Venezia FC: «Il Venezia vale la Serie A »

Fabio Bazzani, lei ha conosciuto Venezia sia da giocatore che allenatore. Secondo lei può essere l’anno buono per tornare in Serie A?
«Non sono sorpreso di vederlo in alto. Magari non mi aspettavo che fosse primo in classifica, ma era una delle squadre su cui puntavo nella corsa alla promozione. Il lavoro di Vanoli è eccezionale e spero che possa portare a un grande traguardo».
Ha visto il nuovo centro sportivo di Ca’ Venezia?
«Sono stato invitato all’inaugurazione e ci sono andato volentieri. Sono rimasto sbalordito dalla bellezza e dalla funzionalità della struttura. Un centro così in pochi ce l’hanno in Italia ed è un gran biglietto da visita per una società che vuole strutturarsi per rimanere ai vertici del calcio italiano».
Secondo lei Venezia può diventare una realtà stabile nella Serie A?
«Ci sono tutte le premesse per poterlo diventare. Se poi verrà fatto il nuovo stadio, ci sarà un salto di qualità determinante. Uno stadio nuovo, funzionale e sulla terraferma, si sogna da decenni. Ricordo che quando arrivai a Venezia per la prima volta, da giocatore se ne parlava moltissimo già allora».
Lo stadio, comunque, sarà una struttura comunale.
«Certo, ma ne beneficerà il Venezia in tutto e per tutto. La squadra potrebbe avere un tifo ancora più numeroso rispetto a quello attuale, che già ha numeri importanti e in netta crescita».
Bazzani, il segreto di questo Venezia?
«L’allenatore, senza alcun dubbio. Ha ottenuto risultati straordinari e la società ha avuto l’intelligenza di ripartire e di appoggiarlo in tutto. Un tecnico da solo, per quanto bravo, non può nulla e lui sta facendo miracoli. I migliori? Pohjanpalo e Tessmann, la squadra ruota attorno a questi due giocatori».
Il ritorno di Jajalo quanto sarà importante?
«Penso che farà crescere ancora Busio e Tessmann, come ha già fatto notare Vanoli. Giocatori intelligenti e di qualità come Jajalo sono un bene per tutti coloro che, fortunatamente, li hanno a disposizione. Penso che sentiremo parlare molto di questa squadra nel prossimo futuro, sotto tanti punti di vista».
Sacchi, una visita al centro sportivo arancioneroverde
Una visita speciale e ovviamente graditissima, ieri pomeriggio a Ca’ Venezia, dell’ex ct della Nazionale azzurra e tecnico tra le altre di Milan e Parma, Arrigo Sacchi, oggi opinionista di varie realtà tra cui la Gazzetta dello Sport. Sacchi si è intrattenuto con l’allenatore arancioneroverde Paolo Vanoli e con il direttore sportivo Filippo Antonelli, che lo hanno accompagnato nella visita al nuovo centro sportivo del Venezia, inaugurato qualche mese fa. Grandi sorrisi e affiatamento fra le parti, con Sacchi che ha mostrato notevole apprezzamento per il lavoro svolto dal tecnico arancioneroverde e dal direttore sportivo del club guidato da Duncan Niederauer. Sacchi, nel corso del pomeriggio, si è poi soffermato per presentare il suo nuovo libro «Il realista visionario» al Teatro Toniolo a Mestre, a cui ha presenziato tutto lo stato maggiore del Venezia. Sacchi e Vanoli, che pure hanno una militanza comune nel Parma, non sono mai stati a strettissimo contatto, nel senso che Sacchi non lo ha mai allenato in una squadra di club. L’ex ct dell’Italia, però, ha conosciuto Vanoli nel corso della sua militanza nelle giovanili azzurre e lo ha sempre apprezzato sia a livello umano che come professionista. Sacchi ha preso informazioni sulla nuova struttura, sui nuovi campi e sui progetti del Venezia, rimanendo molto colpito dalla lungimiranza della dirigenza testimoniata e dagli ottimi risultati conseguiti sul campo negli ultimi mesi. Antonelli e Vanoli si sono così trasformati in improvvisati «ciceroni» guidando Sacchi nella visita dell’imponente struttura. A Sacchi, 77 anni, è stata donata una maglia da gioco del Venezia, con il numero 1 in bella vista e il suo nome impresso sulla divisa arancioneroverde. Una testimonianza, quella dell’ex allenatore di Parma e Milan, che ha fatto particolarmente piacere a tutto lo stato maggiore del Venezia, che ha tributato a Sacchi tutti gli onori possibili. La giornata si è conclusa a cena, con la promessa di rivedersi al più presto.

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