Venezia FC: Grido Vanoli. Dobbiamo fare più goal

Otto partite per giocarsi la serie B. Il tempo delle attese è finito e l'ultima sosta prima della lunga volatona finale verso il traguardo del campionato è servito al Venezia per tirare un po' il fiato, fare incetta di energia nelle gambe e dare un 'ulteriore aggiustatina all'assetto della squadra. Rigenerato nell'umore grazie alle sensazioni positive lasciate dal blitz di Ascoli, ritrovando un successo che mancava da sei
partite (11 febbraio, 2-1 sulla Spal), Paolo Vanoli ha fatto le prove generali in vista del match di sabato al Penzo con il Como (ore 14) nell'amichevole di ieri contro l'Este.
Al di là del 4-1 finale, la sensazione è che il tecnico varesino contro i lariani proverà dall'inizio ad insistere nel 3-4-1-2, puntando sulle qualità tecniche di Cheryshev in posizione di trequartista, esattamente come avvenuto nella ripresa ad Ascoli, dove la squadra ha fatto vedere le cose migliori. E poco importa se mancavano cinque titolari (Joronen, Carboni, Hristov, Ellertsson e Pohjanpalo), impegnati con le nazionali: il rischio di trovarli "spremuti" sabato prossimo per Vanoli è pari a zero: «La Nazionale deve solo portare orgoglio, io la penso così - dice il tecnico varesino, che non sembra aver in mente alcun tipo di turn over -, ho lavorato per la nazionale e penso che debbano tornare carichi e motivati. Carboni, ad esempio, era da tanto tempo che non era convocato dall' Under 21 e questo deve essere motivo di soddisfazione, per lui e per il club. Gli altri hanno partite importanti per la qualificazione europea, ma sanno benissimo che quando tornano devono essere concentrati sull'obiettivo che stiamo inseguendo».
In settimana si è lavorato bene al Taliercio, nonostante gli assenti impegnati in giro per l'Europa: «Il lavoro in questi giorni è stato proficuo e l'amichevole di oggi è stata utilissima per finire bene una settimana impegnativa sotto il punto di vista fisico , in particolare per consentire a chi ha giocato meno di raccogliere più minutaggio e per premiare i più giovani, che stanno dimostrando grande impegno e che per questo intendo gratificare. I primavera si stanno allenando molto bene, è giusto far vivere l'atmosfera della prima squadra, c'è sempre bisogno di loro: dobbiamo essere tutti pronti per questo rush finale».
Ora i punti valgono doppio ed ogni partita rischia di avere un peso decisivo sull'esito finale della corsa alla salvezza. E gli errori non saranno più consentiti, specialmente in chi ha il compito di fare gol, visto che proprio dal reparto avanzato arrivano i maggiori crucci per Vanoli. Pohjanpalo a parte (10 gol), il resto della batteria di attaccanti a disposizione è arrivato complessivamente a quota 9, un bottino decisamente insufficiente. Per questo il tecnico ci ha lavorato su e ora si aspetta di vedere concreti passi in avanti. Ad iniziare da subito: «Effettivamente è un problema che abbiamo, lo sappiamo anche noi - l'ammissione di Vanoli - occasioni ne abbiamo tante durante la partita e bisogna lavorare sulla testa individualmente in settimana. Johnsen e Pierini devono imparare l' importanza e la determinazione delle opportunità che gli capitano sui piedi, non devono abbassare la testa dopo un errore ma cercare di migliorare, giorno dopo giorno. Soprattutto in allenamento, perché quello che succede in partita rispecchia ciò che accade durante la settimana: devono essere più "cattivi", lo dico nel senso sportivo del termine, avere cioè la voglia, la fame di arrivare al gol. Tutte cose che fanno parte del processo personale di crescita di ogni singolo giocatore».
Così come bisognerà colmare il gap tra rendimento in trasferta (19 punti, da zona playoff) e casalingo (14, penultimo del campionato), che per il tecnico ha una spiegazione precisa: «Penso che sia perché, non avendo così tanta qualità offensiva, forse fuori casa, partendo dieci metri più indietro abbiamo più campo per esprimere le nostre caratteristiche. Questa è la differenza. In casa effettivamente stiamo facendo fatica, ma è giustamente un trend che dobbiamo cambiare, perché adesso iniziano le partite importanti».
