Venezia FC: Pohjanpalo: «Un premio che significa molto per me Ma ora devo riscattarmi»

Venezia ha ufficialmente un nuovo doge. Un idolo osannato dal pubblico calcistico arancioneroverde, che viene dal Nord Europa ha conquistato ormai da tempo i cuori dei tifosi del Venezia, FC che spera di portare più in alto possibile anche per l'amore che ha dimostrato nei confronti della città tanto da voler abitarci e viverla quotidianamente. Lui è ovviamente Joel Julius Ilmari Pohjanpalo, 29 anni: il biondo finlandese ieri sera ha ritirato anche il premio speciale del Panathlon Club Venezia al teatro Goldoni consegnato dalle mani del vicesindaco Andrea Tomaello. Elegantissimo, per una volta ha smesso i panni dell'atleta per vestire quelli del personaggio famoso, ma sempre con grande simpatia e signorilità.
Joel, un premio stasera per la sua straordinaria prestazione la scorsa stagione ma anche perché ormai lei è diventato un cittadino veneziano...
«Si certamente, è fantastico essere ricordato anche per questo. Quando ho avuto l'opportunità di venire qui a Venezia e la possibilità di vivere qui l'ho subito afferrata al volo e con il mio esempio ho dimostrato anche ad altri compagni di squadra o di altri sport che è possibile vivere qui combinando insieme anche lo sport. Adoro camminare in giro per la città, ho il mio bar preferito dove prendo il caffè».
Com'è vivere a Venezia?
«È meraviglioso, mi godo la città ogni giorno, presto avremo altri ragazzi della squadra che vorranno vivere qui. E poi per me muovermi non è assolutamente un problema, ho la macchina in Piazzale Roma e da lì in 10 minuti arrivo al campo di allenamento. All'inizio quando ho chiesto di vivere in centro storico sembrava una richiesta un po' strana perché non era mai successo ma ora ci sono altri due compagni (Gytkjaer e Andersen, ndr) che su stanno organizzando a vivere qui».
È fiducioso per l'attuale stagione del Venezia, anche in prospettiva di un ritorno in Serie A?
«Ovviamente non possiamo non parlare di questo, ma cerchiamo di andare avanti partita dopo partita. Domenica abbiamo fatto una brutta prestazione con un risultato negativo, ma ora dobbiamo lasciarci tutto alle spalle e cercare di ottenere tre punti nella prossima gara contro il Pisa. Al momento la squadra è in un buon momento, tutto è nelle nostre mani, la stagione è molto lunga, al momento è troppo presto per dire chi starà davanti e chi dietro, lo vedremo solamente alla fine della stagione».
Un vero peccato quel rigore sbagliato contro la Reggiana, può capitare anche ai campioni come lei...
«Sono più rammaricato per la brutta prestazione, tutti noi eravamo arrabbiati. Vogliamo dimostrare nel prossimo fine settimana come siamo in grado di giocare».
Affronterete ora quattro gare decisive, Pisa, Ternana, Catanzaro e Bari. Il team di Vivarini è una sorpresa, una neo promossa al secondo posto.
«La Serie B è un campionato molto difficile, in cui non puoi mai essere certo di chi può vincere o perdere, bisogna ragionare partita dopo partita e andare avanti».
I tifosi la amano perché lei anche dopo le partite si ferma con loro a firmare autografi...
«È sempre una sensazione unica ed è anche una mia responsabilità come giocatore di questa squadra rendermi disponibile ai tifosi per firmare autografi, fare delle foto con loro anche 15-20 minuti dopo la fine della partita, magari anche bere una birra, tutto questo rende più vicini noi giocatori con i tifosi che vengono a supportarci».
Joel ha ringraziato per il riconoscimento.
«Significa molto per me e in classifica ce la faremo a migliorare».
«Venezia, gioca come con il Parma e vinci sempre»
Mikael Egill Ellertsson, il giovane islandese classe 2002, è diventato velocemente uno dei punti di forza del Venezia di Paolo Vanoli. Una rete in stagione, due nella passata, con 9 presenze in campionato raccogliendo 546 minuti.
Con Vanoli ha molto spazio, soddisfatto della sua crescita? Come va con l'italiano?
«Sto bene con mister Vanoli, sta dando fiducia a noi giocatori e questo è un aspetto molto importante. Cerca sempre di aiutarmi e motivarmi, come fa anche con tutti gli altri ragazzi, specialmente con i più giovani. Per quanto riguarda la lingua mi sto impegnando molto a parlare in italiano con tutti, compagni e tecnico».
Il mister la schiera in tanti ruoli diversi, nota differenze?
«L'importante è giocare, a livello giovanile ho quasi sempre fatto l'esterno destro a piede invertito. La posizione in cui gioco comporta differenze nei compiti, non mi cambia nulla dove mi schiera il mister».
Avete già affrontato quasi tutte le squadre della metà alta della classifica, impressioni?
«Se giochiamo come abbiamo fatto contro il Parma possiamo vincerle tutte. La realtà è che ogni partita in B è difficile è un campionato strano dove tutti possono vincere con tutti, noi dobbiamo essere cattivi e pronti soprattutto nell'ultimo terzo di campo. Il Palermo mi ha colpito particolarmente tra quelle che abbiamo già affrontato».
Può aver influito la sosta per le nazionali sulla sconfitta con la Reggiana?
«Rientrare dalle nazionali e poi giocare è sempre un po' difficile perché stiamo due settimane via e poi torniamo a giocare, però secondo me, non credo abbia influito sulla prestazione. Parliamo sempre delle partite, su come migliorare, pensiamo al Pisa».
Obiettivo di questa stagione?
«Dobbiamo sognare, ma come dice il mister bisogna lavorare duramente tutti i giorni e allenandoci pensando gara per gara. Non pensiamo più alla sconfitta con la Reggiana, testa al Pisa».
Idolo da giovane?
«Quando ero bambino guardavo sempre Messi».

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