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Visualizzazione dei post da ottobre, 2025

L'Unione si rimette nella strada giusta

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Sarà la grande serata di festa. Sarà una vittoria che, così, mancava da un po’. Eppure, in tutto ciò, mi resta quasi esclusivamente l’immagine di una curva ed uno stadio fantastico. Il bello, o il brutto, è che oramai diamo quasi per scontata un’atmosfera del genere, un popolo che di mercoledì sera riempie un Penzo che diventa, ogni partita, sempre più protagonista. Ed invece con la mente dovremmo tornare ogni tanto a qualche tempo fa, in un mondo che corre talmente veloce che tutto diventa banale, naturale, bisogna rendere merito a chi in pochi anni ha reso l’Unione una società capace di competere in questa categoria a questi livelli; e va riservato un’enorme applauso anche ad una curva che dopo lustri di guerre intestine, di lotte di protagonismo, ha saputo trovare la maturità per far rientrare come primo obiettivo la nostra squadra,il nostro ideale, creando un ambiente tostissimo per qualsiasi avversario. Rendiamoci conto che tutto ciò non era assodato, ma andava conquistato settima...

[…] Al 30 di ottobre (1918)

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Abbiamo fatto lazione siamo andati a all’assalto gridando Savoia ma il nemico aprì un fuoco del diavolo e noi si fermammo giù in una dolina siamo rimasti i fino alla notte poi si hanno fatto ritirare nella nostra trinceia alla mattina si hanno fatto mangiare la scatoletta presto che bisogna Andare all’asalto a avanti Savoia e noi non si siamo mossi per niente. Allora ci anno preso due soldati a caso e li hanno fucilati. Piangevano come vitelli, ma sono morti bene […]”. Da una lettera del soldato Francesco Cavina (Castellani oltre il Piave di A. Nataloni e A. Soglia – Edit Faenza Editore - 2006)

L' importanza del coraggio e della fiducia in sé stessi.

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Niente di splendido è stato mai raggiunto, se non da chi ha avuto il coraggio di credere che qualcosa dentro di sé, era più forte delle circostanze. Bruce Fairchild Barton

La natura oscura del senso del dovere

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Non ha la stessa evidenza di una malattia in forma acuta ma è simile a una malattia cronica. Non è semplice nemmeno accorgersene perché dall'esterno non si vede e se non ci rifletti magari non si vede nemmeno dall'interno. In pratica potrebbe non saperlo nessuno! Ci si fa l'abitudine, non ci si accorge nemmeno di averla e così non si cura per tempo, salvo poi svegliarsi un giorno e vedere che non si va più avanti. Perché chi pratica per senso del dovere è come se andasse, in modo più lento, nella stessa direzione di chi non pratica per nulla. Vive nell'illusione. Il suo oggetto di culto non è la Legge dell'universo che è in ogni fenomeno, ma è l'insieme di norme scritte e non scritte che lo fanno sentire in regola. E questo oggetto di culto, la sua Legge, è invariabilmente al di fuori di sé, come dice nel Gosho Il raggiungimento della Buddità in questa esistenza: «Non devi mai pensare che qualcuno degli ottantamila sacri insegnamenti di Shakyamuni o qualcuno dei...

Le NAVI DI ROMA ANTICA, live con GIUSEPPE CASCARINO

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"Tu sei Musica" Panesi Edizioni

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Non lo sai perché, ma può capitare che una persona ti entri dentro. Parlate, ridete, vi guardate negli occhi e qualcosa accade. Senti che passa attraverso il tuo respiro, viaggia dentro il tuo essere, attraversa il cuore, sfiora le ossa e s’infila nei gangli dell’anima. E starà lì per sempre. Puoi non vederla per anni, o mai più per tutta la vita, ma nulla, né il tempo né le circostanze, la faranno scomparire. È una persona a cui vorrai bene per sempre. Sarà dentro di te, con tutto il suo essere, dentro di te fino al tuo ultimo battito. Di Simona Bianchera

