Venezia FC: Piccoli passi la politica per salvarsi

Se non puoi vincere, allora cerca di non perdere. Il mantra di Paolo Vanoli è entrato bene nella testa dei suoi giocatori, come dimostra ampiamente il pareggio con il Cagliari, specie per il mondo in cui è maturato. Un punto da vedere in controluce, con tutti i pro ei contro che si porta dietro: poca cosa se si pensa alla necessità di vincere (soprattutto in casa) per tirarsi fuori dalle secche della zona playout, ma positivo
invece nell'ottica di considerare la continuità di risultati, a cui invece punta decisamente il tecnico varesino, convinto fautore della politica dei piccoli passi e degli indubitabili vantaggi che nel tempo porta con sè.
STRISCIA POSITIVA
In effetti la striscia positiva di cinque partite, inaugurata col pareggio casalingo col Cittadella, che ha fruttato 9 punti (con 2 vittorie e 3 pareggi) rappresenta un segnale positivo in prospettiva, visto che in tutta la serie B solo tre squadre nello stesso periodo hanno fatto meglio (Bari, Frosinone e Cittadella con 10 punti) e tutte hanno subito almeno una sconfitta, a parte il sempre più sorprendente Sudtirol. Insomma, la filosofia della formichina alla fine paga ed è questa la via maestra che Vanoli si sforza di voler perseguire, anche quando la squadra deve far soffrire un momento di sofferenza.
Del resto, come onestamente ammesso dal tecnico a fine gara, "il Venezia non può giocare sempre bene", ed in effetti la prestazione complessiva dei lagunari non è stata all'altezza di quelle espresse nelle ultime partite. Un po' per il tasso tecnico dell'avversario, che al netto delle assenze in attacco rispecchia in pieno il valore di una squadra in lotta per i playoff (e molto ben diretta in panchina), un po' perché il Venezia ha pagato a caro l'uscita di scena dopo poco più di venti minuti di Mato Jajalo, l'architrave su cui si regge la costruzione del gioco.
INFORTUNIO L'infortunio del play (ne riferiamo a parte) non dovrebbe essere di grande entità, anche se resta in forte dubbio la sua presenza a Bari, ma sabato ha (ri)messo a nudo quella che era stata la primaria carenza dell'organico costruito in estate, privo di un vero regista vero, capace di dettare tempi e ritmi della manovra, colmata a gennaio con l'azzeccatissimo arrivo del centrocampista bosniaco. Non potendo contare sullo squalificato Tessmann, che in precedenza aveva fatto vedere una sorprendente propensione al ruolo, pur interpretandolo con caratteristiche diverse da Jajalo, Vanoli è stato costretto a gara in corso a virare su Busio. Scelta quasi obbligata, ma che ha confermato una volta di più quanto l'americanino sia a disagio quando deve reggere da solo il peso dell'organizzazione del gioco, sia in termini di personalità, sia di fisicità, ma soprattutto per la difficoltà mostrata nell'iniziare la costruzione dal basso. Al punto da costringere la squadra a rinunciare al palleggio ed a ricorrere a continui lanci lunghi per il solo Pohjanpalo, che si è sfiancato nel tentativo di tenere alto il pallone, ma senza trovare il necessario supporto nei compagni.
Questo spiega la difficoltà di gioco, palesata soprattutto nel secondo tempo, che a parte l'occasionissima malamente sprecata (al solito) da Johnsen al 95' ha prodotto un solo tiro in porta. Detto che, in attesa del recupero di Jajalo, il fulcro centrale del centrocampo lagunare sarà di nuovo il già collaudato Tessmann, il Venezia è atteso ad altre due prove del fuoco nell'arco di una settimana, mercoledì a Bari (ore 20.30) e domenica sul campo della capolista Frosinone (ore 15).
