Venezia FC: Colpo Venezia e vittoria della speranza

Toccato il fondo giusto prima di scendere in campo, a causa dell'inatteso successo del Perugia sul Genoa, il Venezia risponde sbancando Palermo sull'asse tutta finlandese Pohjanpalo-Joronen restituendo subito agli umbri l'ultimo posto in Serie B. La situazione resta a dir poco deficitaria, dal momento che oggi gli arancioneroverdi sarebbero comunque retrocessi in C. Tuttavia quello che ieri sera ha sbancato il Barbera
con un 1-0 troppo stretto (e a vent'anni spaccati dallo storico 2-0 post-Zamparini firmato da Poggi-Brncic), è parso senza esagerare un Venezia rinato. Determinato e aggressivo, finalmente capace di giocare un calcio efficace e a tratti persino sbarazzino, sorriso però ancora troppo spesso guastato da rischiose amnesie difensive ed errori grossolani (e pure sfortunati) quando si tratta di infilare la porta avversaria.
Contro un Palermo in teoria più sereno e più lucido grazie al +6 di partenza ora dimezzato in una classifica cortissima anche in coda nonché supportato da quasi 15mila tifosi, ad esultare sono stati i 110 fedelissimi lagunari scesi in Sicilia, in aperta contestazione verso la proprietà-Usa e dichiaratamente solo per amore della maglia. Il clima resta elettrico, la strada per la salvezza è lunghissima e tutta in salita, di buono c'è però il segnale di vitalità fornito da un gruppo che il nuovo tecnico Paolo Vanoli sembra (meglio essere prudenti) stia destando dal piattume con cui si era arrivati all'esonero di Ivan Javorcic.
SORPRESE
Non mancano alla lettura della formazione, perché Vanoli nel suo 3-5-2 opta per Ceppitelli al posto di Modolo al centro del terzetto difensivo e sposta, com'era nell'aria, Zampano a sinistra (Haps è squalificato) dando fiducia a Candela; in mediana confermati Crnigoj e Andersen, mentre tra i due litiganti (Busio e Fiordilino) il terzo a godere è Tessmann, come pure Johnsen preferito di nuovo a Cheryshev quale partner di Pohjanpalo. Alla Favorita il Venezia gioca dal via con consapevolezza e idee chiare facendosi ben preferire ai padroni di casa. Dopo 21' Andersen fa entrare in partita Pigliacelli, in generale dimostra di poter colpire, meno di saperlo fare pur al cospetto di un Palermo deludente e contratto. Nel solo primo tempo si contano sette-occasioni-sette per segnare, un poker in un amen prima del riposo con Crnigoj, Zampano, Johnsen e Ceccaroni, motivo per cui il team di Eugenio Corini rientra negli spogliatoio sotto bordate di fischi.
FOLLIA
Quella, a 4' dall'inizio della ripresa, di Candela nel regalare palla a Brunori che si invola verso Joronen, il quale nell'uno contro uno in area tocca nettamente il pallone con il braccio destro, prima di ostacolare l'italo-brasiliano a caccia del rigore. Solo con l'ausilio del Var (poco male) l'arbitro Manganiello evita una topica, intanto Vanoli fa intuire e dimostra a tutti di volerla vincere passando al 3-4-3. Entra dunque Cheryshev, mossa tattica che dura giusto il tempo di esultare al gol di Pohjanpalo: al 20' Candela tenta la conclusione, uno dei quattro ex Mateju tocca, liberando di fatto il capitano della Finlandia che sul filo del fuorigioco realizza l'1-0 e il suo secondo gol consecutivo, dopo quello illusorio nel ko col Reggina pre-sosta. Passano appena un paio di minuti e il braccio largo di Wisniewski intercetta un cross tagliato di Di Mariano, rigore giusto ma al 24' Joronen ipnotizza il cecchino Brunori che si divora pure il tap-in, dopodiché Cheryshev si arrende a un infortunio muscolare e Vanoli stavolta irrobustisce la mediana con Busio. Joronen fa un altro miracolo su Di Mariano perso nell'area piccola, a 7' dal novantesimo Bettella pareggia ma il Var smaschera il piede in fuorigioco attivo del neo entrato Soleri. Brivido tremendo e pericolo scampato, Novakovich si mangia anzi il 2-0 ma per un Venezia che non vinceva dal 1. ottobre a Cagliari è tutto oro colato e (dopo un recupero extralarge di 7' modello Qatar 2022) ampiamente meritato.
di Marco De Lazzari - Il Gazzettino
Vanoli: «Bene così, ora inizia il nostro campionato»
«Questa è la strada, oggi inizia il nostro campionato. I ragazzi stanno crescendo in tutto e questo successo è dedicato a loro, se lo meritano». Sta iniziando a scrivere una pagina bianca tutta nuova Paolo Vanoli, tanto felice quanto pompiere dopo la sua prima vittoria in carriera da capo allenatore. Un blitz a Palermo non è mai banale, anzi, e per questo promette di aiutarlo un bel po' nella costruzione del suo Venezia. «Oggi abbiamo fatto, oltre al risultato, un piccolo passo in avanti come avevo chiesto e volevo le parole del 50enne varesino Soprattutto mi sono piaciuti i momenti di sofferenza. Con la Reggina dopo un grandissimo primo tempo, nella ripresa non eravamo riusciti a confermarci, col Palermo è accaduto un po' lo stesso perché di nuovo nei primi 45' abbiamo dominato. Ci succede spesso anche per la condizione fisica da migliorare, per questo certe volte non siamo lucidi nelle giocate. Lo sapevo, ma già il lavoro fatto ci ha aiutati».