La Guerra nelle Dolomiti. La battaglia delle Tofane 29 maggio 1915 - 18 ottobre 1915

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"Deve essere stato come prendere d'assalto il cielo." Herbert G. Wells L'intero Gruppo delle Tofane, fin dal 1915, fu occupato dagli Austriaci che destinarono alla sua difesa le truppe territoriali tirolesi ed altoatesine (standschutzen) integrate da 2 reggimenti di Tiroler Kaiserjager a cui si aggiunsero gli uomini del Deutsche Alpenkorps tedesco al comando del generale Krafft Von Dellmensingen. E' interessante notare come la presenza dell'Alpenkorps sulle Dolomiti non venne mai resa nota nei bollettini italiani del Comando Supremo né dalla stampa. Gli italiani schieravano le truppe del 1° e 9° corpo d'armata, inquadrate nella 4° armata comandata dal generale Nava. Il 28 maggio veniva occupato il passo Tre Croci ed il 29 maggio il 55° fanteria, brigata Marche, entrava in Cortina d'Ampezzo, abbandonata dagli austriaci già il 20 maggio, iniziando di fatto la battaglia delle Tofane. I primi attacchi italiani furono sferrati il 5 luglio 1915, contro gli s...

I "nove mondi"

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Noi viviamo dentro stanze. I “nove mondi”. Alcune sembrano prigioni. Sono quelle dove si sta male: l’angoscia dell’inferno, l’insoddisfazione dell’avidità, l’impotenza della stupidità. La rabbia e l’odio della collera. Prigioni dove ci troviamo nostro malgrado, e rispetto alle quali non abbiamo nessuna voce in capitolo. Non dipende da noi se ci troviamo combinati così male. E soprattutto, non dipende da noi poterne uscire. Così sembra. Invece, tra queste nove stanze e il mondo di Buddità esiste una specie di collegamento interno, un legame reciproco, un “mutuo possesso”: ogni condizione vitale, ogni “mondo”, possiede anche quello del Budda. Non serve uscire da noi, o cambiare natura, per liberarci da quella sofferenza. Non serve cambiare fisicamente stanza, partner, lavoro, città. Senza che niente accada “fuori” si può uscire dalla stanza della paura, dell’angoscia, dell’ansia, della noia, della rabbia, dove sembra non ci sia altro che paura, angoscia, ansia, noia, rabbia, e accedere a...

Come le costruivano le STRADE gli ANTICHI ROMANI? videolezione con la mia ricostruzione 3d

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Venezia-Südtirol 3-0 .La squadra di Stroppa vince e convince al Penzo

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Dialoghi con i Giovani

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Il diritto di praticare il Buddismo   IKEDA: Immaginate gli immensi benefici che otterrete recitando seriamente e con continuità Daimoku e Gongyo! In sostanza si recita Daimoku per se stessi: la pratica non è un obbligo, ma un diritto. Il Gohonzon non vi chiederà mai di recitare ma, più vi sforzate nella fede, facendo Gongyo e recitando Daimoku, più potrete ottenere nella vita. Il Daishonin inoltre non precisa nei vari Gosho quanto Daimoku recitare. Dipende interamente dalla propria coscienza e dal proprio senso di responsabilità. La fede è una meta da perseguire tutta la vita, non è il caso di essere inutilmente agitati o in ansia per la quantità di Daimoku che recitiamo.   IGETA: So che c'è gente che non riesce a praticare se non avendo fissato una quantità, un "tetto" preciso da raggiungere. È corretto spronarsi in circostanze o situazioni difficili, ripromettendosi per esempio: «Mi sfido a fare tutti i giorni quindici minuti di Daimoku e Gongyo cerimonia sia al m...