Una volta scollinata questa specie di Cima Coppi del campionato, arriverà un po' di discesa (si fa per dire) con gli scontri diretti contro Brescia e Ascoli, prima della salutare pausa. Partite queste ultime due da affrontare sperando che la "salita" non abbia lasciato scorie negative nelle gambe e in classifica, come predica Vanoli, almeno un paio di punti in più.
Sospiro di sollievo per Jajalo, nessun trauma grave
Una smorfia di dolore, la mano che si massaggia il ginocchio destro, la preoccupazione sul volto di tutti. L'uscita di Mato Jajalo dopo venti minuti del match col Cagliari ha allungato un'ombra sul Venezia, che di colpo si è visto privato del suo regista. Ombra che per fortuna ieri ha iniziato a diradarsi. I primi esami strumentali a cui il giocatore bosniaco è stato sottoposto sembrano infatti esclusi che si possa trattare di un trauma di grave entità, come inizialmente si temeva, anche se per avere una diagnosi definitiva sull'infortunio, patito dopo un contrasto di gioco con Kourfalidis, bisognerà attendere l'esito della risonanza magnetica, esame che potrà togliere ogni residuo dubbio e chiarire soprattutto quali saranno i tempi di recupero. Difficile comunque pensare che Jajalo possa scendere in campo già mercoledì sera a Bari, ma, se il problema si confermerà di lieve entità, non è da escludere il suo rientro già domenica a Frosinone. Resta invece l'amarezza per l'infortunio, questo sì grave, patito da Andrea Beghetto nell'allenamento di rifinitura di venerdì. La rottura del tendine d'Achille della gamba destra si è chiusa in anticipo la sua sfortunata stagione, senza avergli dato l'opportunità di debuttare in arancioneroverde. Il difensore sinistro arrivato a gennaio non verrà comunque rimpiazzato: sia perchè il mercato degli svincolati si è giusto chiuso venerdì alle ore 20, sia perché la società valuta comunque troppo rischioso prendere in quel ruolo un giocatore (tipo Zeegelaar, che a gennaio aveva anche fatto le visite mediche) fermo da 8 mesi. Mentre si attendono progressi da Marco Modolo, che continua nella fase di recupero e dovrebbe ormai essere pronto per il rientro (ma anche qui non ci sono certezze sui tempi), un paio di opzioni in più per Vanoli potrebbero arrivare anche dai due arrivi meno conosciuti , diciamo così, del mercato invernale. L'attaccante Redan ha giocato i suoi primi 90' (senza segnare) nella Primavera, mentre Sverko, andato in panchina per la prima volta sabato, può essere un'alternativa a Beghetto per la difesa, visto che si tratta di un mancino
Il Bari, matricola terribile
Sembrava essersi inceppato il Bari, impressione presto fugata e con grande impeto dalla matricola terribile di Michele Mignani. Il team pugliese aveva inaugurato il girone di ritorno travolgendo 4-0 il Parma, salvo inciampare prima a Palermo e poi a sorpresa al San Nicola col Perugia. Due ko subito cancellati conquistando 10 punti nelle successive 4 gare, vincendo a Ferrara e battendo il Cosenza, riacciuffando in extremis il Cagliari con il rigore dell'ex lagunare Antenucci, infine passando due giorni fa sul campo di un Brescia in caduta libera con i gol di Benedetti-Scheidler. In sostanza, anche quando il gioiello marocchino Cheddira rimane a secco (bomber della B con 14 reti, l'ultima due settimane fa nel successo sul Cosenza) il Bari trova le risorse per continuare a credere nella promozione diretta in Serie A, distante del resto appena 3 lunghezze (il Genoa vicecapolista a quota 46 ha respinto il tentativo di aggancio rifilando un 3-0 alla Spal) mentre la Reggina è rimasta a -1 superando il Modena. La vittoria numero 11 in 26 giornate ha lasciato in eredità la squalifica a centrocampo di Maita, il cui posto contro il Venezia potrebbe andare a Mallamo; da verificare il 40enne capitano Di Cesare uscito dopo 45', mentre in attacco spinge per una maglia Sebastiano Esposito (altro ex della promozione in A targata Zanetti come il terzino Ricci) che in biancorosso ha avuto un buon impatto (3 presenze e 2 reti) dopo aver chiuso le esperienze estere con Basilea e Anderlecht. La vittoria numero 11 in 26 giornate ha lasciato in eredità la squalifica a centrocampo di Maita, il cui posto contro il Venezia potrebbe andare a Mallamo; da verificare il 40enne capitano Di Cesare uscito dopo 45', mentre in attacco spinge per una maglia Sebastiano Esposito (altro ex della promozione in A targata Zanetti come il terzino Ricci) che in biancorosso ha avuto un buon impatto (3 presenze e 2 reti) dopo aver chiuso le esperienze estere con Basilea e Anderlecht.
