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Visualizzazione dei post da gennaio, 2025

Venezia FC:Rassegna stampa 31 gennaio 2025

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Colle di S. Maria sull’altura di Mengore (q. 453)

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Nella media valle dell’Isonzo (oggi in territorio sloveno), vicino al paese di Tolmino, si trovano il punto di confluenza del fiume Iu - drio (Idrija) nell’Isonzo (Soča) e le colline di Santa Maria (Mengore), Santa Lucia (Selski Vrh) e Bučenica che, durante la Prima guerra mondiale, costituirono la “testa di ponte di Tolmino”, l’invincibile roccaforte austro-ungarica del fronte isontino. All’inizio del conflitto, l’esercito italiano condusse il primo balzo offensivo nel medio Isonzo proprio in direzione di questo sbarramento che era costituito da tre linee di trincee con postazioni d’artiglieria scavate in profondità nella roccia le quali impedirono, per tutta la durata della guerra, ogni sfondamento da parte delle truppe italiane. Durante la Prima battaglia dell’Isonzo (23 giugno - 7 luglio 1915) la formidabile posizione difensiva austriaca arrestò lo slancio italiano. Soltanto alcuni reparti riuscirono ad occupare una trincea nemica sulle pendici nord-ovest del Santa Maria. I success...

Gosho quotidiano 31 gennaio 2025

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"Per tutti coloro che credevano nel Sutra del Loto ma non riuscivano a credere del tutto, il quinto volume espose il cuore dell’intero sutra, la dottrina del conseguimento della Buddità nella propria forma presente. Era come se un oggetto nero fosse diventato bianco, come se la lacca nera fosse diventata simile a neve, come se una cosa sporca fosse diventata pulita e pura o il gioiello che esaudisce i desideri fosse stato gettato nell’acqua torbida [per renderla limpida]. Vi si narra di come la fanciulla drago divenne Budda nella sua forma di serpente. E a quel punto nessuno poteva più dubitare che tutti gli uomini potessero conseguire la Buddità. Per questo affermo che l’illuminazione delle donne viene esposta come modello." Dal Gosho "Il sutra della vera riconoscenza" (Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, volume I, pag. 827)

I romani potevano sposarsi tra uomini? la realtà storica

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Le profondità della nostra vita

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«Afferma il Daishonin: «“Sacro picco” [Picco dell’Aquila] si riferisce al Gohonzon. Si riferisce anche al luogo in cui dimorano Nichiren e i suoi seguaci, che recitano Nam-myoho-renge-kyo».  Recitare Gongyo e Daimoku mattina e sera, da soli o in famiglia, collega ognuno e ognuna di noi Bodhisattva della Terra, nelle profondità della nostra vita, all’assemblea sul Picco dell’Aquila. Ci permette di manifestare lo stesso stato vitale di Buddità del Daishonin e rinnovare il nostro voto per kosen-rufu.» (BS, 250,31)

Venezia FC: Rassegna stampa del 30 gennaio 2025

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Gosho quotidiano 30 gennaio 2025

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"Le sfortune di Kyo’o Gozen si trasformeranno in fortuna. Raccogli tutta la tua fede e prega questo Gohonzon. Allora, che cosa non può essere realizzato? Credi nel Sutra del Loto quando dice: «Questo sutra può [...] esaudirne i desideri, proprio come una fresca e limpida fonte può soddisfare tutti coloro che sono assetati» e: «Godranno di pace e sicurezza nell’esistenza presente e nasceranno in circostanze favorevoli nelle successive»." Dal Gosho "Risposta a Kyo’o" (Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, volume I, pag. 366)

Costone della Lora (monte Pasubio)

