La favola di natale
“Buon
Natale, mamma, buon Natale, Albertino, dice il babbo. Ora ritornate a
casa: la vostra canzone vi riaccompagnerà. E tu non vieni, papà?
Domani, Albertino... Domani o morgen? chiede la nonnina. Morgen,
mamma. Papà, perché non mi prendi con te? Neppure in sogno i
bambini debbono entrare laggiù. Promettimi che non verrai mai. Te
lo prometto, papà. Se ne sono andati assieme alle loro canzoni e il
bosco è muto e deserto. Nevica e una nuova soffice coltre si stende
sull'altra indurita dal vento. Il cerchio verde attorno al fuoco è
ridiventato bianco. Scompare la traccia dei sentieri. Notte da
prigionieri! esclama il Passerotto capofamiglia nascondendo la testa
sotto l'ala.
E
nel muoversi fa cadere una foglia che scende volteggiando lentamente
e si posa nel bel mezzo della bianca radura. E si vede che, sulla
foglia, c'è scritto la parola FINE. Ed è una foglia stretta
stretta: Stretta la foglia, larga la via, dite la vostra che ho detto
la mia. E se non v'è piaciuta non vogliatemi male, ve ne dirò una
meglio il prossimo Natale, e che sarà una favola senza malinconia:
C'era una volta - la prigionia...”
Giovannino
Guareschi
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