Venezia-Sudtirol, Stroppa: "Sarà una gara tosta come le altre" - TG Plus SPORT Venezia

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Dal libro " L'arte della gioia "

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"Che avevo fatto? Avevo sprecato le mie ore? Non goduto abbastanza del sole e del mare? Solo in seguito, all'epoca d'oro dei cinquant'anni, epoca forte calunniata dai poeti e dell'anagrafe, solo in seguito sai quanta ricchezza c'è nelle oasi serene dell'essere con se stessi, soli. Ma questo viene dopo " Goliarda Sapienza  

La Guerra nelle Dolomiti. Attacco italiano a Som Pouses giugno 1915

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Dopo l’occupazione della conca di Cortina d’Ampezzo, apparve evidente al Comando della 4a Armata che per proseguire nell’avanzata lungo la strada d’Alemagna verso Dobbiaco, occorreva conquistare il caposaldo nemico di Som Pouses, 4 km dopo la località Fiames, facendo così cadere per aggiramento la linea austriaca lungo il crinale della Croda d’Ancona – Zuoghe. La strada verso Dobbiaco passa ai piedi di questo gruppo montuoso e nel 1915 era sotto il tiro di cannoni e mitragliatrici nemiche ben celati tra le rocce. Il Comando italiano destinò all’attacco tre colonne miste di fanteria e alpini; la colonna di sinistra doveva penetrare nella Val Fiorenza seguendo le falde della Tofana 3a, sorpassare il Col Rosà e dirigersi verso gli sbocchi della Val Travenanzes – la colonna di centro seguendo la sponda sinistra del Boite aveva come obiettivo l’attacco frontale a Som Pouses – la colonna di destra dopo essere salita dal Passo Tre Croci alla località Somforca, doveva scendere lungo la Val Gra...

Come erano fatte le prime case degli Antichi Romani? La capanna di Fidene, ricostruzione 3d

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Da una lettera del soldato Domenico Lama, tratto dal libro “Castellani oltre il Piave”.

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5 giugno 1916. Dopo circa mezz’ora il generale di brigata si mandò due carabinieri col moschetto spianato e dissero avanti ragazzi se no vi spariamo allora noi ci rispondemmo non si passa causa il reticolato quando l’artiglieria avrà rotto il reticolato all’ora andiamo. Dopo un’ora l’artiglieria fece fuoco accelerato cessato il fuoco il capitano gridando avanti savoia e via prendemmo la trincia nemica e li abbiamo ammazzati tutti. Poi abbiamo fatto sosta per un bel pezzetto […]”.

La storia del Venezia tra record personali e statistiche

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I Leoni Alati rappresentano uno dei club più antichi del calcio italiano, nato nel lontano 1907 e oggi militante in Serie B. Per diverse stagioni il Venezia è stato protagonista delle  quote Serie A  e anche quest’anno sta disputando una stagione al top, per cercare di piazzarsi più in alto possibile nella zona playoff o puntare alle prime due posizioni che garantiscono la promozione diretta. Nella Serenissima la cultura ludica è profondamente radicata, tanto che tra i suoi canali, e più precisamente presso il Ridotto di San Moisè, già nel lontano 1638 venne inaugurato il Casinò di Venezia: il primo al mondo in assoluto Oggi, il passato e il presente si intrecciano tra le trame del pallone, perché la storia degli Arancioneroverdi è lunga quasi 120 anni ed è ricca di curiosità: ecco tutte le statistiche più importanti e i record personali del club. Chi sono i migliori bomber del Venezia? Entriamo a gamba tesa nelle statistiche da record per il club con Francesco Pernigo, perché...

La battaglia di Trausio.Le Battaglie dei Celti in Italia

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Lo spirito di non arrendersi

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Creare valore a partire da qualsiasi situazione. Tante persone saranno alle prese con le enormi difficoltà di lavoro dovute agli inevitabili mutamenti provocati dalla pandemia.  Ma il Buddismo di Nichiren Daishonin insegna a cambiare tutto in positivo,  a trasformare il veleno in medicina.  Grazie al suo potere incommensurabile possiamo vivere con saggezza e nutrire speranza anche quando il futuro appare nel incerto. Possiamo trasformare qualsiasi cosa ci accada in una fonte di crescita e di vittoria. Questo è il beneficio della fede nel Buddismo del Daishonin. Niente va perduto nel Buddismo. La legge mistica è una fonte di rivitalizzazione  che permette di rimanere imperturbabili di fronte a qualsiasi difficoltà e alla fine vincere . È anche un insegnamento che consente di creare valore da qualsiasi difficoltà e alla fine vincere.  È anche un insegnamento che consente di creare valore da qualsiasi cosa e di usare positivamente qualsiasi esperienza. Questo è l’i...

