Venezia FC: Addio al Penzo

Ciao ciao Penzo. Il Venezia prepara i bagagli ed è pronto a lasciare lo storico impianto di Sant'Elena, non appena il nuovo stadio da 16mila posti previsti nel Bosco dello Sport sarà ultimato. Un passo ovvio ed obbligato per un club che vuole coinvolgere sempre di più il territorio e che dal 2026, se i tempi saranno rispettati, si trasferirà dunque in terraferma, potendo così pescare in un bacino di tifosi enormemente più ampio. Dopo aver
rinunciato per ragioni di congiuntura economica alla costruzione in proprio dello stadio, il presidente Niederauer attendeva solo che il Comune mettesse nero su bianco l'intenzione di realizzare il nuovo impianto. Ed ora che è stato compiuto anche l'ultimo decisivo passaggio in Consiglio comunale, con l'approvazione definitiva del progetto.
OPERAZIONI
"Ieri mattina ho incontrato il sindaco Brugnaro - spiega il presidente statunitense, sbarcato sabato da New York per fare il punto della situazione sul club - per parlare del Bosco dello Sport, un progetto che questo territorio ed i tifosi meritano e attendono da tanto tempo. Spero non si commettano gli errori del passato, c'è bisogno di concretezza, di fatti e non di parole Nonostante il Penzo sia uno degli stadi più romantici e suggestivi di tutta Europa, è oggettivamente molto difficile da raggiungere per i nostri tifosi dal punto di vista logistico. L'idea del club è sempre stata quella: il Penzo sarà la nostra casa finchè non ci sarà un progetto concreto in terraferma di un nuovo stadio, di conseguenza quando, sarà pronto, parteciperemo al bando per la gestione dell'impianto ".Se dunque la tempistica verrà rispettata (pena perdere i finanziamenti del Pnrr), dalla stagione 2026-27 il Venezia giocherà nel nuovo stadio, spostando così definitivamente il suo asset tecnico e sportivo in terraferma, dove peraltro ad aprile verrà completato il nuovo quartier generale al Taliercio, la cui apertura è prevista a giugno per il pubblico ed a luglio per la preseason della squadra.
Niederauer ha anche sottolineato che la società, nonostante il bilancio 2021-22 chiuso con un deficit di 24 milioni (già ripianato dai soci) è solida, nonostante le logiche difficoltà economiche conseguenti alla retrocessione: "Il calcio è un business difficile, specie in Serie B, ciononostante il mercato invernale si è positivamente chiuso in termine di capitale investito e ci sarà un'ulteriore iniezione di liquidità nelle prossime settimane.
La situazione è stabile e questo ci consente di progettare il futuro e iniziare la prossima stagione, anche per quanto riguarda il budget per gli acquisti.
Ma il focus principale in questo momento deve essere solo quello della salvezza". Smentite una volta di più le voci di un'intenzione di vendere da parte del gruppo Usa, che invece continua a tenere le porte aperte per l'ingresso di nuovi soci di capitale, rivelando che in questo senso ci sono delle trattative in corso: "Al momento la liquidità è garantita dall'attuale compagine societaria - spiega Niederauer -, ma abbiamo discorsi aperti con tre gruppi: non c'è assolutamente l'intenzione di vendere, ma semmai di aggiungere la parte societaria, non solo in termini monetari, ma di esperienza e di network, con figure che ci possono aiutare ad esempio nel mercato". Nominato intanto il nuovo direttore del branding: è Fabrizia Monteleone, che verrà presto affiancata da un'altra figura esterna: "Forse prima eravamo locali- conclude Niederauer -, poi in Serie A troppo siamo diventati troppo globali: ora l'idea è trovare un compromesso".
Marco Bampa
Il presidente: «Tanti errori in estate per colpa mia»
Un inizio stagione disastroso, poi il cambio improvviso di rotta per evitare che la barca affondasse. L'arrivo di Vanoli in panchina e Antonelli come diesse hanno invertito una pericolosa tendenza che aveva portato il Venezia sul fondo della classifica, rimediando ai tanti errori commessi in passato dal club. Errori di cui, con grande onestà, Niederauer si assume le colpe in toto: "Durante il mercato estivo sono stati fatti degli errori nella costruzione della squadra - dice il presidente del Venezia -, di cui mi assumo in pieno la responsabilità, puntando su giocatori che pensavamo potessero essere utili al progetto. Ho parlato con loro dopo la retrocessione e mi avevano assicurato che sarebbero rimasti, così abbiamo allungato e migliorato i contratti. non per mancanza di talento, tanto è vero che sono finiti in A, ma per una questione di motivazione, di volontà di sposare la causa. E' stata una scelta difficile, a molti ero legato anche personalmente, ma eravamo ad un bivio e dovevamo scegliere". Sbagliato però parlare di smembramento, dopo la cessione di tanti big: "Si tratta di un miglioramento, fatto in accordo con Vanoli e Antonelli, che hanno capito la necessità di cambiare.
Ora la situazione è migliorata, si vede in campo un'attitudine diversa, abbiamo conquistato 9 punti in 5 gare che potevano essere anche di più. Abbiano davanti 12 partite, da guardare con fiducia". Fiducia che forse è venuta un po' a mancare nel sistema arbitrale, soprattutto per l'uso del Var e per l'atteggiamento di alcune squadre in campo: "Ultimamente c'è stato qualche Episodio spiacevole, i due rigori a Pisa non si vedono tutti i giorni. Noi siamo sempre rispettosi del fair play e non vogliamo giocatori che simulano infortuni per ingannare l'arbitro, non sarebbe rispettoso delle regole e del calcio. Un esempio? L'attaccante del Cittadella (Antonucci, ndr) che sembrava essersi infortunato e poi ha tirato e segnato il rigore, risultando sotto la curva. sottoposto a risonanza magnetica (sembra si tratti di una semplice ipertensione del ginocchio destro), il ds Antonelli ha confermato che Beghetto (rottura del tendine d'Achille) non verrà sostituito. "Troppo rischioso prendere giocatori svincolati e fermi da 8 mesi - inoltre abbiamo tre giocatori di fascia, Ciervo che sta lavorando in quel ruolo e Carboni che si può adattare: meglio attingere a risorse interne che Vanoli ha mostrato di essere bravo a sfruttare". (m.bam.) sottoposto a risonanza magnetica (sembra si tratti di una semplice ipertensione del ginocchio destro), il ds Antonelli ha confermato che Beghetto (rottura del tendine d'Achille) non verrà sostituito. "Troppo rischioso prendere giocatori svincolati e fermi da 8 mesi - inoltre abbiamo tre giocatori di fascia, Ciervo che sta lavorando in quel ruolo e Carboni che si può adattare: meglio attingere a risorse interne che Vanoli ha mostrato di essere bravo a sfruttare".

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