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Il Costone della Lora è formato da una cornice di pietra che si alza a 2043 metri nel massiccio calcareo del Pasubio, situato al confine tra le province di Vicenza e Trento. Si tratta di un enorme torrione presidiato alla sommità dagli Austriaci che, trincerati lungo questa muraglia montuosa, avevano piazzato nei tagli della roccia numero - se mitragliatrici. Nella primavera del 1916 nel settore del Pasubio gli Austriaci si erano portati a poca distanza dal versante del massiccio che dava sul vicentino. Il Comando Supremo italiano pensò a una serie di opera - zioni che dovevano servire a riconquistare almeno in parte il terreno perduto e a porre gli Italiani in condizioni di maggiore sicurezza. Il progetto era però tutt’altro che facile da tradursi in pratica: le posi - zioni avversarie, massicciamente fortificate, avrebbero dovuto essere attaccate dal basso verso l’alto ed era illusorio sperare che l’artiglieria potesse infliggere seri danni ad un sistema di difese ricavato per la mag...

Cattive compagnie

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Per cattive compagnie non mi riferisco solo a gente cattiva, viziosa o distruttiva; di quelle si dovrebbe evitare la compagnia perché la loro influenza è velenosa e deprimente. Mi riferisco soprattutto alla compagnia di persone amorfe, di gente la cui anima è morta, sebbene il corpo sia vivo; di gente i cui pensieri e la cui conversazione sono banali; che chiacchiera anziché parlare, e che esprime opinioni a cliché invece di pensare. Erich Fromm

Fare sempre del nostro meglio

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Il Buddismo di Nichiren non è una religione di magie e miracoli che non richiede sforzi da parte nostra, ma insegna la severa Legge di causa ed effetto che regola la vita: ogni beneficio della fede che sperimentiamo è frutto dei nostri sforzi quotidiani. Fare sempre del nostro meglio sulla base della pratica buddista è l’unico modo per realizzare grandi cambiamenti; perciò è così importante vivere in accordo con la Legge fondamentale della vita e agire con saggezza. Il Sutra del Loto insegna che tutti gli esseri viventi possiedono la natura di Budda, esponendo una filosofia fondata sul rispetto del valore e della dignità di ogni vita. Perciò la pratica buddista suprema consiste nel rispettare la natura di Budda degli altri, proprio come faceva il Bodhisattva Mai Sprezzante che riveriva chiunque incontrasse. Estratto: Lezioni di Daisaku Ikeda sugli scritti di Nichiren Daishonin

Gosho quotidiano 29 gennaio 2025

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"Credere nel mutuo possesso dei Dieci mondi è difficile quanto credere che il fuoco esista in una pietra o i fiori all'interno di un albero, eppure nelle giuste condizioni questi fenomeni si manifestano, e allora ci crediamo. La cosa più difficile da credere è che il mondo di Buddità esista nel mondo umano, com'è difficile credere al fuoco dentro l'acqua o all'acqua dentro il fuoco. Tuttavia, si dice che il drago produca il fuoco dall'acqua e l'acqua dal fuoco e, benché non lo capiamo, ci crediamo quando lo vediamo accadere. Tu ormai credi che il mondo umano contiene gli altri otto mondi, perché dunque non riesci a includervi anche la Buddità?" Dal Gosho "L'oggetto di culto per l'osservazione della mente" (Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, volume I, pag. 318-319)

Venezia FC: Rassegna stampa 29 gennaio 2025

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Legione vs Falange. Come sconfiggere un nemico formidabile

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Liberarci dalle illusioni e dalle sofferenze

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I KEDA: Il Buddismo ha l'obiettivo di renderci capaci di trionfare sulle illusioni e le sofferenze della nascita e della morte e di creare uno Stato di vita indistruttibile. Con la legge Nam-Myoho-Renge-Kyo possiamo liberarci da queste illusioni e sofferenze. Daishonin lo sottolinea fin dall'inizio. Ad esempio, nella parte introduttiva di "Sulla realizzazione dello Stato di Buddha in questa vita", che tutti noi leggiamo spesso, spiega chiaramente il potere illuminante della Legge Mistica. Il mondo delle scritture di Nichiren Daishonin V. 2 - p. 260 - Edizione tedesca 

Nel cuore del Carso. Opacchiasella, Opatje Selo, Slovenia il 24 maggio 1917, quote 238, 247, 237

