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Visualizzazione dei post da luglio, 2025

Monte San Michele, 29 Giugno 1916.

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Tra la V e la VI Battaglia dell' Isonzo. Gli austro-ungarici utilizzano, per la prima volta sul fronte italiano, i gas asfissianti, (la foto mostra la tragedia sofferta dalle nostre truppe). In pochi minuti oltre 3.000 nostri soldati furono uccisi dai gas. I loro corpi furono momentaneamente sepolti in quello che fu chiamato il "Cimitero degli Asfissiati". Il cimitero, nel dopoguerra, venne abolito e le salme furono traslate a Redipuglia. Tra loro, uomini della Brigata GRANATIERI DI SARDEGNA e della Brigata di Fanteria LOMBARDIA, REGINA, BRESCIA, PISA e FERRARA. L'operazione, progettata dal Comando Austriaco, non dette pero' il risultato sperato perche' la linea italiana fu subito rinforzata da truppe di rincalzo anche se a costo di numerose perdite. Alla fine si contarono uccisi o feriti 200 ufficiali e 6.500 militari di truppa. Tra i militari che non erano stati uccisi dai gas asfissianti ma solo storditi vennero finiti dalle squadre d'assalto austro-ung...

Venezia FC: Rassegna stampa del 31 luglio 2025

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La visione buddista di vita e morte

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Per molte persone, morte significa assenza di vita. In quest'ottica, la vita è percepita come tutto ciò che è bene – ciò che incarna la pienezza e la luce. La morte è percepita al contrario come tutto ciò che è male – ciò denota il vuoto e l'oscurità. Questa percezione negativa della morte ha influenzato l'esistenza umana sin dagli albori della storia. Ma questa visione della morte è semplicistica e infantile, specialmente alla luce dei cicli di creazione ed estinzione che governano il mondo naturale e l'universo stesso. Il Buddismo insegna con grande precisione l'intima e inscindibile relazione che lega il microcosmo della vita umana individuale al macrocosmo della vita universale. Tutti i fenomeni universali sono contenuti in un singolo istante di vita nella profondità della nostra vita, e ogni istante di vita vibra a ritmo con tutti i fenomeni dell'universo. Questa non è un'intuizione limitata ai seguaci di Nichiren o a qualche particolare scuola filosofi...

Verre: lo spietato governatore che umiliò i siciliani

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Bianca come il latte, rossa come il sangue

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Viene il giorno che ti guardi allo specchio e sei diverso da come ti aspettavi. Sì, perché lo specchio è la forma più crudele di verità... Vorresti che la tua immagine corrispondesse a chi sei dentro… invece ci vogliono sempre le parole o i fatti. Alessandro D'Avenia

47a Divisione di fanteria “Chasseurs des Alpes”

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30 dicembre 1917 – Durante la notte dal 29 al 30 e la mattinata del 30 tutto è tranquillo. Alle ore 11 tutta l’artiglieria francese entra in azione secondo il piano prefissato: L’artiglieria da trincea e l’artiglieria pesante proseguono i tiri di distruzione; l’artiglieria da campagna esegue rapide e nutrite concentrazioni di tiro sulle trincee e sui camminamenti. L’azione dell’artiglieria raggiunge il suo massimo sforzo verso le ore 13 e 30, decrescendo poi fino alle ore 15. Il nemico sembra regolare la propria reazione sull’azione della nostra artiglieria, agendo su tutto il fronte e più in particolare sulla zona di quota 877 che viene sottoposta a un violento tiro di contro-preparazione. Dalle ore 15 alle ore 16, la nostra artiglieria tira poco sulle prime linee, mantenendo tuttavia i suoi tiri di interdizione e di controbatteria. Alle ore 16, tutto il dispositivo d’artiglieria destinato ad accompagnare e coprire l’attacco si placa bruscamente e alle ore 16 e 5 parte l’attacco dei b...

Venezia FC: Rassegna stampa del 30 luglio 2025

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Le mura di Massenzio. Il potenziamento massenziano delle Mura Aureliane

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La cinta muraria di Roma si sviluppa grosso modo in quattro fasi principali. La prima, corrispondente alle mura massicce del progetto di Aureliano, la seconda, che la maggioranza degli studiosi fanno risalire al regno di Massenzio, una terza ristrutturazione sotto Onorio e infine successivi interventi nel corso del V-VI secolo. Con questo breve articolo ci concentreremo sulla fase tradizionalmente attribuita a Massenzio: essa è caratterizzata dalla sopraelevazione costituita da gallerie coperte, alte in media otto metri, le quali presentano spesse mura verso l’esterno e lunghe arcate interne. L’evoluzione di Porta Appia (o San Sebastiano) 1- Fase aureliana. L’accesso è costituito da due archi gemelli che si aprono in un corpo centrale rivestito di travertino. Gli archi sono fiancheggiati da due torrioni semicircolari che proteggono l’entrata e i tratti di mura adiacenti. I battenti delle porte sono in legno di quercia rivestito di ferro. Il primo piano è dotato di finestre ad arco. Il ...

