Costone della Lora (monte Pasubio)

Il Costone della Lora è formato da una cornice di pietra che si alza a 2043 metri nel massiccio calcareo del Pasubio, situato al confine tra le province di Vicenza e Trento. Si tratta di un enorme torrione presidiato alla sommità dagli Austriaci che, trincerati lungo questa muraglia montuosa, avevano piazzato nei tagli della roccia numero - se mitragliatrici. Nella primavera del 1916 nel settore del Pasubio gli Austriaci si erano portati a poca distanza dal versante del massiccio che dava sul vicentino. Il Comando Supremo italiano pensò a una serie di opera - zioni che dovevano servire a riconquistare almeno in parte il terreno perduto e a porre gli Italiani in condizioni di maggiore sicurezza. Il progetto era però tutt’altro che facile da tradursi in pratica: le posi - zioni avversarie, massicciamente fortificate, avrebbero dovuto essere attaccate dal basso verso l’alto ed era illusorio sperare che l’artiglieria potesse infliggere seri danni ad un sistema di difese ricavato per la maggior parte in caverne dalle quali gli Austriaci sarebbero potuti sboccare al momento opportuno. Dal Diario storico del battaglione Aosta: “Nella notte sul 10 settembre tutto il battaglione muove verso il predetto costone; l’alba lo trova già ammassato in località “Imbuto”, dovendo operare col ‘Vicenza’ sulla sinistra del 6° gruppo alpini, contro il ‘Panettone basso’. Esso è inquadrato nell’azione generale che ha per obiettivo lo sfondamento della linea nemica sul Pasubio, ove è necessario migliorare la nostra sistemazione difensiva. L’attacco ha luogo nel pomeriggio del 10 (le condizioni meteorologi - che erano avverse, tutta la zona era avvolta da una fitta nebbia che rendeva impossibile l’azione delle artiglierie); il plotone esploratori e le tre compagnie che costituiscono le tre successive ondate d’attacco, si lanciano decisamente verso l’obiettivo, ma i robusti ed intatti reticolati, che soltanto pochi nuclei riescono a sorpassare (gli alpini dell’Aosta cercarono di svellere dal suolo con le mani i paletti che sostenevano il reticolato austriaco), la violenta reazione avversaria, la situazione immutata sulle fronti degli altri riparti, determinano il ripiegamento dell’‘Aosta’ sulla linea di partenza ove si sistema a difesa.” Rilevanti risultarono le perdite sofferte tra morti e dispersi: 11 ufficiali e 342 soldati, il plotone esploratori della 41ª compagnia annientato dal fuoco dell’artiglieria austriaca.
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