Lungo il Piave – 15 giugno 1918
……..Dal
Grappa al Caposile correvano, lungo la destra del Piave,
settantacinque chilometri di trincee italiane su tre ordini. Di
fronte questa fascia difensiva …concentrate due Armate d’assalto
e 2155 bocche da fuoco di tutti i calibri. Alle 3 del 14 giugno 1918
i 2155 pezzi del nemico si scossero tutte d’un colpo solo,
rovesciando sulla destra del Piave una grandinata di bolidi. Noi
opponemmo agli austriaci 1861 cannoni. Mentre l’uragano
terrificante sbrecciava le difese, spianando gli argini, colmando le
trincee, sbriciolando le ridotte, atterrando i reticolati, i nostri
tiri di contro – preparazione dovevano maciullar le divisioni
austriache ammassate sulla sinistra del fiume. pegno della futura
vittoria ….prima delle baionette, dovevano trionfare le
batterie……..La prima linea non esiste più. La vista, rattristata
dall’aspetto lugubre del cimitero……spalti di terra,
rivestimenti di graticcio, camminamenti profondi, piazzuole di
cemento : tutto è un orrore raccapricciante sparso di cadaveri
maciullati, riversi, mezzo interrati, irriconoscibili……..Anche
nella seconda linea, ormai insostenibile, tutto si fa morte e
rovina….La terza linea resiste……..I barconi austriaci fanno da
spola, riversando ad ogni tragitto ondate d’assalitori e decine di
mitragliatrici. Gli austriaci, sempre più numerosi, sono ormai sulla
riva destra. Innanzi a loro, per un buon tratto, c’è solo un
camposanto arso, scheggiato, sconvolto…….La valanga nemica,
alimentata sempre da contingenti nuovi, si addensa e si scaglia…gli
assalitori avanzano urlando………….Caduto riverso, il Fante
Spartaco Lantini non ha una parola, un gesto, un lamento. Un soffio,
l’estremo soffio della vita percorreva ancora le sue membra gelide,
quando un Fante curvo su di lui gli diceva, con voce d’orgoglio e
di pianto : “ Il nemico è respinto”. Erano le 10 del 15 giugno
1918.
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