Venezia FC: Venezia, renderemo felici tutti i tifosi

Da
Como a Como. Un girone in mezzo dove sono cambiate tante cose e facce in casa Venezia. Un girone fa, in riva al lago, Andrea Soncin faceva fa "ponte" tra l'appena esonerato Ivan Javorcic e il subentrante Paolo Vanoli, di lì a poco sarebbe arrivato l'attuale direttore sportivo Filippo Antonelli, che a gennaio avrebbe rivoltato la squadra come un calzino. Squadra che nel frattempo è migliorata ma resta nel pantano della zona retrocessione, mentre proprio da quell'1-0 dell'andata, i lariani acquisirono la spinta per rilanciarsi.Stavolta ci prova il Venezia, che si è goduto il successo di Ascoli per due settimane e ora non vuole mollare la presa. Tanner Tessmann lo sa ed è pronto a lottare lì in mezzo. «La squadra sta bene», analizza lo statunitense «abbiamo tutti lo spirito giusto. In queste due settimane abbiamo affrontato degli allenamenti molto intensi, sono rientrati i nazionali e ci siano compattati. Stiamo preparando la sfida di sabato come tutte le altre, con il massimo dell'impegno, ben sapendo quanto sia importante portare a casa i tre punti».Solo tre successi al Penzo ma ora ogni piccolo errore può essere fatale nella corsa verso la salvezza. «Non dobbiamo lasciare punti per strada», continua Tessmann «puntando alla vittoria e, se non si può vincere, al massimo si pareggiano. Non dobbiamo pensare a giocare bene ma a lottare: sarà così sino al termine del campionato».UN GIRONE FA. Pare passato un secolo, quando invece il calendario segna appena cinque mesi. Il Venezia ha cambiato molto e ora si gioca le possibilità di salvezza in un mese e mezzo. «Como ha rappresentato un momento molto difficile del nostro campionato», ricorda Tessmann, «e c'erano tanti dubbi, perché non si sapeva cosa sarebbe successo con l'esonero di Ivan Javorcic. Dall'arrivo di Paolo Vanoli, si è lavorato molto, con sedute intense e ci ha tenuto subito a spiegare quale fosse la sua visione di gioco e quale identità dare alla squadra. I risultati si sono visti, la classifica è migliorata e siamo avviati a un finale di stagione più soddisfacente». Di certo è cresciuto Tessmann, un giocatore diverso da quello visto all'andata.«Sono cresciuto molto, sia sotto l'aspetto individuale che come approccio di squadra. In Italia si riesce a imparare anche stando a contatto con la cultura calcistica, diversa da quella statunitense».
NON SOLO POHJANPALO. Se il finnico è uno degli attaccanti più prolifici del torneo (10 reti), anche gli altri compagni devono dare qualcosa in più. «L'apporto di Pohjanpalo è stato fondamentale», continua, «ma credo che siamo arrivati a un punto dove tutti i reparti si siano resi conto che il contributo di gol debba aumentare. E ad Ascoli, con Carboni, si è visto. Ora c'è maggiore consapevolezza». E per domani si aspetta un Penzo bello caldo. «Vogliamo dare loro una soddisfazione»

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