La società con "Ocean Space"
Non solo calcio, il Venezia scende in campo anche fuori dal rettangolo verde al fine di promuovere il rispetto dell'ambiente e degli oceani in particolare. La società presieduta da Duncan Niederauer ha annunciato la propria partnership con Ocean Space, il centro globale con sede dal 2019 nella chiesa di San Lorenzo a Venezia e che promuove mostre, ricerche e programmi pubblici per catalizzare l'alfabetizzazione e la difesa degli oceani attraverso le arti. Il Venezia Fc è "main supporter" del programma pubblico della stagione 2023 di Ocean Space, spazio di Tba21-Academy (centro ricerche della fondazione Thyssen-Bornemisza Art Contemporary) che l'ha fondata facendo leva sul lavoro svolto negli ultimi 11 anni. Una vera e propria "ambasciata dell'oceano" per sensibilizzare all'impegno e all' azione collettiva sulle questioni più urgenti legate alla salvaguardia degli oceani. «La partnership riflette l'impegno di entrambe le organizzazioni nel coinvolgere le comunità locali l'annuncio della sinergia nel sostenere la conservazione del patrimonio ambientale di Venezia e nella sua riqualificazione come città viva. Ciò promuovendo lo stile di vita veneziano secondo i principi di sostenibilità della laguna». Ocean Space vuole agire come un polo che favorisce la sensibilità ecologica e lo sviluppo di modi di vita sostenibili, promuovendo una cultura di attenzione e protezione nei confronti degli ecosistemi acquatici. La laguna di Venezia è un punto di approdo cruciale per i partner Ocean Space-Venezia Fc, per migliorare la coesione sociale e la qualità della vita a Venezia e dintorni, con un'attenzione particolare alla cultura, all'istruzione, alla salute e al benessere dei giovani e degli altri cittadini della laguna. Le attività in programma (gratuite e aperte a tutti) saranno presto disponibili sul sito www.ocean-space.org/activities: Ocean Space aprirà al pubblico il 22 aprile con la mostra "Così le onde arrivano in coppia".
Como, Fabregas in forse
In teoria sabato prossimo (ore 14) un campione del mondo dovrebbe calcare il prato del Penzo, in pratica però Cesc Fabregas rischia di rimanere nuovamente in infermeria. Il fuoriclasse spagnolo, trionfatore con la "Roja" al Mondiale del 2010 in Sudafrica, si è infatti arrestato dopo appena 38' ad un altro problema muscolare accusato nell'ultimo match vinto 2-0 dal Como contro il Parma prima della sosta. Anche se a Sant'Elena in mediana rientrerà dalla squalifica il chioggiotto Alessandro Bellemo (sua all'andata la firma sull'1-0 lariano al Venezia), resta la doccia fredda per l'ennesimo stop di un Fabregas che in 30 giornate ha raccolto non più di 15 presenze, solo 8 da titolare e appena 729' in campo (27' contro i lagunari il 6 novembre scorso), con 2 assist ma senza gol all'attivo. Poco male per il tecnico Moreno Longo, il suo Como proprio per questo dentro-fuori è abituato a "girare" senza il quasi 36enne ex Arsenal, Barcellona e Chelsea, come dimostrato dal balzo a 39 punti (-3 dalla zona-playoff). Fabregas potrebbe comunque recuperare per Venezia, qualche dubbio in più per Baselli (out da un mese) e Da Riva mentre dalle nazionali rientreranno il portiere senegalese Gomis (vice è l'ex Vigorito) e il difensore greco Ioannou, tutti assenti giustificati nell'amichevole disputata tre giorni contro il Lugano. Al Sinigaglia svizzeri (terzi in Super League ma a -19 dallo Young Boys di Nsame) avanti 2-0 e vicini al tris, ma rimontati da Cerri e Da Cunha per il 2-2 finale.
