Dopo Caporetto
“In
conseguenza degli avvenimenti autunnali sull'Isonzo (disfatta di
Caporetto), il Battaglione «Matajur» il 3 novembre, abbandona
l'Alpe di Fassa e si trasferisce a Pian delle Borche. Il 5 novembre,
per Fonzaso si dirige verso il massiccio del Grappa, occupando il
tratto di fronte: M. Prassolan - Col dei Prai - M. Pertica (56a
Divisione). Destinato alla 15a Divisione, assume la difesa della
linea M. Fredina - Colle dei Zanghi, ma, nello stesso giorno, avendo
il nemico occupato Col di Baio e minacciato di accerchiamento,
ripiega sul M. Prassolan. Il mattino del 17 novembre l'avversario,
preceduto da vivo fuoco d'artiglieria, attacca la 157a Compagnia
costringendola, dopo sanguinosa lotta, a ripiegare. Viene, allora,
ordinato alla compagnia complementare del battaglione stesso di
passare al contrattacco, ma anch'essa, dopo più di due ore di
combattimento, deve cedere di fronte alla tenace resistenza nemica e
retrocedere in direzione di Malga Bocchette di Mezzo. Nella notte del
21 novembre, il Battaglione «Matajur» si porta a S. Giovanni, quale
riserva della 51a Divisione, quindi a C. [Cima] Col dei Grassi e
poscia, il 26 [novembre], a Col Caprile [Val S. Lorenzo]. La
pressione avversaria, intanto, si fa maggiormente sentire; il giorno
11 dicembre l'artiglieria rinnova, con maggior violenza, il suo fuoco
sconvolgendo le nostre difese da Col Caprile a M. Asolone. Più tardi
le fanterie si lanciano all'attacco, ma cozzano contro la salda
resistenza degli alpini. Nello stesso giorno, però, essi rinnovano
gli sforzi mirando al possesso della linea tra Col Caprile e q. 1458.
Riusciti a sfondare a Palazzo Molini, gli austriaci piombano sul
fianco destro dei nostri; il Battaglione, pur costretto ad
indietreggiare, tiene testa per più ore, ma, caduto Col Beretta e
nuovamente minacciato ai fianchi ed a tergo, è in gran parte
accerchiato e catturato.
Dalle
memorie storiche del Battaglione «Matajur»
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