Mozzo lancia la Primavera
Mozzo crea, Sperandio conserva e il Venezia vince anche in casa del Cittadella compiendo uno scatto forse già decisivo verso i playoff. A Tombolo quinta vittoria di fila (quarta col punteggio di 1-0) per i baby di Soncin, sempre quinti ma ora a +8 sulle inseguitrici ea due sole lunghezze dalla Spal. Nella prima di due trasferte di fila (più ostica quella di sabato 4 marzo a Cremona) Baudouin e compagni vedono premiata una prestazione di grande agonismo e intensità, pur avendo mostrato solo a tratti la loro superiore qualità tecnica. Già al 4' Venezia in vantaggio, con un tiro imparabile da fuori di Mozzo spedito da posizione centrale sotto l'incrocio. Il Cittadella ha un'occasione d'oro al 38', quando Aronni si procura un rigore ma Blesio si vede murato da Sperandio che si supera respingendo la conclusione a mezza altezza. Lagunari sempre in controllo, da rivedere però la gestione di alcune ripartenze che avrebbero potuto portare al 2-0 della maggiore sicurezza, anche se difensivamente i lagunari non hanno concesso nulla non andando mai in sofferenza. Gli altri risultati: AlbinoLeffe-Brescia 4-2, Alessandria-Vicenza 1-4, FeralpiSalò-Como 3-4, Padova-Genoa 0-1, Pordenone-Monza 0-2, Reggiana-Parma 0-3, Spal-Cremonese 0 -0.
La classifica dopo 20 giornate: Genoa 45, Parma 44, Monza 42, Spal 41, Venezia 39, Cremonese e Como 31, AlbinoLeffe e Vicenza 26, Brescia 20, FeralpiSalò 19, Padova 18, Cittadella 16, Reggiana 15, Alessandria 15, Pordenone 11. (M.Del.) anche se difensivamente i lagunari non hanno concesso nulla non andando mai in sofferenza. Gli altri risultati: AlbinoLeffe-Brescia 4-2, Alessandria-Vicenza 1-4, FeralpiSalò-Como 3-4, Padova-Genoa 0-1, Pordenone-Monza 0-2, Reggiana-Parma 0-3, Spal-Cremonese 0 -0. La classifica dopo 20 giornate: Genoa 45, Parma 44, Monza 42, Spal 41, Venezia 39, Cremonese e Como 31, AlbinoLeffe e Vicenza 26, Brescia 20, FeralpiSalò 19, Padova 18, Cittadella 16, Reggiana 15, Alessandria 15, Pordenone 11. (M.Del.) anche se difensivamente i lagunari non hanno concesso nulla non andando mai in sofferenza. Gli altri risultati: AlbinoLeffe-Brescia 4-2, Alessandria-Vicenza 1-4, FeralpiSalò-Como 3-4, Padova-Genoa 0-1, Pordenone-Monza 0-2, Reggiana-Parma 0-3, Spal-Cremonese 0 -0. La classifica dopo 20 giornate: Genoa 45, Parma 44, Monza 42, Spal 41, Venezia 39, Cremonese e Como 31, AlbinoLeffe e Vicenza 26, Brescia 20, FeralpiSalò 19, Padova 18, Cittadella 16, Reggiana 15, Alessandria 15, Pordenone 11.
