Un ritratto del soldato italiano di oltre cento anni fa

"Provvede ai bisogni del corpo nelle vicinanze della trincea, riempiendo di merda tutto il terreno: non si cura di creare un unico cesso, ma fa della linea tutto un cesso; tiene male il fucile che è sporco e talora arrugginito, disperde le munizioni e gli strumenti di zappatore; dormicchia durante il giorno mentre potrebbe rafforzare la linea.In compenso però è paziente, sobrio, generoso, buono, soccorrevole, coraggioso e impetuoso all’attacco”
Carlo Emilio Gadda, Giornale di guerra e di prigionia



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