Rapporto ufficiale di Cadorna del 26 dicembre 1916
Il
rapporto riguarda una panoramica sul 1916 offerta da Cadorna, in
particolare sulla zona riguardante il fronte dell'Isonzo e relative
conquiste. In effetti, il 1916 si può dire sia stato l'anno nel
quale l'Esercito Italiano mise a segno diversi successi. La parte è
stata tradotta e adattata dal volume Source Records of the
Great War, Vol. V, ed. Charles F. Horne, 1923.
Durante la
primavera sostenemmo la poderosa e a lungo organizzata offensiva
austriaca in Trentino, che il nemico, con insolente affronto,
intendeva come spedizione punitiva nei confronti del nostro
paese.
Ma, dopo i primi successi dovuti alla superiorità di
materiali, soprattutto artiglierie, l'invasione fu prontamente
fermata ed il nemico venne contrattaccato e forzato alla veloce
ritirata sulle montagne, lasciando sui pendii alpini il fiore delle
sue armate, pagando amaramente il prezzo della sua fallace impresa
non solo qui, ma anche nelle pianure di Galizia.
Il nostro
esercito non si riposò dopo questo meraviglioso sforzo e, mentre
manteneva una vigorosa pressione sul fronte del Trentino sin da
guadagnar migliori posizioni ed ingannare il nemico, furono vennero
trasferite forti forze sul fronte giulio.
Nei
primi giorni di agosto iniziò quell'irresistibile offensiva che, in
soli due giorni, causò la la caduta di Gorizia e del formidabile
sistema difensivo sul Carso ad ovest del Vallone.
Doberdò,
San Michele, il Monte sabotino, nomi che ricordano combattimenti e
massacri sanguinari, cessarono di essere i simboli del vanto della
resistenza austro-ungarica e divennero gli emblemi delle brillanti
vittorie italiane. Le vanaglosiose asserzioni del nemico, di aver
fermato inesorabilmente la nostra avanzata al fronte furono
immediatamente confutate.
Da
quel giorno, la nostra avanzata sul Carso si sviluppa costantemente
ed inrresistibilmente. Fu interrotta da pause indispensabili alla
preparazione tecnica dei mezzi di distruzione senza i quali, i
valorosi attacchi avrebbero portato al vano sacrificio di vite umane.
Il
nostro costante e pieno successo sulla fronte giulia fu confermato da
42.000 prigionieri, 60 cannoni, 200 mitragliatrici ed un ricco
bottino preso al nemico tra i mesi di agosto e dicembre.
Anche
sul resto del fronte le nostre infaticabili truppe vinsero
l'ammirazione di chi le vide, con i loro straordinari sforzi
prodigati non solo a soverchiare le forze del nemico, ma anche le
difficoltà dovute al terreno.
I nostri soldati sono supportati
dall'approvazione incondizionata della nazione, dalla fiducia in loro
stessi e dalla giustizia della loro causa. Affrontano con abnegazione
la loro dura e perigliosa vita sotto la guida del loro amato sovrano
che, fin dal primo giorno di guerra, con distinta costanza ha
condiviso le loro fortune.
Il
nostro Esercito è in attesa, pronto a rinnovare lo sforzo che
porterà al conseguimento dell'infallibile destino del nostro popolo.
Università
degli studi Cà Foscari Venezia - Facoltà di Storia - docente prof.
Acciarino Damiano - partecipante in qualità di uditore
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