«HO SAPUTO ASPETTARE»
«Si stanno allenando bene, hanno valori importanti e arriveranno il loro momento» aveva assicurato Paolo Vanoli alla vigilia del Cagliari. Detto fatto, non ancora per l'esterno offensivo Riccardo Ciervo (rimasto a zero minuti dal suo arrivo in laguna il 31 gennaio), ma quantomeno per Tommaso Milanese contro i sardi è arrivato il momento dell'esordio in maglia arancioneroverde.
Un debutto improvviso perché il duttile classe 2002, pur non essendo riuscito a strappare il posto da titolare a Busio come sostituto dello squalificato Tessmann, è entrato nella mischia dopo 19' al posto di uno Jajalo stoppato già al 12' dal suo ginocchio destro. E a fine gara mister Vanoli non ha mancato di elogiare i suoi, compreso il talento uscito dal vivaio della Roma: «Chi è entrato al posto di Jalalo ha fatto benissimo, Milanese è un giovane importante e si è comportato bene, come Andersen. Noi lavoriamo per questo perché siamo una squadra».
RUGGINO
Quella che il neo numero 62 del Venezia si è tolto ritrovando il campo per 79', come non gli succedeva da quasi dieci mesi, dal 30 aprile scorso nel 2-2 dell'Alessandria a Parma. «Sicuramente aspettavo questo momento da un bel po' ha accolto il giovane di Galatina però indubbiamente il Venezia è forte come squadra, quindi chi giocava al posto mio di certo si è ben comportato. Ho saputo aspettare e finalmente è arrivato il mio momento, ora spero di potermi ritagliare sempre più spazio». Con l'uscita di Jajalo è stato Busio a slittare in regìa, con Milanese interno destro tra lo statunitense e Candela.
«Spiace sempre entrare per l'infortunio di un compagno, mi auguro e auguro a Mato che non sia nulla di grave, perché lui è un grande giocatore e ci serve già dalla prossima partita a Bari. I complimenti di Vanoli? Lo ringrazio per le sue parole e la fiducia, non sento alcun peso perché è più forte la carica sapendo di esser venuto in una grande piazza e quindi, se ci sono delle aspettative su di me, voglio e posso solo ripagarle». Contro il Cagliari il Venezia è risultato meno efficace rispetto alle precedenti uscite: quali le difficoltà incontrate?
«Innanzitutto abbiamo affrontato una grande squadra, avevamo preparato bene la partita, poi sul campo magari non ci è riuscito tutto quello che avremmo voluto fare, tuttavia abbiamo saputo rimanere compatti e uniti, infatti alla fine avremmo anche potuto vincerla. Ci teniamo il punto e testa al Bari».
Per il leccese milanese quella di dopodomani al San Nicola (ore 20.30) sarà in qualche modo un derby, ma la concentrazione è tutta su un Venezia al quale è arrivato in prestito dopo un corteggiamento durato quasi tutto il mese di gennaio.
«Ho voluto venire qui perché so che posso fare bene, non vedevo l'ora si concretizzasse il trasferimento, il direttore Antonelli mi ha subito capito di volermi portare a Venezia. Nella scorsa stagione, la mia prima in B, ho giocato 35 partite ad Alessandria, una continuità che mi ha resto felice e mi ha stupito, perché non mi aspettavo di fare tutte quelle presenze.