L'importanza dell'ascolto, sia musicale che reciproco, come fondamento della connessione e della comprensione.

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La musica ci insegna la cosa più importante che esista: ascoltare. Ezio Bosso

Dalla “Raccolta degli insegnamenti orali (Ongi kuden) di Nichiren Daishonin” (cap. 25. Il Bodhisattva Percettore dei suoni del mondo)

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«In questo capitolo il principio meraviglioso della natura del Dharma che è incarnato nelle tre verità viene espresso nei termini delle tre verità del bodhisattva Percettore dei suoni del mondo e delle tre verità del bodhisattva Intento inesauribile {Nota: nella versione italiana del Sutra del Loto il nome di questo bodhisattva è tradotto come Volontà inesauribile}. Ora quando Nichiren e i suoi seguaci recitano Nam-myoho-renge-kyo stanno agendo come il [bodhisattva] Intento inesauribile dell'Ultimo giorno della Legge. Così potremmo dire che l'elemento mu nel nome Mujinni, Intento inesauribile, è il segno della nostra morte, l'elemento jin è il segno della nostra nascita e l'elemento ni o i è la radice o la fonte della nostra forza vitale. Per questa ragione tutte le varie dottrine, come la dottrina della fusione di realtà e saggezza, sono contenute in questa singola parola i, intento. Questo intento rappresenta la natura del Dharma o la Via di mezzo. La natura del Dharm...

Bronzo e ferro. Le spade dei primi re di Roma

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La responsabilità personale e collettiva nel determinare l'andamento della propria vita e del mondo intero.

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Non importa quanto cambino i tempi o quanto sia progredita una civiltà, in fin dei conti tutto dipende dal carattere delle persone. Le decisioni degli esseri umani determinano il loro destino e quello del resto del mondo. Daisaku Ikeda

[…] 1° giugno 1916. Da una lettera del soldato Domenico Lama

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Siamo andati su e si siamo incontrati col Nemico abbiamo sentito del rumore nel buio il tenente del mio plotone disse fermi quando sono qui vicino facciamo fuoco ma il nemico si Vede che sentì qualche stambettichio e ritornò indietro alla mattina dopo si fecero ritornati indietro si spostarono a destra e su si andò gridando Savoia ma il nemico reagì con fucileria impietosa e noi si butammo a terra un mio compagno della mia squadra rimase ferito accanto a me io gli dessi cosa ai fatto ma non mi rispose perché era morto […]

Carrarese-Venezia 3-2 | Partita folle e Rimonta spettacolare a Carrara

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La battaglia di Arausio

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6 Ottobre 105 a.c. dodici legioni romane (oltre centomila uomini contando anche le truppe degli ausiliari) comandate dal proconsole Quinto Servilio Cepione e dal console Gneo Malio Massimo vengono annientate dai Cimbri e dai Teutoni nella battaglia di Arausio. Gran parte delle colpe del disastro vanno ricercate nella faida ai vertici romani dato il rifiuto diel patrizio Cepione di collaborare in qualsiasi forma con l'homo novus Massimo. La sconfitta portò al massimo livello la minaccia dei Cimbri e dei Teutoni che sarà sradicata solo tre anni dopo da Gaio Mario. La battaglia però avrà conseguenze più durature in quanto il massacro dei socii italici, a causa dei dissidi interni ai romani, contribuirà ad esacerbare l'insoddisfazione da parte dei popoli italici per il trattamento loro riservato da Roma. Al disastro di Arausio è legata poi la leggenda dell'Aurum Tolosanum, il tesoro maledetto saccheggiato dai galli dal santuario di Apollo a Delfi e che la tradizione vuole trafu...

13 settembre 1916.