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24 maggio - Ieri sul Carso , dopo dieci ore di violentissimo bombardamento, le valorose truppe della III^ armata, assalirono e sfondarono le forti linee nemiche, da Castagnevizza al mare. Mentre all'ala sinistra le nostre fanterie, con energiche puntate, impegnavano fortemente l'avversario, al centro ed all'ala destra, superati risolutamente gli antistanti trinceramenti nemici, occupavano un tratto della zona a sud della strada tra Castagnevizza e Bosco Malo (Hudi Log), oltrepassavano Lukatic..… Non si deve ritenere, che il nemico non si fosse premunito. Dieci divisioni, con ventuno brigate e più di cento battaglioni (quasi la quarta parte delle forze austriache dislocate sul fronte italiano), s'addensavano tra il Frigido ed il mare. La sistemazione difensiva del terreno non era meno formidabile; quasi dovunque un triplice ordine di trincee, protette da profondi reticolati saldissimi e da cavalli di Frisia ancorati al suolo. Nei capisaldi della linea, come nel saliente ...

Gosho quotidiano 28 gennaio 2024

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"[...] una sola parola di questo Sutra del Loto è come il gioiello che esaudisce i desideri e una sua singola frase è il seme di tutti i Budda. Si può trascurare il fatto che la capacità di comprensione degli ascoltatori fosse matura o no. Era giunto il tempo di esporlo. Come afferma il Sutra del Loto: «Adesso è il momento giusto in cui devo insegnare risolutamente il grande veicolo»". Dal Gosho "La scelta del tempo" (Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, volume I, pag. 480)

Dimenticare ol passato e farlo scontare nel presente

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È proibito non fare le cose per te stesso, avere paura della vita e dei suoi compromessi, non vivere ogni giorno come se fosse il tuo ultimo respiro. È proibito sentire la mancanza di qualcuno senza gioire, dimenticare i suoi occhi e le sue risate solo perché le vostre strade hanno smesso di abbracciarsi Dimenticare il passato e farlo scontare al presente. Pablo Neruda

Tutti i fenomeni dell'universo compongono un'unica entità vivente

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«La rivoluzione umana porta simultaneamente a una rivoluzione della società e dell’ambiente. La vita e l’ambiente non sono due cose distinte, quindi la rivoluzione della vita di un individuo implica sempre una rivoluzione del paese e della società. Agli occhi del Budda – ovvero dalla prospettiva del vero aspetto di tutti i fenomeni – tutti i fenomeni dell’universo compongono un’unica entità vivente; per gli esseri viventi non è possibile conseguire la felicità indipendentemente dal loro ambiente. Altrettanto impossibile è che vi sia pace nell’ambiente ma non negli esseri viventi che lo abitano. Non possiamo essere veramente felici se gli altri rimangono tristi. Né l’infelicità di una persona riguarda lei sola. Più felicità riusciamo a portare agli altri, più felici diventiamo noi stessi.» Daisaku Ikeda - Cos’è la rivoluzione umana, pag. 13

Carso. Il contrattacco austroungarico (la piccola Caporetto) 3 giugno 1917

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L’offensiva scatenata dall’esercito italiano lungo l’Isonzo nel mese di maggio 1917, passata alla storia come la X° battaglia, si era proposta di rettificare il fronte, fermo dal novembre del 1916, nel tratto dal Vippacco al mare, di pertinenza della 3° armata. Sul Carso di Komen, la linea italiana era Volkovniak – Fajti – Castagnevizza – quota 208 sud – quota 144, l’offensiva cercò di conquistare nuovo terreno verso Selo e Stari Lovka per stringere d’assedio l’Hermada, fino ad allora invalicabile ostacolo verso Trieste. La sera del 29 maggio cessarono anche gli ultimi sussulti della X° battaglia dell’Isonzo. La nuova linea raggiunta dalla 3° armata andava dalla quota 219 alla sponda settentrionale del Timavo. Era costata la perdita di 51.251 soldati; furono sparati circa 850.000 colpi d’artiglieria, ma ci si consolò con la cattura di 15.000 prigionieri e abbondante bottino di guerra. L’1 giugno il Comando Supremo suddivise la fronte della 3° Armata in quattro Corpi, che da nord a sud ...