Resta ovviamente il grande dispiacere della retrocessione, in estate avevo scelto la Cremonese ma non ero contento di aver giocato solo 25' in tutto. Ho 20 anni e ho la necessità di stare in campo, più gioco e meglio sto». Quanto alla collocazione tattica Milanese lascia la carta bianca al suo allenatore. «Ho ricoperto tanti ruoli e non ne preferisco uno in particolare. Mi piace toccare molto il pallone, questo sì, la posizione è secondaria. A Bari ci aspetta una bella partita, loro sono forti ma noi lo siamo altrettanto, e vogliamo metterci quel quid in più per portare a casa i tre punti».
CALCIO FEMMINILE
Venezia 1985, blackout fatale
Un quarto d'ora di black out costa la sconfitta nel derby a un Venezia 1985 che si sveglia troppo tardi. Come all'andata il Padova vince 3-2 una sfida sempre sentita e combattuta dopo esser iniziata all'insegna del fair play, con le due capitane Fabbruccio e Conventi scese in campo indossando una maglia a sostegno del progetto Avis "Un gol per la vita " (Associazione Volontari Italiani del Sangue) per sensibilizzare sportivi e tifosi. Prima nota di cronaca al 24' quando Centasso imbecca Tosatto che colpisce di testa travolta dal portiere, al 36' Gastaldin crossa per Conventi che sfiora il palo. Prima del riposo Paccagnella salva di piede su Costantini, occasione che prelude al risveglio delle biancoscudate: infatti al 10' (dopo una parata di Polonio sulla botta di Gastaldin) la stessa Costantini libera al tiro Dal Fra che trafigge Paccagnella, bucata per la seconda volta al 13' con un'azione in fotocopia e la stessa marcatrice. Il Padova triplica al 25' quando sempre Dal Fra crossa e Centasso di testa devia alle spalle del proprio estremo difensore, mister Murru insieme a Boschiero e Fusetti azzeccando le mosse che riaprono la gara. Al 27' è Boschiero a spedire in rete un traversone dalla destra, passa poco più di un minuto ed è Fusetti a riportare le oronere a contatto sfruttando una punizione di Malvestio. Una fiammella riaccesa ma il forcing finale non produce un pareggio che sarebbe stato meritato per gli sforzi profusi dalle lagunari.
Shirazi-Zuanti, Jesina ko
Sotto gli occhi del presidente Niederauer il Venezia rosa torna subito alla vittoria, battendo 2-0 lo Jesina e lasciandosi alle spalle la sconfitta di Bologna. Peraltro, proprio la capolista emiliana che sta dominando il girone B di Serie C, salirà al Taliercio domenica 5 marzo per il dentro-fuori di Coppa Italia (ore 14.30, diretta su Eleven Tv sul canale Lnd) che metterà in palio il pass per la semifinale. Fischio d'inizio e arancioneroverdi subito all'attacco, Zuanti scalda le mani a Generali ma a firmare l'1-0 è Shirazi che all'11' si invola in velocità e segna. Nel prosieguo del primo tempo Cacciamali ha tre possibilità senza riuscire a raddoppiare, dopo l'intervallo le ragazze di Marino riprendono a spingere e il 2-0 all'8' lo realizza Zuanti brava e fredda ad entrare in area dalla sinistra. Altri tentativi da Bonnin, Shirazi, Lyberg e Mattiello, tutte imprecise o bloccate dal portiere marchigiano, che evita un passivo che un Venezia volitivo ha fatto di tutto per arrotondare.
Gli altri risultati: Lebowski-Vicenza 0-2, Orvieto-Bologna 1-5, Riccione-Triestina 3-1, Sambenedettese-Rinascita Doccia 0-1, Villorba-Merano 0-5.
La classifica: Bologna 55, Merano 49, Lumezzane 47, Venezia Fc 38, Vicenza 36, ​​Padova 33, Jesina e Riccione 30, Venezia 1985 25, Villorba 24, Cs Lebowski 17, Portogruaro 15, Triestina 14, Orvieto 9, Rinascita 8, Sambenedettese 4. Da segnalare infine la convocazione di Alice Mattiello nella Rappresentativa Under 20 Lnd per il 6.

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