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Sto di buon animo, se non di buon umore, in mezzo a tanta rovina, a tanta catastrofe, a tanta strage. Non c’è palmo di terreno che non sia stato sconvolta dalla rabbia e dal furore dell’artiglieria. Dappertutto potresti vedere reticolati sconvolti e squassati, fucili rotti, trinceramenti squarciati; tombe rozze, donde le recenti piogge hanno scoperto sinistri cadaveri che ritengono ancora nel volto chi l’espressione dello spavento, anzi del terrore, chi altro l’espressione della pace e della rassegnazione. Il primo giorno ne sono stato così profondamente impressionato che quasi ho stentato a prendere qualche boccone. Ma poi mi sono fatto forza e mi sono adattato alla necessità del caso. Da una lettera del soldato Luigi Calabritto, 20 anni. Morirà 3 giorni dopo. La Grande Guerra dei piccoli uomini di E. Cicchino e R. Olivo – Ancora Edizioni - 2005

Solo chi osa rischiare è veramente libero

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Amare è rischiare di essere rifiutati. Vivere è rischiare di morire. Sperare è rischiare di essere delusi. Provare è rischiare di fallire. Rischiare è una necessità. Solo chi osa rischiare è veramente libero. Alda Merini

Harakiri arancioneroverde

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Direi che gli indizi sono più che sufficienti per poterla definire una prova, oramai. Un deja vu che non se ne vuole andare, una squadra che fatica a crescere. Vi dico la verità, sul punteggio di due a uno, con l’Unione che sciupava un’occasione al minuto ed in totale controllo del match, mi sono chiesto in quale assurdo modo saremmo stati capaci di suicidarci questa volta. Era solamente una sensazione, ed invece si è trasformato in presagio, poiché nonostante gli arancioneroverdi sembrassero poter chiudere in leggerezza la sfida, vi era comunque quel senso di precarietà, insicurezza, ogni volta che si perdeva il pallone. Un leitmotiv che purtroppo si ripete ad ogni trasferta, o quasi. Il VeneziaMestre presenta vuoti mentali inspiegabili, esce e rientra nelle partite senza equilibrio, ma soprattutto manca terribilmente nella lettura dei momenti e delle situazioni di gioco. Il possesso palla prolungato ha successo solamente quanto i tempi si alzano e la sfera viaggia a ritmi sostenuti, ...

Cap. XXV. Il Bodhisattva Percettore dei Suoni del Mondo

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«A quel tempo il bodhisattva Volontà Inesauribile si alzò dal suo seggio, si scoprì la spalla destra, giunse le mani e, rivolto al Budda, pronunciò queste parole: "Onorato dal Mondo, questo bodhisattva Percettore dei Suoni del Mondo, per quale motivo è chiamato Percettore dei Suoni del Mondo?". Il Budda rispose al bodhisattva Volontà Inesauribile: "Uomo devoto, immagina che vi siano centinaia, migliaia, decine di migliaia, milioni di esseri viventi afflitti da varie tribolazioni e sofferenze. Se sentono parlare di questo bodhisattva Percettore dei Suoni del Mondo e invocano il suo nome con tutto il cuore, egli percepirà all'istante la loro voce ed essi saranno liberati dalle tribolazioni"». Da “Il Sutra del Loto” 

Un uomo e un soldato come noi

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Addossati al cespuglio, il caporale ed io rimanemmo in agguato tutta la notte, senza riuscire a distinguere segni di vita nella trincea nemica. Ma l’alba ci compensò dell’attesa. Prima, fu un muoversi confuso di qualche ombra nei camminamenti, indi, in trincea, apparvero dei soldati con delle marmitte. Era certo la corvé del caffè. I soldati passavano, per uno o per due, senza curvarsi, sicuri com’erano di non esser visti, ché le trincee e i traversoni laterali li proteggevano dall’osservazione e dai tiri d’infilata della nostra linea. Mai avevo visto uno spettacolo eguale. Ora erano là, gli austriaci: vicini, quasi a contatto, tranquilli, come i passanti su un marciapiede di città. Ne provai una sensazione strana. Stringevo forte il braccio del caporale che avevo alla mia destra, per comunicargli, senza voler parlare, la mia meraviglia. Anch’egli era attento e sorpreso, e io ne sentivo il tremito che gli dava il respiro lungamente trattenuto. Una vita sconosciuta si mostrava improvvis...

