, Branca e Mastrantonio si aggiungono gli infortunati Danzi e Magrassi (oltre a Felicioli, non convocato, e che potrebbe partire). «Il gruppo si è allenato bene, gli ultimi risultati positivi ci hanno dato consapevolezza dei nostri mezzi, fermo restando che, se pensiamo di aver risolto tutti i nostri problemi, sbagliamo di grosso. Al Penzo mi aspetto un Citta molto concentrato e aggressivo, perché la partita lo richiede. Le assenze ci sono, ma abbiamo una rosa ampia, che ci consente di ovviare al problema. Anzi, per chi ha giocato meno questa deve essere un'occasione per mettersi in mostra». Si immaginava un Venezia in questa situazione?
«No, e non merita questa posizione, ma non mi aspettavo nemmeno che fossero lì dietro anche altre squadre, come il Como e il Perugia. Il Venezia conta sul terzo monte stipendi della categoria e l'arrivo di Vanoli ha portato nuove idee di gioco, che vengono applicate in campo. Arriva da due ko, ma quella di Genova è ingiusta e quella col Sudtirol ha sorpreso, sì, ma sappiamo tutti quanto quella squadra sappia mettere in difficoltà chiunque». Sono gli ultimi giorni di mercato: l'ultimo è il terzino Giraudo, che giocatore è? «Si è presentato con grande entusiasmo, lo stesso che avevo visto negli altri nuovi. L'ho sentito motivato, sul piano atletico poi è già pronto, perché si è sempre allenato regolarmente con la Reggina e ultimamente ha giocato pure». Inevitabile chiederle di Asencio, del suo problemino alla fascia plantare e, soprattutto, delle voci di un suo trasferimento (il Brescia ci starebbe pensando): possibilità di vederlo in campo? «Ho già detto la mia sul tema mercato: non vedo l'ora che termini questa sessione perché porta soltanto distrazioni che non mi piacciono, anche quando si tratta solo di voci. Asencio ha in parte superato il problema che ha avuto la scorsa settimana, negli ultimi due giorni si è allenato con i compagni, sta abbastanza bene ed è a disposizione, come lo era col Cagliari, anche se poi non l'ho utilizzato».
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