Poker degli arancioneroverdi contro l'Este
Il Venezia tiene alti i giri in vista del Como battendo 4-1 in rimonta, quasi a non voler perdere certe abitudini, l'Este di Serie D. Utile sgambata ieri mattina al Penzo, con i lagunari "sul pezzo" soprattutto sul piano dell 'intensità. Mister Vanoli rispolvera il 3-4-1-2 lavorando su Cheryshev alle spalle degli osservati speciali Novakovich-Johnsen, con risposte positive in primis dall'autore statunitense di una doppietta. Arancioneroverdi propositivi senza però concretizzare, così al 24' si affaccia l'Este e passa in vantaggio grazie a Menato che sorprende Bertinato. Il Venezia non batte ciglio e ricomincia ad occupare la metà del campo padovana, squillando al 35' con una botta di Johnsen (esterno rete), poi con tiro centrale di Cheryshev, trovando prima dell'intervallo l' uno-due che ribalta tutto con Novakovich di testa e il centrocampista Tessmann. Ritmi più soft nella ripresa, ancora Tessmann sfiora la doppietta con un tiro a giro, tris che arriva al 17' dal suo compagno in regìa Andersen, bravo a sbrogliare un'azione confusa da corner. Il poker lo firma al 32' di nuovo Novakovich fissando il 4-1 in un test affrontato senza i 5 nazionali (Carboni, Pohjanpalo, Joronen, Ellertsson, Hristov) ei non ancora pronti Modolo, Busio e Mäenpää. Domani dalle ore 18.30 al Venezia Fc Store di Rialto i tifosi potranno incontrare i giocatori Cheryshev, Svoboda e Milanese, a disposizione per autografi e foto. Nell'occasione ai possessori di Supporters Card sarà consentito l'acquisto di uno o più biglietti di Curva Sud o Distinti al prezzo speciale di 5 euro, mentre sabato i tifosi lariani residenti in provincia di Como potranno prendere posto solo in Curva Nord ospiti. SBOCCIA LA "PRIMAVERA"
Giusto un girone fa, subito dopo la partita persa con l'Ascoli costata l'esonero a Ivan Javorcic, Andrea Soncin era stato richiamato (per la seconda volta dopo il finale della Serie A perduta) al capezzale di un Venezia già in crisi nera. Espletato il suo compito di traghettatore proprio nella brutta trasferta di Como vinta solo 1-0 ma con pieno merito dai lariani il "cobra" il 7 novembre consegnava il team arancioneroverde a Paolo Vanoli per riprendere in mano le redini della sua Primavera. La quale, lei sì, sta rispettando tutte le più ottimistiche previsioni estive: infatti, dopo aver sfiorato l'ingresso nei playoff della scorsa annata, oggi il "Venezia baby" ha saldamente in mano il pass per giocarsi quantomeno gli spareggi la promozione nella Primavera 1.
«Per fare un bilancio al momento è presto perché ci sono ancora 7 partite da affrontare non molla la presa il 44enne ex bomber di Vigevano Ad ogni modo sono molto contento sotto tanti punti di vista, in primis per come la squadra sta crescendo, per le prestazioni ei risultati che sono arrivati ​​nonché per il fatto che diversi giocatori sono molto vicini alla prima squadra». Una competitività ancor più apprezzabile tenuta conto di alcune partenze pesanti a gennaio.
«Abbiamo perso alcune pedine perché il nostro compito è anche quello di valorizzare i ragazzi. In questa direzione sono andati i prestiti dei vari Mikaelsson e Sandberg, di Enem in Serie C alla Vis Pesaro o di Makadji al Torino. Movimenti che testimoniano il lavoro che è stato fatto ma che, al tempo stesso, diventano anche uno stimolo per creare nuovi equilibri all'interno della squadra. È per questo che le risposte arrivate finora sono senza dubbio di spessore».
