Venezia FC: Ricompattiamoci...?

Ci avete detto che le maglie nero oro erano solo un dettaglio irrilevante una volta raggiunto il paradiso della serie A, e poco o nulla importava che i tifosi si fossero, finalmente, innamorati delle divise tricolori della stagione precedente. Ci avete rivelato che avere Collauto e Poggi in società era ininfluente in un calcio che aveva oramai ammaiato le proprie bandiere. Ci avete dimostrato che la voce della curva non è poi così rumorosa quando vuole difendere un allenatore che aveva dato tutto per la nostra maglia entrando nella storia del Venezia, licenziandolo tre giorni dopo ed a giochi già ampiamente fatti. Avete fatto piazza pulita di chiunque avesse a che fare con la vecchia guardia societaria, dagli osservatori delle giovanili, all’allenatore dei portieri (a proposito, Lotti non doveva rimanere in società..?). Ci avete detto che il nuovo football era fatto di statistiche ed immagini video da filtrare ed analizzare, sospinte e pesate dal procuratore di turno. Ci avete dichiarato che aver rinnovato il contratto a gente che in serie A non aveva fatto così male, una volta in B ci avrebbe riportato in fretta nel calcio dei grandi. Ci avete illuso di aver inventato un calcio unico e diverso, dove la diversità ed il mix di culture di giocatori presi da ogni angolo del mondo fosse un’idea geniale ed innovativa, alla faccia di tutti quelli che credevano che per costruire una squadra ci volesse esperienza e competenza. 
Ci avete escluso dai social perché le critiche portano solo vibrazioni negative ed è giusto silenziare chi esagera, compreso chi semplicemente non condivideva le scelte di mercato o di comunicazione. Ci avete ghettizzato facendo promozioni sugli abbonamenti per tutto lo stadio tranne la curva perché, in fondo, chi ama, ci sarà sempre ed il tifo non è prerogativa di un singolo settore. Ci avete illuso con conferenze stampa in cui si millantava piazza pulita di gente che è ancora lì a fare disastri guadagnando centinaia di migliaia di euro nonostante abbia insultato, letteralmente, i propri stessi tifosi. E come se non bastasse dovevamo pure rimanere in silenzio perché questi geni del marketing ci avevano fatto finire in tutte le riviste di moda del mondo, facendo incassare milioni alla nostra società; peccato che il buco economico, adesso, sia sempre più evidente.. 
Ci avete sbeffeggiato pubblicando in internet complimenti agli avversari vincenti di giornata ed uscendo persino dopo una debacle come quella col Sud Tirol con un post sugli ultras e la moda inglese degli anni 80..
Gli spifferi narravano che l’area e l’aria del mondo web arancioneroverde fosse cambiata, che l’umile greco e la desaperecida russa se ne fossero già andati, il che renderebbe ancora più amara la constatazione che la musica non sembra cambiata minimamente…
Alla luce di tutto questo recente passato e terribile presente..
Vi accorgete solamente ora che dobbiamo essere tutti uniti per raggiungere l’obiettivo?
Non abbiamo mai criticato il nuovo staff, anzi, abbiamo notato il cambio di ritmo ed intensità, ma dobbiamo essere gli unici a capire che è il campo ad avere l’ultima parola? Che tutto ciò che si semina intorno ad esso poi ci guida alla diretta conseguenza di ciò che ammiriamo nel terreno di gioco? E’ nostra la colpa di questa voragine tra squadra e città?
Stampa, curva, tifoseria, squadra, società. Vogliamo lottare insieme per vincere la stessa battaglia, quella probabilmente che segnerà in un modo o nell’altro il nostro futuro? Allora facciamoci tutti un bell’esamino di coscienza, basta con le belle parole, basta con le conferenze stampa prestampate da oltre oceano, basta con le menzogne su cifre e rapporti personali. Stop alle interferenze di gente che di calcio non ne capisce nulla, pretendiamo il passo di lato di chi ci ha messo in questo disastro; non ci interessano gli aperitivi e le strette di mano, vogliamo una società che capisca e respiri la nostra storia, che prenda posizione sugli eventi del 1987, che non scherzi sui colori e ne comprenda il significato di rappresentarli su una maglia. Pretendiamo la rimozione immediata di ogni censura sui social network (eccetto per motivazioni razziste, omofobe o insulti come è ovvio che sia) perché una crescita passa anche attraverso l’ascolto delle critiche, in particolare quando ogni decisione dell’ultimo anno si è dimostrata così palesemente fallimentare. Volete che il popolo unionista torni appassionato e trascinante? 
Ridateci calcio! Parlate di calcio, pubblicate calcio, mettete le facce di uomini di calcio in prima linea, riallacciate questo logoro rapporto partendo dalle basi, dalla verità e vedrete che la gente capirà e sarà con voi. Il sostegno alla squadra non è mai mancato e mai mancherà fino alla fine, come è stato dai campi di periferia in serie d fino alla ribalta delle luci di San Siro. La crescita nella voglia e nella fame dei ragazzi si vede, si tocca, ma non si può nemmeno far finta di non vedere quanto la costruzione di questa rosa sia stata un disastro totale, e prenderne atto sarebbe un altro piccolo passo verso la cicatrizzazione della ferita.
Lo sappiamo benissimo tutti che in questa sfruttata città la paura di perdere un presidente ed una società che ci dia quel minimo di sicurezza economica è un fattore chiave, ma non può e non deve mai essere la scusa per coprire un progetto che si sta dimostrando catastrofico. Saremo orgogliosi del nuovo centro sportivo, saremo grati a Niederauer e soci di averci fatto “odorare la serie A come non facevamo da un ventennio (cit)”, ma non esiste fiducia senza rispetto, non c’è futuro senza devozione al passato e comprensione del presente.
Solo così potremo finalmente lottare uniti verso l’ennesima impresa, solamente da queste basi si potranno ricostruire le fondamenta di un nuovo VeneziaMestre, la categoria a quel punto sarà un mero dettaglio in una storia meravigliosa. Noi siamo pronti a fare un passo avanti..
E voi?
Avanti Unione mia.
di Manuel Listuzzi - Tutto Venezia Sport

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