Venezia FC: È un Venezia che fa sognare

La forza di una squadra, si sa, sta soprattutto in come gestisce le sconfitte. E il Venezia di Paolo Vanoli ha dimostrato di avere dentro di sé il dna vincente, quello che autorizza sogni di gloria.
Il primo stop era stato contro il Palermo. Un ko pesante, contro un avversario che, almeno in quei 90 minuti, era sembrato superiore. Ma la reazione era stata da grande squadra: blitz a Modena in rimonta e vittoria entusiasmante sulla capolista Parma con sei gol segnati. A Reggio Emilia, però, ecco il secondo stop, anche in questo caso al termine di novanta minuti in cui a errore si era sommato errore, in cui la squadra non aveva mostrato quel furore agonistico che si era visto nelle partite precedenti. Anche in questo caso, però, ecco la reazione di fronte ai settemila del Penzo, contro il Pisa, per giunta dopo essere andati sotto dopo appena tre minuti. Un ruggito poderoso, all’avversario e al campionato. La rosa offre ampie garanzie e a gennaio potrebbe essere ulteriormente ritoccata, magari con un paio di innesti nel posto giusto al momento giusto. E pazienza se in questo momento Pohjanpalo sembra avrr smarrito il tocco magico sottoporta. Il centravanti finlandese è entrato come un mago nel gol della vittoria di Dennis Johnsen, con un tacco illuminante che ha spalancato le porte all’assist vincente di Tessmann.
Stavolta sono stati gli esterni, a volte criticati per non riuscire a lasciare il segno, a fare la differenza. Pierini ci aveva provato già a Reggio Emilia, con scarsi risultati, riproponendo quell’antico refrain della scarsa incisività sottoporta. Domenica ha segnato un gol bellissimo. Poi ci ha pensato Johnsen, finalmente, a battere un colpo mostrando freddezza sotto porta. Vanoli sta insistendo con il 4-4-2, tiene calde anche le opzioni alternative, ha messo in naftalina quella del doppio centravanti dopo la resa positiva di Pohjanpalo e Gytkiaer con il Parma. Ha privilegiato quella con il centravanti e un brevilineo capace di saltare l’uomo. La classifica adesso è bellissima, con il secondo posto a braccetto col Catanzaro che fa sognare i tifosi, sempre più stretti nell’abbraccio con la società al punto che domenica il presidente Duncan Niederauer ha seguito la partita in Curva. «Per il sogno – ha detto Vanoli – bisogna passare attraverso certi errori che poi ti fanno arrivare alla perfezione». Alla perfezione, oggi, il Venezia è davvero vicino. Anche senza essere perfetti, comunque, si può raggiungere l’obiettivo. Mai come oggi tangibile e concreto.

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