AMBIZIONI
Comprensibile che Andrea Soncin non ceda alla tentazione di cantare vittoria, del resto il calendario dell'ultima parte della regular season sarà particolarmente tosto. «Per i playoff siamo in una buona posizione, noi però lavoriamo tanto sul piano della mentalità e ciascuno di noi, oltre a non porsi limiti, deve alzare ogni giorno la propria asticella. Sia a livello individuale sia di squadra. Cercheremo di continuare sulla strada intrapresa, sabato ci aspetta uno scontro diretto al Taliercio con il Parma vicecapolista, poi dovremo affrontare squadre forti come il Genoa che è in testa, quindi la Spal e avremo anche il derby col Vicenza».
Tanti ostacoli utili per consolidare la giusta mentalità. «C'è ancora da insistere per Dimostrare il nostro valore e conquistarci qualcosa di "diretto" o attraverso i playoff non esclude nulla il tecnico lagunare La forza di questo Venezia è proprio quella di ragionare da squadra, dopodiché ovviamente alcuni elementi stanno ottenendo una continuità e qualità di prestazioni che elevano anche il resto del gruppo». Alcuni nomi? «Penso a Da Pozzo, 2004 prelevato dall'Eccellenza ligure, a Mozzo che ha alzato molto il suo livello, nonché Remy e Baudouin che stanno continuando il loro percorso. E non scordo né il portiere Sperandio per il suo rendimento elevato e costante, né Leal (proprio Soncin lo aveva fatto esordire per 1' nell'ultima di Serie A contro il Cagliari, ndr) che ha superato qualche difficoltà ed è un prospetto sul quale puntiamo». «Ma dovrei nominarne tanti altri aggiunge vedi Busato e Jonsson spesso aggregati alla prima squadra e capaci con noi di far vedere cose davvero interessanti. O lo stesso Rodrigues, che si è meritano la convocazione nell'Under 19 del Lussemburgo e il 2005 Okoro, che si sta mettendo bene in luce e può crescere ancora molto».
Il Venezia al congresso organizzato dal Real Madrid
GIOVANILI
La tavola rotonda incentrata sul ruolo dei "numeri uno", che ha coinvolto tutta l'area portieri del settore giovanile, è stato solo l'ultimo di una serie di dati significativi per il vivaio arancioneroverde. Ospiti di lusso della discussione Jon Pascua e Stefano Baroncini, il primo attuale preparatore dei portieri dell'Olympique Marsiglia (ed ex Barcellona) nello staff del croato Igor Tudor, il secondo invece referente tecnico della Buffon Academy (già preparatore dei portieri nella "cantera" di Torino e Juventus). Al centro della lezione e del dibattito le varie metodologie di lavoro, ma della filosofia del Venezia Fc si è discusso anche negli spazi del Museo del Calcio del centro tecnico federale di Coverciano in una lezione del corso dedicata ai "Responsabili di Settore Giovanile" (iniziato a gennaio e in fase di conclusione il 5 aprile). Per illustrare come la società lagunare sviluppi e strutturi progetti specifici per i ragazzi, sono intervenuti il ​​consigliere delegato dell'area sportiva Ivan Cordoba e il direttore tecnico del settore giovanile Isaac Guerrero.
REAL MADRID
Il Venezia ha partecipato poi ai lavori di chiusura del congresso organizzato dal Real Madrid, diretto dall'ex bandiera del "blanco" Alvaro Arbeloa in collaborazione con la Universidad Europea de Madrid. Il responsabile Isaac Guerrero, il coordinatore metodologico Jordi Fernandez e Ivan Cordoba hanno presentato la relazione "The Venezia Fc way" sull'organizzazione, gestione e metodologia del vivaio arancioneroverde. «Il nostro progetto va ben oltre la semplice organizzazione e gestione di un settore giovanile che permetta di sviluppare talenti hanno spiegato La vera missione è quella di creare una cultura del club che ci permetta di essere riconoscibili e riconosciuti in tutta Italia. È necessaria una visione di lungo termine, con la consapevolezza che il processo è più importante del risultato immediato. Al più alto livello gerarchico del nostro piano strategico ci sono la storia del club e dei suoi colori, la creatività, lo stile, la città. Tutto questo ci dà un'identità che dobbiamo sfruttare per continuare a guidare la nostra crescita».

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