Il coraggio italiano impressiona il nemico
BERLINO,
20 novembre - Il signor Mueller, corrispondente per la Gazzetta della
Germania del Nord, fornisce ulteriori dettagli sul selvaggio
combattimento lungo l'Isonzo. Dice:
"Gli
Italiani non avevano alcun dubbio circa l'effetto del tremendo fuoco
della loro artiglieria che ad un certo punto, mandarono avanti un
ufficiale e relativa pattuglia per assicurarsi che tutti i difensori
fossero morti. Proprio di fronte ai reticolati semidistrutti,
l'ufficiale fu abbattuto e solo uno dei componenti la pattuglia
riuscì a trascinarsi fino alla nostra posizione.
Il prigioniero
dice che i soldati Italiani temono particolarmente l'altura di
Podgora. Questa collina, che è stata massacrata più volte con ogni
genere di proiettile d'artiglieria, chiude l'accesso a Gorizia ed ha
già costato un grandissimo sacrificio in termine di vite umane ma,
gli Italiani, si ostinano ad attacare ulteriormente, passando sopra i
cadaveri dei loro commilitoni. Le truppe vengono qui riunite da ogni
parte del fronte italiano per essere sepolte dentro questa bocca
infernale.
Un
ufficiale prigioniero mi ha detto che una brigata lanciata
all'attacco sul vicino Monte Sabotino ha perso 2000 uomini e che il
comandante ha pianto ed è svenuto quando ha visto il suo reggimento
fatto a pezzi.
Le spaventose perdite tra gli ufficiali ha forzato
gli Italiani ad affidare i compiti a giovani ufficiali i quali si
trovano a comandare forti concentrazioni di truppa, con la disciplina
che ne soffre terribilmente.
Ma ci sono altre truppe italiane che
combattono sprezzanti della morte. I battaglioni di Bersaglieri ed
Alpini sono famosi per il loro coraggio. Sul Podgora, un battaglione
di fanteria ha assalito la stessa posizione per otto volte. Dopo
l'ottavo tentativo rimanevano vivi cento uomini che furono presi
tutti prigionieri.
Ho
anche visto i nuovi aeroplani giganti degli italiani che hanno
un'apertura alare di oltre 30 iarde [28 metri] e sono armati di tre
mitragliatrici. Questi giganti volarono nel cielo ad est di Gorizia
per più di un'ora e mezza. Un aereo austriaco attacco uno dei
mostruosi opponenti proprio sopra le nostre teste e si poteva sentire
distintamente il gracchiare delle mitragliatrici a 6000 piedi [1850
metri ca] di quota".
Università
degli studi Cà Foscari Venezia - Facoltà di Storia - docente prof.
Acciarino Damiano - partecipante in qualità di uditore
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