Che grazia siamo incolumi

Giovanni Piazza racconta combattenti, assalti, morti, a Volzana (Volce), Slovenia il 18 marzo 1916
Il 25° fanteria è uno dei reggimenti che assedia, sulla riva destra dell’Isonzo, le alture fortificate di Santa Maria e Santa Lucia. È un susseguirsi di attacchi e contrattacchi. Il 18 marzo del 1916 tocca anche al ventiseienne soldato Giovanni Piazza attaccare insieme ai suoi compagni.
Be li un po su e giu e venuto il 1916 avevo 26 anni un bel giorno mi portano in dietro la montagna con un bel sipiazzo al sicuro li tutto il battagione lo comandava il colonello un certo Pizzorni (Ettore Pizzorni comandava il II° battaglione del 25° fanteria e morì in combattimento dopo poche ore, Ndr), mi fece fare un grande cerchio mi fece sedere e lui nel mezzo in piedi, e disse ragazzi riposate bene perché questa notte verso le 2 del mattino, dobbiamo lavorare molto, lui era ufficiale di carriera uomo senza paura un autentico eroe dobbiamo a tutti i costi prendere Santa Maria all'improvviso quei quattro fessi che stanno lassu li faremo prigionieri cosi non avremo piu, davanti quel'appiglio guarderemo giu il fiume isonzi e il paese di Tolmino. Ai sentito Magni si, a detto che dobbiamo lavorare molto,e io gli dissi vedrai in che pasticcio mi mette siamo qui non possiamo ritirarsi quel che succeda succeda! Infatti viene l'ora di trovarsi al punto di partenza sempre di notte arrivati per l'attacco a sorpresa con grande meraviglia tutta la zona si rischiara piu che a giorno si poteva raccogliere un ago per terra! Anno proietto in aria dei razzi lengala qualche migliaia si mantengono in aria per vario tempo dotati di paracaduto, li avevamo anche noi ma non cosi perfetti andavano su  e ricadevano subito, ad un tratto migliaia di Austriaci mi vengono contro a gran voce urra! Urra! come  in quei casi diciamo Savoia! Savoia! Con baionetta in canna il nostro colonnello Pizzorni gridava avanti ragazzi!e cosi fu una mischia indescrivibile il colonnello fu dei primi a morire con ufficiali e soldati, ma anche Austriaci, a un tratto siamo rimasti al buio pesto perché i razzi avevano finito la sua carica, noi quelli rimasti siamo tornati in dietro come anfatto gli austriaci ma credo abbiamo avuto più perdite di loro. io nel ritorno cosi buio chiamavo Magni! Magni! e anche lui mi chiamava o che grazia siamo incolumi be per questa volta l'abbiamo scampata bella questo episodio lo scritto subito al vice sindaco Corbetta Angelo a Sirone la censura la lasciata passare quando sono venuto a casa mi a detto che la portata in municipio leggendola alla riunione, della nostra azione gli Austriaci era gia a conoscenza per mezzo di spie o altri mezzi diabolici sofisticati in ascolto

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