Il gioco del mondo

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A volte non abbiamo bisogno di qualcuno che ci aggiusti. A volte abbiamo solo bisogno di qualcuno che ci ami, mentre ripariamo noi stessi. Julio Cortázar

Ikeda Un giorno, un anno

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“ Un albero che è stato trapiantato non crollerà, anche in presenza di forti venti, se vi è un solido palo che lo sostiene. Ma anche un albero cresciuto nella sua sede naturale può crollare se le sue radici sono deboli. Anche una persona di notevole forza, se si trova sola,potrebbe cadere lungo un sentiero accidentato.” Da I tre maestri del Tripitaka pregano per la pioggia (RSND vol 1 pag 531) La vera vittoria si raggiunge solo grazie al coraggio e alla tenacia. Mettendo da parte desiderio di fama e vanità, avanziamo con decisione per aprire nuove vie gloriose.

Altopiano di Asiago, fallito l’assalto

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"Fallito l’assalto, mentre ancora i nuclei di fanti nemici calano scompigliati dalle pendici dello Zovetto, l’artiglieria condensa il tiro sulle trincee. E’ un picchiar sonoro sul monte, il martellare di un maglio ciclopico, un diroccare di massi divelti dall’alveo, uno schianto d’alberi spezzati e l’odore acre della polvere e lo sfasciarsi del granito che ricade in pioggia di frammenti moltiplicanti l’effetto dell’esplosioni. Un fumo acre e pesante, una nube larga più di 400 metri avvolge ogni cosa e concorre a dare al tremendo panorama l’aspetto di una bolgia infernale. Questa infatti non è più guerra di uomini ma di demoni: eppure i nostri resistono... Quando tuona il tremendo cannone, l'istinto fa sì che anche gli uomini più coraggiosi si rannicchino in fondo ai ricoveri, ma i difensori dello Zovetto non hanno più nulla di umano". Valentino Coda

Venezia FC: Rassegna stampa del 29 luglio 2025

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Una incrollabile risolutezza

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Qualsiasi cosa,incluse le nostre battaglie quotidiane e le attività per kosen-rufu, trova soluzione attraverso una incrollabile risolutezza. La sconfitta trae origine non certo dagli ostacoli che troviamo sul cammino o dalla difficoltà della nostra situazione, ma solo ed esclusivamente dal deteriorarsi della nostra determinazione. La Nuova Rivoluzione Umana vol. 3/4 pag 11

I segnali luminosi nell'Esercito romano

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La valle dell'Eden

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“C’è più bellezza nella verità, anche quando è una bellezza terribile. I cantastorie alle porte delle città distorcono la vita per farla sembrare dolce ai pigri, agli stupidi e ai deboli, ma questo non fa che rafforzare le loro debolezze e non insegna niente, non cura niente e non permette al cuore di librarsi.” John Steinbeck

Venezia FC: Rassegna stampa del 28 luglio 2025

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I sogni che cambiano la vita

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Chi l'ha detto che i sogni non possono mai trasformarsi in realtà ?  Trovare il coraggio di credere ai propri sogni vuol dire non accontentarsi dei propri limiti, perché nel momento in cui i desideri più profondi diventano determinazioni la forza di questa decisione può cambiare la vita.  "Quando la determinazione cambia, tutto inizia a muoversi nella direzione che desiderate, si legge in Giorno per giorno. Nell'istante in cui decidete di vincere, ogni nervo e fibra del vostro essere si orienteranno verso quella realizzazione. D'altra parte se pensate " non funzionerà mai" , proprio in quel momento ogni cellula del vostro essere si indebolira`, smettendo di lottare, e tutto volgera` verso il fallimento ".  NR n. 273 pag. 22-23-24

Quinto Fabio Massimo. La sua morte fu la piu' triste di tutti i generali romani?