Carrarese-Venezia, Stroppa: “Le mancate vittorie fuori casa? Magari la vinciamo oggi…”

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“Speravamo che per Plizzari non fosse quello che poi è accaduto, dovrà stare fuori diversi mesi e ci dispiace veramente per il ragazzo. Carrara per certi versi la vedo più difficile per Empoli. Ci sono molte analogie con Castellammare. La squadra è allenata benissimo e mi piace molto, potremmo incontrare difficoltà. Dai ragazzi mi aspetto che continuiamo a fare quello che sappiamo. Mi aspetto una partita sporca. Plizzari si é fatto male calciando un pallone e quel fastidio che aveva segnalato è stato molto più serio rispetto a quello che si aspettava. A Empoli non ero arrabbiato con i miei, ma ero arrabbiato. Abbiamo subito un errore importante e determinante dal punto di vista dell’arbitraggio. Una situazione da 4 contro 2 si è trasformata in un disastro. Siamo stati molto penalizzati. Le mancate vittorie fuori casa? Si va avanti, magari la vinciamo oggi. Compagnon e Duncan non li avremo domani, si stanno trascinando queste situazioni ma è questione di poco. Adorante e Casas? Sono abb...

La bellezza e il valore delle cose non sono qualcosa di permanente, ma una conquista quotidiana, richiedendo impegno e sforzo costante

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"Ti domandi mai che senso ha continuare a lottare, Lloyd?" "Sono un maggiordomo, sir. Più che domandare, passo il tempo a spolverare" "Appunto, Lloyd. A cosa serve? Tanto la polvere ritorna" "Serve a ricordarci una cosa importante, sir" "E cosa?" "Che la bellezza di ciò che ci circonda non è una qualità ma una conquista di ogni giorno, sir" "Pensiero impegnativo, Lloyd" "Come tutto ciò che rende la vita brillante... sir." Vita con Lloyd

Le Cinque Guide Eterne

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Anche quando incontriamo incomprensioni e pregiudizi, noi procediamo allegri e fiduciosi, consapevoli che si tratta di medaglie al valore per i praticanti del Sutra del Loto. Superare questa negatività e trasformare radicalmente la situazione in senso positivo “sarà come scambiare pietre con oro”. Le persone che, mentre lottano per superare le proprie difficoltà, perseverano nella fede e dedicano la vita a kosen rufu possono far emergere nella loro esistenza di individui comuni lo stesso stato vitale di grande nobiltà del Daishonin. Più forte sarà la loro sfida, più grande sarà il potere del Budda al quale riusciranno ad attingere dentro di loro. La chiave per far questo è la fede. Daisaku Ikeda

La vita dei gladiatori nell'antica Roma

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La vita dei gladiatori nell’antica Roma è un mosaico di contrasti che continua ad affascinare ancora oggi: crudeltà e disciplina, morte e gloria, infamia e celebrità. Entrare in quell’universo significava varcare una soglia che trasformava uomini comuni in icone temute, amate e ammirate da un intero popolo. Non tutti i gladiatori erano uguali. Alcuni finivano nell’arena loro malgrado: prigionieri di guerra catturati nelle campagne militari di Roma, criminali condannati a combattere per espiare le proprie colpe, schiavi destinati a una vita di sangue e sudore. Ma c’erano anche coloro che sceglievano volontariamente il destino del gladiatore: uomini liberi, spesso rovinati dai debiti o alla ricerca di una fama che altrimenti non avrebbero mai conosciuto. Questi volontari, gli auctorati, firmavano un contratto col lanista e si impegnavano a una vita di addestramento e combattimenti, accettando di rinunciare a parte della loro dignità sociale in cambio di denaro e popolarità. La formazione...