Venezia FC: Notizie del 29 giugno 2022

LA NUOVA VENEZIA
Venezia, gli stranieri sono quasi il 70% un vero sproposito
Work in progress. Tra poco anche i cartelli del nuovo Taliercio saranno in inglese prima che in italiano. Mica ci sarebbe qualcosa di male, se l'operazione sportiva funzionasse. Ma finora, l'internazionale arancioneroverde ha fatto cilecca. Per usare un eufemismo. Eppure il Venezia insiste, piazzando bandierine sul mappamondo a destra e a manca - purché fuori dalla penisola. L'ultima in arrivo? Mancano solo i dettagli per l'acquisto del finlandese Joronen dal Brescia, con Lezzerini e Galazzi pronti a fare il percorso inverso. E già in questo mese di tribolati ribaltoni societari, le prime operazioni in entrata parlano chiaro: dei sette nuovi giocatori a disposizione di Javorcic, soltanto Francesco Zampano è un difensore con decennale esperienza nel nostro campionato - gli altri sono Andersen, Wisniewski, più i quattro giovani saliti dalla Primavera: Bah, Mikaelsson, Makadji e Baudouin. Spicca un dato, su tutti. Se l'operazione Joronen andasse in porto, la rosa provvisoria del Venezia conterebbe 19 stranieri su 27. Circa il 70% del totale. Uno sproposito senza precedenti.
L'EVOLUZIONE
Ribaltone completo in meno di due anni. Nell'estate 2020, la prima sessione di trattative sotto la presidenza Niederauer, gli arancioneroverdi cominciarono ad aprirsi con decisione alle opportunità estere. Operazioni mirate e funzionali: da Crnigoj a Johnsen, innesti decisivi per il capolavoro promozione fino ai primi passi in Serie A, con alterne fortune. Ma lo zoccolo duro voluto da Zanetti era principalmente nostrano, navigatissimo per la cadetteria. E la quota di stranieri in lista era pressoché il negativo della composizione odierna: 9 su 30, il 30%. Un mix che funzionava alla grande. La vera svolta - l'inizio della fine del ciclo Zorro- è piombata dodici mesi fa. Vengono liquidati i vari Di Mariano e Bocalon. Più avanti pure Forte e Mazzocchi, "ma non per volere della società", ci tiene a sottolineare il presidente. Fatto sta che gli equilibri saltano. A ottobre 2021, quando viene tesserato Romero, i non italiani del Venezia salgono a 18 su 31. Il 58%. Senza scomodare Nani, Nsame e i disastri in serie del mercato di gennaio. Il resto è storia arcinota. Ma non è finita qua, a vedere l'andazzo.
CONFRONTI
Prima di scatenare polemiche: nessuna prevenzione verso chi è arrivato e arriverà a indossare questa maglia. Da ovunque egli provenga. Qui esponiamo solo i fatti. E le loro possibili implicazioni. C'è un motivo se gli osservatori esterni e tutti i grandi ex del Venezia - da Zanetti a Novellino, da Zaccheroni a Maniero, passando per Schwoch - storcono il naso davanti a questa deriva internazionalista. Repetita iuvant: non è campanilismo, né orgoglio tricolore o mentalità chiusa. Ma nel calcio, discorso senza bandiere, una comunicazione omogenea è fondamentale. Così come le soft skills, la cultura sportiva condivisa, i trucchetti che si imparano sugli stessi campi di provincia e arrivano a fare la differenza nei grandi stadi. Tutto questo ormai manca allo spogliatoio del Venezia. Che non può prescindere dal giocare in Italia, piaccia o no. In Serie B, la seconda squadra per stranieri in rosa è il Parma con il 60%. Segue il Genoa con il 55. In tutte le altre la quota è ben sotto il 50 - Monza e Cremonese sono salite in A col 28%. E non si tiri fuori l'Inter del triplete o esempi simili: a quei livelli sì, che i fuoriclasse non hanno frontiere. Ma quanta strada nel mezzo. Una punta di commistione è ricchezza, l'eccesso è identità perduta. Se lo segni il club arancioneroverde, là dove "si confuse la lingua di tutta la terra". Babele o Venezia, ormai chi lo capisce più.
Francesco Gottardi
CORRIERE DEL VENETO
Su Forte resta il no, Di Mariano può tornare
Venezia e rientri: il Benevento non molla il centravanti, il Lecce disponibile sull’esterno
Il Venezia prosegue la sua campagna acquisti tra sogni da inseguire (i ritorni di Forte e Di Mariano), trattative chiuse (Joronen, oggi potrebbero arrivare gli annunci), cessioni (Galazzi e Lezzerini al Brescia), mancati riscatti (Okereke) e altre operazioni in uscita ormai alla conclusione (Henry al Verona).
Capitolo ritorni.
Il presidente Duncan Niederauer ha davvero provato a riprendersi Francesco Forte e non ha abbandonato l’idea neppure di fronte alle resistenze del Benevento. Che però non ha alcuna intenzione di scontare neppure un euro rispetto alla cifra pagata per assicurarselo a gennaio. Non solo. Che l’affare sia in salita lo si sapeva perfettamente, ma negli ultimi giorni è arrivato un nuovo «no» del presidente Oreste Vigorito, considerato che Fabio Caserta considera lo Squalo un perno centrale nel suo progetto tecnico. Discorso diverso per Francesco Di Mariano , che l’uomo-mercato arancioneroverde Alex Menta ha sondato con decisione negli ultimi giorni. Stavolta incontrando la disponibilità del Lecce alla cessione, dopo la promozione in Serie A. Ma è il giocatore che frena al trasferimento, in quanto ha ben poca voglia di lasciare la massima serie così faticosamente conquistata e persa già lo scorso anno, quando sembrava potesse rinnovare.
Capitolo Okereke
Il Venezia ha deciso di non esercitare il diritto di riscatto a dieci milioni di euro previsto da contratto con il Bruges. L’attaccante piace molto a Torino e Lazio e sta cercando una squadra in Serie A. Dopo i 7 gol segnati nella scorsa stagione, il giocatore vorrebbe provare a confermarsi.
Capitolo Joronen
Oggi dovrebbe essere finalmente il giorno degli annunci, visto che il portiere finlandese deve sostenere le visite mediche a Mestre e lo stesso faranno, a Brescia, Galazzi e Lezzerini , che sono le contropartite scelte per l’operazione. Siamo alle battute finali anche per Henry al Verona, per il quale si aspettano soltanto gli annunci. Sarà prestito a un milione di euro, con diritto di riscatto. Novità in vista per la fascia sinistra. Il Venezia sta provando a convincere Haps a rimanere arancioneroverde, assieme a Maximilian Ullmann , blindando così la corsia laterale mancina. E news in vista anche per Gianluca Busio . Su di lui Parma, Empoli, Sassuolo, Vitesse e Ajax: tutti hanno chiesto informazioni, nessuno per ora ha affondato il colpo. Se il Venezia non tornerà in Serie A nella stagione 2023-2023, Busio si svincolerà a zero l’estate prossima. Permanenza invece quasi scontata per l’altro americano Tanner Tessmann . Oggi intanto verranno presentati al Taliercio i programmi della Venezia Football Academy.
Dimitri Canello

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