Venezia FC: Il Venezia c'è e si vede. Ora serve continuità

L'ormai famoso "cantiere" di cui parla Vanoli non è ancora chiuso, ma lo stato avanzamento lavori registra ulteriori confortanti progressi. Il pareggio imposto dal Cosenza nel secondo match consecutivo al Penzo nasconde in fondo una grossa bugia: per occasioni create (un gol annullato, un rigore dato e poi tolto, due traverse) e gioco espresso il risultato ha infatti premiato la squadra meno meritevole.
Certo gli ospiti, che hanno sfruttato come meglio non si può l'unico tiro scagliato verso la porta di Joronen (deviato da un polpaccio galeotto di Idzes), hanno giocato un grande match difensivo. Ma la veemente e quasi rabbiosa reazione del Venezia nella seconda metà di gara, anche se forse condotta senza la necessaria lucidità nello scegliere l'ultimo passaggio, avrebbe sicuramente meritato miglior sorte. Insomma, se, come si diceva alla vigilia, si cercavano conferme sulla bontà dell'impianto di squadra generale, rivoluzionato da Vanoli e ora impostato sul 4-3-3, le risposte sono arrivate. E sono positivo, al di là del risultato.
L'ANALISI
Certo non è stata una partita perfetta, perché imperfette sono state le singole prestazioni di alcuni dei giocatori che maggiormente hanno inciso nelle prime uscite stagionali. Due nomi su tutti: Tessmann e Pohjanpalo, quest'ultimo stranamente impreciso sottoporta. Ma nel complesso la prestazione della squadra, seppur un po' sotto ritmo nella prima frazione, anche a causa dell'afa che ha stroncato le gambe pure a chi stava comodamente seduto in tribuna, è stata positiva. Al di là di qualche errore individuale, il modo di interpretare la gara, partendo da dietro per sviluppare poi l'azione e mettere in condizione gli attaccanti di fare gol, ha impressionato favorevolmente. Vero, servi ancora crescere in fase di possesso.
Adesso si tratta solo di affinarlo ulteriormente, dando continuità alle prestazioni. Continuità che, parlando invece dei singoli, sta ad esempio trovando Nicholas Pierini, giocatore totalmente trasformato rispetto alla scorsa stagione: la collocazione come attaccante esterno a destra nel tridente l'ha fatto letteralmente esplodere, come dimostrano plasticamente i suoi tre gol (quello di sabato è da strabuzzare gli occhi, con quel dribbling ubriacante a stordire la difesa ospite) in sole due partite, che ne fanno al momento il capocannoniere del campionato. Così come confortano gli ulteriori progressi del tandem di centrali Sverko-Idzes, ai quali ora è pronto a dare una mano Altare, e in mezzo al campo di Busio, che non inanellava due gare buone di fila dai tempi del suo arrivo in Italia, nella prima parte di stagione in Serie A.
VERSO MARASSI
Detto che si tratta ora di valutare altri step di crescita del Venezia nella prima trasferta, in programma mercoledì (ore 20.30) a Marassi contro la Samp di Pirlo, delusa e arrabbiata dopo il ko casalingo con il Pisa, resta ancora l'incognita mercato da risolvere. Si chiude venerdì alle 20: sulla carta il Venezia è a posto così, anche se vanno completate le cessioni: Haps è tornato in prestito al Genoa, Fiordilino è stato ceduto con la stessa formula (con obbligo di riscatto in caso di salvezza), alla neopromossa Feralpisalò, mentre si cerca ancora una collocazione per Cuisance e Crnigoj. Ma il vero punto di domanda è quello naturalmente legato al destino di Pohjanpalo (ma anche Tessmann fa gola a più di qualche club), che dopo la virata della Cremonese su Coda, sembra più vicino a rimanere in laguna. Anche se la presenza in tribuna domenica al Penzo di Balzaretti, direttore sportivo dell'Udinese, che ha appena ceduto Beto all'Everton ed è ora a caccia di un centravanti, ha fatto drizzare le antenne a molti. Due fatti sono certi: la volontà espressa dal giocatore di rimanere al Venezia e l'assenza, al momento, di offerte concrete sul tavolo del club a pagare la clausola da 3 milioni. Da qui a venerdì saranno comunque giorni frenetici. Meglio essere pronti. Da qui a venerdì saranno comunque giorni frenetici. Meglio essere pronti. Da qui a venerdì saranno comunque giorni frenetici. Meglio essere pronti.
Tessmann: «Errori e ingenuità, ma i gol arriveranno»
Il fresco sposo (come testimonia il suo profilo Instagram, dove ha pubblicato qualche scatto) Tanner Tessmann si è presentato in sala stampa nel dopopartita di Venezia Cosenza proprio assieme a sua moglie Chanelle. Autore di una gara altalenante, visibilmente affaticato a fine primo tempo, ha saputo poi tornare in palla nonostante l'errore che avrebbe potuto stenderlo del tutto. Segnali di un ragazzo che sta crescendo, si sta prendendo le sue responsabilità anche in un ruolo, a cui si sta adattando, che è quello di playmaker.
Con il Cosenza, la creazione del gioco è stata alternata tra lui e il connazionale Busio, ma è evidente che il calciatore sta crescendo. Del resto, non a caso nel corso del calciomercato su di lui aveva messo gli occhi anche la Lazio, e non è da escludere che nei prossimi giorni qualcuno possa farsi vivo con il club proprio per il centrale di centrocampo americano.