Venezia FC: Rassegna stampa del 28 gennaio 2025

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Quando buttavano i gas

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“ Quando buttavano i gas, noi avevamo le nostre cose, non come sul Carso…ne sono morti tanti là…ci venivano i vestiti addirittura gialli…una volta mi sono accorto che, alla fine di un attacco con l’iprite, avevo ancora la pezzuola in tasca, mi ero dimenticato di mettermela su…quella pezzuola serviva per proteggere i genitali perché con l’iprite diventavano gonfi e marcivano…morivi, neh! Ma mi è andata bene…” F ermo Cortinovis, classe 1898

Gosho quotidiano 27 gennaio 2025

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"La vita passa in un lampo. Per quanti terribili nemici possiate incontrare, scacciate ogni paura e non pensate mai di retrocedere. Anche se qualcuno dovesse decapitarci con una sega, trafiggerci con lance o picche, incatenarci i piedi e perforarli da parte a parte con un punteruolo, finchè siamo in vita, dobbiamo continuare a recitare Nam-myoho- renge-kyo, Nam-myoho-renge-kyo. Allora, se recitiamo fino al momento della morte, Shakyamuni, Molti Tesori e tutti gli altri Budda delle dieci direzioni verranno da noi immediatamente, proprio come promisero durante la cerimonia sul Picco dell'Aquila. Prendendoci per mano e portandoci sulle spalle ci condurranno sul Picco dell'Aquila." Dal Gosho "La pratica dell'insegnamento del Budda" (Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, volume I, pag. 351)

Venezia FC: Rassegna stampa del 27 gennaio 2025

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Uno specchio appannato che, una volta lucidato, diverrà limpido

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«Se la mente degli esseri viventi è impura, anche la loro terra è impura, ma se la loro mente è pura, lo è anche la loro terra; non ci sono terre pure e terre impure di per sé: la differenza sta unicamente nella bontà o malvagità della nostra mente. Lo stesso vale per un Budda e una persona comune. Quando una persona è illusa è chiamata essere comune, quando è illuminata è chiamata Budda. È come uno specchio appannato che brillerà come un gioiello se viene lucidato. Una mente annebbiata dalle illusioni derivate dall’oscurità innata è come uno specchio appannato che, però, una volta lucidato, sicuramente diverrà limpido e rifletterà la natura essenziale dei fenomeni e il vero aspetto della realtà. Risveglia in te una profonda fede e lucida con cura il tuo specchio notte e giorno. Come dovresti lucidarlo? Solo recitando Nam-myoho-renge-kyo.» Nichiren Daishonin - Il conseguimento della Buddità in questa esistenza - RSND, VOLUME I

Aquilonia (293 a.C.). L'ultima battaglia campale tra Sanniti e Romani

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Il cambiamento del karma

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«Nel Buddismo di Nichiren lo scopo non è meramente ripagare il nostro debito karmico in modo che il bilancio torni in pari; piuttosto è convertire il bilancio negativo in positivo. Ciò è possibile grazie alla natura di Budda che esiste nella vita di ogni persona. L'idea di cambiamento del karma è saldamente sostenuta dalla fede nella nostra natura di Budda. Le grandi difficoltà ci danno l'opportunità di forgiare e temprare la nostra vita. I momenti di maggior sofferenza sono quelli in cui possiamo maggiormente arricchire la nostra umanità.» Daisaku Ikeda - Il mondo del Gosho Vol 2 - Pag 45

Venezia FC: Rassegna stampa 26 gennaio 2025

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Gosho quotidiano 26 gennaio 2025

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"Myo significa rivitalizzare, rivitalizzare significa ritornare a vivere. [...] Poiché [il Sutra del Loto] può curare ciò che è incurabile, è chiamato myo, o meraviglioso»." Dal Gosho "Il daimoku del Sutra del Loto" (Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, volume I, pag. 132)

