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Visualizzazione dei post da ottobre, 2025

Venezia FC: Rassegna stampa del 1 ottobre 2025

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La battaglia del Piave: Prima fase [10-26 novembre]

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La chiameremo così, anche se in effetti l'offensiva austro-tedesca si pronunciò su un fronte molto ampio, dall'Altopiano di Asiago al Grappa e al Piave, sino alla foce del fiume. Il 10 novembre Conrad scatenò l'attacco, con estrema violenza, in quello che riteneva il punto più sensibile del nostro schieramento: l'altopiano di Asiago, dove già si era scatenata, nel 1916, la sua famosa "Spedizione punitiva" o Strafexpedition, che si era però mostrata appena un po' troppo debole per infrangere la nostra resistenza e sfondare fino alla pianura di Vicenza. E lì ripeterà il tentativo nel giugno 1918, ostinatamente convinto che il sottile diaframma montano che lo separava dalla pianura sarebbe dovuto cadere nel giro di poche ore, consentendogli una seconda Caporetto ai danni della nostra Prima Armata e, quindi, una rapida avanzata fino all'Adige, se non fino al Mincio. Ma la via più breve, in montagna, non è sempre la più agevole né la più conveniente: se ne ...

Vita quotidiana nella Roma antica

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Quando si parla di vita quotidiana nella Roma antica viene subito alla mente il noto epigramma di Marziale che si lamenta di non poter dormire quanto vuole nei periodi in cui risiede in città. Vita quotidiana nella Roma antica, giornata tipica dell’antico romano: Effettivamente i romani avevano l’abitudine di svegliarsi molto presto al mattino, quasi sempre prima dell’alba, tutti i giorni prima che sorgesse il sole, quasi tutti erano già impegnati nelle loro rumorose mansioni. Anche i più facoltosi subivano il chiasso mattutino, seppur più lontani dal traffico cittadino nell’opulenza delle loro Domus, quando un nugolo di schiavi, svegliati dal suono di un campanaccio,  si avvicendava nelle prime faccende della casa, ed ecco che ramazze, secchi d’acqua e strofinacci prendevano vita causando i primi fastidi giornalieri. Plinio il Giovane, per ovviare a questa confusione che tanto lo infastidiva, aveva fatto costruire la propria stanza da letto separata da un lungo corridoio, dagli am...

Costruire un cuore da re leone

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Incontrare continuamente difficoltà non significa avere una fede debole. Tutte le avversità e le sofferenze si manifestano per permetterci di fare emergere "il cuore del re leone" e costruire una fede forte e indistruttibile. Il mio maestro e secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda incoraggiò calorosamente un membro che aveva dei problemi sul lavoro: «Perdere il lavoro, o avere sofferenze legate alla sfera professionale, è estremamente doloroso e logorante. Ma quando questi problemi si manifestano, li devi considerare come delle occasioni per vincere attraverso la fede buddista. La tua vera battaglia comincia adesso. Potrai sicuramente ottenere risultati inaspettati che riconoscerai come autentici benefici della fede». È proprio nei momenti più critici che dobbiamo affrontare ogni difficoltà senza paura, esitazione e senza lamentarsi, rafforzando ed espandendo il nostro stato vitale con gioia e con una grande forza vitale. Il nostro lavoro e la nostra vita, così come ...

Cinque sono le cose

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Cinque sono le cose che un uomo rimpiange ... E non sono mai quelle che consideriamo importanti durante la vita: 1) La prima sarà non aver vissuto secondo le nostre inclinazioni ma prigionieri delle aspettative degli altri. Cadrà la maschera di pelle con la quale ci siamo resi amabili, o abbiamo creduto di farlo. Ed era la maschera creata dalla moda, dalle false attese nostre, per curare magari il risentimento di ferite mai affrontate. La maschera di chi si accontenta di essere amabile. Non amato. 2) Il secondo rimpianto sarà aver lavorato troppo duramente, lasciandoci prendere dalla competizione, dai risultati, dalla rincorsa di qualcosa che non è mai arrivato perché non esisteva se non nella nostra testa, trascurando legami e relazioni. Vorremmo chiedere scusa a tutti, ma non c'è più tempo. 3) Per terzo rimpiangeremo di non aver trovato il coraggio di dire la verità. Rimpiangeremo di non aver detto abbastanza "ti amo" a chi avevamo accanto, "sono fiero di te" ...