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Quinto Fabio Massimo, conosciuto dai posteri come il Temporeggiatore, incarnò la pazienza strategica di Roma in uno dei suoi momenti più bui e drammatici. Nacque intorno al 275 a.C., erede di una delle famiglie patrizie più antiche e influenti, la gens Fabia. Nipote di Quinto Fabio Massimo Gurgite e bis-nipote del celebre Quinto Fabio Massimo Rulliano, fin da giovane fu destinato a camminare nei sentieri più alti della politica e della guerra romana. Cresciuto tra racconti di virtù civica e militare, meditò sulle disfatte e sulle vittorie della Repubblica, assimilando un senso del dovere capace di piegare, ma mai spezzare, l’animo romano di fronte alla crisi. La sua ascesa politica fu rapida e folgorante. Nel 233 a.C., da console, trionfò sui Liguri, meritando un trionfo e la dedicazione di un tempio a Onore e Virtù. Mostrò già in quell’occasione una straordinaria capacità di valutare rischi e opportunità, di scegliere il momento per colpire e quello per attendere. Eletto ancora consol...

Credere a quello che ci e' stato insegnato

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«Il problema non è che le persone siano ignoranti. Il problema è che le persone sono istruite quel tanto che basta per credere a ciò che è stato loro insegnato e non abbastanza per mettere in dubbio qualsiasi cosa di ciò che gli è stato insegnato» Richard P. Feynman (1918-1988), premio Nobel per la fisica (1965)

Case Bonetti oggi solo Bonetti

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Storiaememoriadibologna. Paese di Case Bonetti ( oggi solo Bonetti ) si trova sul Carso alle spalle del lago di Doberdò, lungo la strada del vallone che collega Gorizia a Monfalcone. Allo scoppio della guerra diventa retrovia dell'esercito austro-ungarico, vengono costruiti magazzini per merci e materiale bellico, nelle sue case si acquartierano le truppe di riserva. Dopo la 6° battaglia dell'Isonzo e la conquista di Gorizia ( 6-17 agosto 1916 ), tutto il pianoro carsico ed il vallone, compreso Case Bonetti, viene abbandonato dagli imperiali che si ritirano sulle colline di fronte, lungo una nuova linea di difesa che fa perno sui paesi di Selo, Stari Lovka, Castagnevizza e l'Hermada. Nel 1917, all'inizio della 11° battaglia dell'Isonzo, la prima linea italiana stringe da vicino quella austro-ungarica: Case Bonetti diventa un centro di fuoco dell'artiglieria italiana che batte con gli obici da 305mm del 51° raggruppamento Castagnevizza e l'Hermada. Inutilment...

Venezia FC: Rassegna stampa del 27 luglio 2025

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La Guerra sulle Alpi. Pal Piccolo. Un anno di guerra, 1915-1916

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Il 24 maggio 1915 a difesa del passo di M. Croce Carnico si sistemò il II° battaglione del 3° reggimento fanteria, mentre a sinistra - Creta di Collinetta - e destra - Pal Piccolo e Pal Grande - erano schierati il battaglione alpini Tolmezzo e due compagnie del Val Tagliamento. Lo sbarramento stradale austriaco sul passo risultò da subito inattaccabile, pertanto fu sulle ali che si concentrò lo sforzo italiano. La notte del 25 maggio, la 12° compagnia del Tolmezzo piomba di sorpresa nelle ridotte austriache della linea di quota 1859 - 1866 del Pal Piccolo, riuscendo a cacciarne i difensori; i rumori della battaglia allertano però gli austriaci sul Pal Grande, così che la 6° compagnia viene intercettata allo scoperto e praticamente distrutta. Il giorno 27, un battaglione delle Regie Guardie di Finanza sostituisce al passo i fanti del 3° reggimento, che vengono inviati a rinforzo degli alpini della 6° compagnia ancora bloccata sotto i reticolati austriaci del Pal Grande: solamente all...

Le battaglie delle Termopili. Tre battaglie romane dimenticate.

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“ Battaglia delle Termopili” rievocherà sicuramente nella maggioranza di voi l’immagine dei 300 Spartani che nel 480 a.C. combatterono fino all’ultimo uomo – insieme a migliaia di altri Greci, per amor di verità – per contrastare l’invasione persiana. Tuttavia la fama di tale battaglia oscura il fatto che il passo delle Termopili, restando un importante passaggio obbligato verso la Grecia meridionale, fu in realtà teatro di numerosi scontri, nel corso dei secoli. Diversi di questi scontri videro coinvolti proprio i Romani. 191 a.C.: la vittoria contro Antioco III La prima battaglia che vide coinvolti i Romani al passo delle Termopili fu combattuta nel 191 a.C. contro Antioco III di Siria, nel più ampio teatro della guerra tra Romani e Seleucidi, la cosiddetta “guerra romano-siriaca”. Nel 192 a.C., Antioco III attraversò l’Ellesponto con una forza modesta, circa 10.000 uomini, poiché si aspettava di ricevere molti rinforzi una volta in Macedonia e in Grecia, essendosi erto a campione de...