Sul medio Isonzo, area di Plava quota 383

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24 Giugno – Caldo e afa. Bella giornata […] L’avanzata ha principio alle 10.30 nonostante che la preparazione dell’artiglieria fosse inefficace. Alla svolta della strada (G di Globna) le 5 compagnie del 120° fanteria sono fatte segno a violentissimo e preciso fuoco nemico che le distruggerebbe senza fallo; strisciando però lungo la riva del fiume, la 2° compagnia riesce a impadronirsi di Globna verso le 12. Trincea sovrastante impedisce ulteriore avanzata, non essendo battuta da nostra artiglieria. Il II battaglione del 120° fanteria procedente a destra della strada dopo subite fortissime perdite (30% truppa e 7 ufficiali) resta al comando di un tenente e dato il terreno aperto e battuto non può spiegarsi e deve arrestarsi. Alle 12.40 si ordina al III battaglione ne del 119° fanteria (restato in riserva) di salire il pendio q.383 avanzando su Britof (villaggio situato circa 800 metri a est-nordest di Globna) collegato col 120° fanteria a sinistra e alla brigata Forlì a destra, ma alle ...

La felicità è una folgorazione.

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Ti arriva mentre meno te la aspetti e forse mentre meno te la meriti. E' fatta di un nulla la felicità. Come quelle farfalle che prendi per le ali e poi lasci andare e sulle dita ti resta una polvere d'oro.. Attenzione perchè la felicità, a volte, vi è passata accanto e non ve ne siete accorti. Io sono stato felice per pochi attimi e per cose inspiegabili. Una volta quando in campagna mi entrò la citronella nelle narici, nei polmoni e mi venne voglia di cantare ad alta voce e sentii il mio essere in armonia con l'universo, con il grandissimo nulla dentro cui fui felice di perdermi... Andrea Camilleri

Chi cade al suolo si rialza appoggiandosi a esso - La conferma del Sutra del Loto, RSND,1,1983

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Vincere, in sostanza, è decidere di mettersi in gioco, rischiare e far tacere quella voce interna che di fronte a una difficoltà ci consiglia di metterci da parte e rinunciare. Arrendersi e perdere l'occasione. Il demone del sesto cielo, quello che non fa altro che rinforzare la nostra ignoranza e impedirci di manifestare l'innata natura di Budda, è sempre lì in agguato. Scacciarlo non è però così difficile nè impossibile. Basta riconoscerlo ogni volta che diventiamo apatici, ogni volta che ci accontentiamo, ogni volta che i nostri obbiettivi ristagnano. "Solo vincendo sulla nostra oscurità e negatività interna possiamo essere vincitori nella vita e rivelare pienamente il nostro potenziale" (D. Ikeda, Il raggiungimento della Buddità in questa esistenza - Lezioni sugli scritti di Nichiren Daishonin, esperia, pag. 14). Non si tratta di cambiare o essere diversi da quello che si è. Si tratta di permettere alla propria vita di esprimersi appieno partendo proprio da quello...

9 Giugno 1915 – Monfalcone

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Un alba grigia, coi resti della notte piovosa nelle nuvole a brandelli, pendenti da per tutto per il cielo basso […] A ogni nuovo sibilo che s’avvicina, i corpi si raggricciano ancor più; le teste si ritirano dentro le spalle, sotto lo zaino, cercano riparo tra i corpi dei compagni, frugano nel terreno come per entrarvi; vi è una sospensione che toglie il respiro: senza difesa, ogni schiena sente piombarsi addosso la granata. Soltanto dopo lo scoppio è concesso un breve sollievo; si scoprono qua e là facce spaventate, visi stupiti, interroganti. La gioia del pericolo scampato si mesce, nell’attimo seguente, con lo spavento di una visione di sfragello. Un rombo terribile s’abbatte e schianta più in là, alla nostra destra, seguito come da un ronzio, poi un silenzio tetro. Il nostro capitano è sceso – avanti! – e si muove camminando curvo lungo l’argine; lo seguiamo rasentando il riparo e cercando di esserne tutti coperti. Dopo cento passi vedo nella fila, davanti a me, sollevvarsi una t...