Da le scarpe al sole
[…]La
nostra condanna è in questo cielo di rame inesorabilmente pesante
sui nostri cranii, in questa poltiglia di carogne che infracidiscono,
in questa dura sassaia cui siamo inchiodati dal nostro mestiere come
la farfalla sulla tavoletta di legno del collezionista. Arguzie di
caserma s’ostinano solitarie, mosconi senza stagione, nelle tempie
vuote. L’hai voluta la penna? Hai venduto la vacca? Hai portato il
butirro al sindaco perché ti mettesse negli alpini? In un sacco ci
hanno messo ed ogni tanto l’allegro macellaio ci prende e ci butta
sul pancone sanguinoso; poi, quando sarà finita, raccatterà quelli
che saranno ancora buoni per un’altra volta e li rinsaccherà.
Paolo Monelli

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