A conti fatti, la notizia pre-match della discesa all'ultimo posto parrebbe aver smosso qualcosa nel cuore dei giocatori. «Il risultato del Perugia penso ci abbia agevolati, ci ha spinti ultimi e ho detto ai miei è come se avessimo zero punti, possiamo solo guadagnare e abbiamo un mini-mondiale anche noi. Sei gare prima della sosta, con 18 punti a disposizione e qui ci giochiamo la salvezza. Se ho scelto di venire a Venezia è perché penso che qui ci sia molta qualità. Il problema forse per i miei è capire la categoria, sia perché siamo molto internazionali e affrontiamo una retrocessione, sia perché ci troviamo in una categoria in cui sappiamo benissimo quanto conti il fattore fisico, oltre che la testa. Il Venezia deve crescere perché la cadetteria è lunga».
BESTIA NERA
Il team arancioneroverde si è così confermato un incubo per Eugenio Corini al quale, dopo la promozione in A negata al suo Lecce nel 2021, ieri ha rovinato anche la 250. panchina in carriera. «L'avevo detto, il Venezia sia con Javorcic sia con Vanoli si esprime molto bene. La partita è girata male per una serie di episodi dei quali preferisco non parlare e che fatico a comprendere, dal rigore non concesso al gol annullato. Però nei 20' finali del primo tempo siamo stati messi sotto e Pigliacelli è stato bravo in diverse occasioni. Nel secondo la partita si è riequilibrata e noi meritavamo almeno il pari». Intanto la Ternana, attesa sabato al Penzo (ore 14), dopo il ko per 3-1 a Pisa ha esonerato il livornese Cristiano Lucarelli: «Con la media delle ultime 5 giornate (tre 0-0 e due ko, ndr) si retrocede» ha tuonato il patron rossoverde Bandecchi seppur 5. in classifica. E il Venezia, che di punti nelle ultime 5 ne ha raccolti 4, è quantomeno già avvertito.
CECCARONI SI RITROVA JOHNSEN IN ALTALENA
JORONEN 7.5
Peccato si giochi di sera e dunque non ci sia il sole, altrimenti il primo tempo almeno gli sarebbe stato utile per abbronzarsi. Altra storia nella ripresa. Prima il pasticcio con Candela che porta al rigore per il Palermo, ci pensa il Var a cancellarlo. Poi è super sul penalty di Brunori, che gli fa la grazia sulla ribattuta. Ma soprattutto è bravissimo a mantenere il preziosissimo 1-0 sul tuffo di Di Mariano.
WISNIEWSKI 6.
Deve tenere a bada un peperino come Brunori, uno che ha il veleno dentro, ma deve usare cautela per non farsi mordere, visto che gioca in diffida. Intempestivo il braccio largo che causa il rigore per il Palermo, per fortuna ci pensa Joronen a disinnescare la minaccia.
CEPPITELLI 6.5
Vanoli punta sulla sua esperienza per cementare la difesa a tre e fa bene. Ripulisce palloni, specie nel convulso finale.
CECCARONI 7
Torna a difendere bene (finalmente), ma non solo: per il suo sinistro educato passa sempre il pallone per la prima costruzione da dietro. Va vicino al gol a fine primo tempo, con una sventola che sfiora il palo. E ci mette pure la faccia, letteralmente, nel deviare una gran botta di Soleri.
CANDELA 6
Giovane e intraprendente, anche se perde ingenuamente qualche pallone di troppo (vedi lo sciagurato retropassaggio a inizio ripresa, che porta al rigore, poi tolto).
34'st ULLMANN 6
Alto a destra, bada all'essenziale, senza concedersi licenze.
CRNIGOJ 6.5
Solita carica di energia in mezzo al campo, quando il pallone arriva a lui, l'azione veneziana prendere decisamente forma e sostanza. Probabilmente starà ancora chiedendosi come la sua conclusione di sinistro, deviata non si sa come da Pigliacelli, sia rimbalzata sopra la traversa anziché finire dentro.
15'st CHERYSHEV sv
Entra ma non fa nemmeno in tempo ad ambientarsi al 3-4-3: al primo scatto si pianta, vittima di un probabile stiramento al flessore destro. E mestamente deve uscire.
27' st BUSIO 6
Con lui in campo si torna all'antico: e in mezzo il Venezia non balla, nonostante qualche scossa.
TESSMANN 6.5
Partita di sostanza, fa esattamente quello che il tecnico chiede, cioè dare verticalità al gioco.
ANDERSEN 6.5
Mezzala più di copertura che di costruzione, il suo contributo alla causa è molto più prezioso che appariscente.
ZAMPANO 6.5
La catena di sinistra, dove viene dirottato causa l'assenza di Haps, è quella che funziona meglio: lui fa il quinto di centrocampo, ma più spesso si trasforma in terzo attaccante. E non a caso va un paio di volte vicino al gol.
POHJANPALO 7
Un paio di girate giusto per mettere a puntino la mira, poi alla terza opportunità sbatte dentro un pallone da tre punti.
34'st NOVAKOVICH 6
Lotta per conservare la vittoria e sfiora pure il 2-0.
JOHNSEN 6
Al solito, stavolta più nel bene che nel male: grandi voli ispirati, ma anche errori madornali se si tratta di fare gol.
34'st PIERINI 6
Un paio di accelerazioni per dimostrare che c'è anche lui su cui poter contare.
VANOLI 7
Sarà anche arrivato da poco, ma la squadra l'ha già rivoltata come un calzino, specie sotto l'aspetto caratteriale. Ma non solo, il Venezia gioca finalmente con un minimo di identità, non a caso le occasioni adesso arrivano a iosa. Il problema sarà ora imparare a sfruttarle in toto.
di Marco De Lazzari - Il Gazzettino

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