Se nel primo tempo il Venezia ha faticato a impostare, poi, al rientro, i quindici minuti disputati sono quelli di un gruppo che ha azzannato l'avversario e non l'ha mai mollato: «Abbiamo parlato in spogliatoio, il mister nel primo tempo ci ha fatto un bel discorso, siamo entrati in campo affamati, per rimontare, abbiamo fatto subito gol, siamo andati vicini al secondo, ma non abbastanza». Il commento del calciatore è quindi andato anche sul resto della gara: «È stata una buona partita, è stato importante cogliere le opportunità, purtroppo gli errori ci sono stati, ma i gol arriveranno alla prossima volta».
Ottimismo, quindi, che si riflette anche nella lettura della gara a freddo. Parole di conforto per il Cosenza, ma la barra è tenuta dritta sul proprio gruppo: «Loro hanno giocato bene a centrocampo, ma anche noi siamo riusciti a creare tante occasioni, la squadra farà sicuramente meglio alla prossima partita». Un po' di rammarico riguarda la seconda rete, che per davvero poco non è arrivata. Basti pensare ai tanti tiri da fuori, tra i quali anche quelli dell'americano, fino alle due incredibili traverse avvenute al 96' e 97' minuto di gioco: «Abbiamo avuto un buon possesso palla, le occasioni sono state create, siamo stati poco fortunati nel trovare la rete del 2-1, ci è mancato qualche centimetro». Altro tema dibattuto tra le tribune è stato quello del campo. La fascia più vicina alla tribuna coperta era visibilmente senza erba.
Su questo, il giocatore ha escluso che possa aver però condizionato il gioco: «Non ci ha influenzato, il campo è quello che è, ma lo è per noi come lo è per loro, non ci ha condizionato, e poi, dobbiamo esser abituati a giocare in ogni campo». Una visione che differisce dalle considerazioni del tecnico veneziano. Paolo Vanoli nell'immediato dopopartita aveva infatti affermato che nella prima fase di gioco gli errori avvenuti sulla fascia potevano esser causa proprio dalla carente condizione del campo del Penzo, "malato" per un fungo.
Curva sud da tutto esaurito: «Una maglia anche per noi»
La seconda gara interna al Penzo ha fatto capire che da parte del pubblico veneziano la risposta c'è. La curva Sud e i distinti hanno alzato la mano segnando presente, mentre dal Nord non si è visto neanche un tifoso. Del resto, tra i poco meno di cinquemila tifosi che si sono dati appuntamento al Penzo, la curva ha fatto segnare ancora una volta il tutto esaurito. I cori di sostegno, nonostante il gran caldo, sono continuati costanti per tutta la gara e, giustamente, a un certo punto della gara il tifo ha anche reclamato "Una maglia anche per me". La curva si sta dimostrando davvero il dodicesimo uomo in campo, in grado di sostenere i ragazzi nei momenti difficili e di spingerli alla ricerca della vittoria quando le gambe giravano meno velocemente. Per un non esperto, all'inizio della gara c'è stato anche qualche momento di "imbarazzo", visto che la curva Sud ha iniziato a esaltare il Cosenza, mentre dalla Nord riservata ai tifosi ospiti si è levato il coro "VeneziaMestre". Uno scambio di cortesie che si spiega con il gemellaggio tra le due tifoserie, che si sono accompagnate per mano per tutta la gara, rispettandosi e sostenendo le squadre a turno, dando l'impressione di una vera e propria festa.
Facile poi immaginare che, visti anche i tanti ospiti presenti (359 quelli censiti ufficiali), più di qualcuno si sia incontrato per andare a bere qualcosa insieme, magari nell'entroterra veneziano, visto che i tifosi sono stati subito accompagnati ai vaporetti. Divertente anche il boato che è esploso attorno al venticinquesimo del primo tempo. Quando l'arbitro ha segnato ilcooling break (il caldo afoso era davvero insopportabile), i vigili del fuoco hanno deciso di fare lo stesso. E così, pompa alla mano, la curva è stata letteralmente irrigata da sinistra a destra, con i tifosi a ringraziare urlando per il breve sollievo, ma che forse ha aiutato anche a ricaricare le batterie. La morsa del caldo infatti non ha mollato un centimetro quasi fino alla fine della gara, un po' come il tifo organizzato, sempre pronto a spingere, inesauribile, una squadra che dalle premesse rischia di far sognare. Per quanto riguarda il capitolo mercato, attenzione a Pohjanpalo, perché sabato in tribuna c'era il direttore tecnico dell'Udinese Federico Balzaretti che potrebbe aver adocchiato la punta quale sostituto di Beto, in uscita. Clamoroso come Haps sia stato invece già visto indossare la maglia del Genoa, senza che però ci sia l'ufficialità né da parte del Venezia, né da parte del Grifone. Una situazione limitata che va monitorata. Clamoroso come Haps sia stato invece già visto indossare la maglia del Genoa, senza che però ci sia l'ufficialità né da parte del Venezia, né da parte del Grifone. Una situazione limitata che va monitorata. Clamoroso come Haps sia stato invece già visto indossare la maglia del Genoa, senza che però ci sia l'ufficialità né da parte del Venezia, né da parte del Grifone. Una situazione limitata che va monitorata.
C'è poi da capire cosa vorrà fare la società con l'islandese Bjarkason, entrato sabato davvero bene in campo e in scadenza a giugno. Resta poi il nodo cessioni eccellenti, che riguarda principalmente Cuisance e Crnigoj. A tre giorni dalla fine del calciomercato, i giochi non sono ancora fatti.
Fonte: Il Gazzettino di Venezia

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