Venezia FC: Arriva l'Ascoli, oggi Jarvocic si gioca il futuro

Invertire la rotta, prima che sia troppo tardi. La Serie B non perdona, né si fa riguardo delle squadre che pure l'anno prima giocavano nel luccicante palcoscenico della Premier italiana (Crotone docet), a meno di un repentino e decisivo riadattamento a tempi e ritmi in uso nella cadetteria. C'è una squadra da portare al sicuro, lontano dalle acque pericolosamente minacciose della zona salvezza, dove il livello è talmente basso che basta un attimo per arenarsi, senza più riuscire a disincagliare la prua. Del resto i numeri sono impietosi e sarebbe da irresponsabili non rendersi conto che ad un quarto del cammino di questa tribolata stagione il Venezia ha solo 2 punti in più dell'ultima in classifica, frutto soprattutto di un percorso casalingo a dir poco disastroso, fatto di un pareggio e quattro sconfitte.
C'è una panchina da puntellare, perchè mai come adesso quella di Ivan Javorcic, al quale è stata consegnata una squadra frutto di un mercato in cui non si è saputo far tesoro degli errori della scorsa stagione (a cominciare dall'incomprensibile insistenza con cui si è pescato dall'estero) mostra i primi sinistri scricchiolii, per quanto le responsabilità dell'allenatore siano ridotte al minimo. Ma si sa che nel calcio (e il Venezia non concede deroghe alla regola, tutt'altro) sono solo i risultati a dettare l'agenda e segnare il destino degli allenatori, dunque al tecnico croato, al quale non si possono imputare evidenti errori nella gestione del gruppo, non restano molte alternative. Oggi contro l'Ascoli (ore 14) servirà, manco a dirlo, una vittoria per allontanare i sinistri presagi attorno al suo futuro in panchina.
Vogliamo cambiare il nostro destino in casa e migliorare i nostri numeri al Penzo - dice prima di iniziare la seduta di rifinitura - questo lo sappiamo bene, perchè in trasferta abbiamo numeri da prime tre squadre in classifica. E' una cosa ovvia, ma nessuno può promettere la vittoria se è intellettualmente onesto. Posso invece garantire di preparare al massimo la squadra, per cercare di migliorare quei dettagli che ci consentano di portare a casa il risultato. Nelle ultime cinque partite in particolare i risultati non ci stanno dando ragione, ma la squadra ha intrapreso un certo percorso ed è quello che interessa a me. Quella con l'Ascoli può diventare una partita di duelli, anche se abbiamo caratteristiche diverse. Quella marchigiana è una squadra di categoria, che ha solidità, fisicità e picchi di qualità. Per quanto ci riguarda, tutti devono essere pronti ad incidere sulla partita, che siano 20, 45, 60 o 90 minuti: ho bisogno che tutti diano qualcosa.
Anche per sfatare un tabù che rischia di diventare un insostenibile zavorra, visto che al Penzo la squadra lagunare ha un passo decisamente opposto a quello mostrato lontano da casa, dove sono arrivati ben 8 dei suoi 9 punti in classifica. E va bene tutto, pure aggrapparsi alla scaramanzia, anche se Javorcic razionalmente non ci crede.
Riti particolari non ne ho - dice ridendo - Non butto il sale in campo, anche se qualche macuba ci starebbe bene, perchè è palese e riconosciuto da tutti che al Venezia qualcosa manca rispetto a quanto ha fatto vedere. Ma alla fine la vittoria la devi portare a casa per essere credibile, il resto sono solo chiacchiere. Mentre la realtà parla invece in una formazione ancora una volta da ridisegnare, stanti i forfait dell'ultima ora (Busio e Zampano): Mi piacerebbe dire che ci stiamo orientando sulla formazione tipo, ma non è così, c'è sempre qualcosa da sistemare, siamo in continuo adattamento, alla ricerca di un nostro equilibrio. Ho più di qualche dubbio sulla tenuta di tutti i 90', è qualcosa di cui devo tenere conto.
La squadra, Busio resta a casa
Il Venezia si appresta a cercare di sfatare il tabù-Penzo orfano di Busio, Zampano e Johnsen, con il dubbio play e una formazione che non sarà quella standard. Anche perché è stato proprio ieri il tecnico Ivan Javorcic a ribadire che: «Mi piacerebbe affermare che stiamo orientandoci verso una formazione-tipo, ma non è così, abbiamo qualcosa da sistemare, consolidare». L'allenatore ha fatto sapere che Busio ha avuto un incidente domestico, su cui non si sa oltre, e non sarà della gara. Allo stesso modo altri due assenti Zampano («Non c'è» il commento di Javorcic) e Johnsen (febbre), mentre Haps è stato da poco recuperato.
In settimana avevano svolto sedute differenziate Maenpaa e Fiordilino, però solo per motivi precauzionali.
Proprio su quest'ultimo, che contro l'Ascoli ha segnato due dei quattro suoi gol con la maglia dei lagunari, Javorcic ha detto di ritenere oggettivamente in considerazione il fatto, salvo poi genericamente elogiare il centrocampista: «È un giocatore importante, porta sempre qualcosa alla squadra». Nella partita a scacchi che vedrà le due squadre contendersi i tre punti mancherà pure Connolly, ancora fuori, mentre Crnigoj potrebbe esser determinante da subentrante.
Ventitrè in tutto i convocati per la gara interna, in porta Joronen, mentre la difesa potrebbe orientarsi a tre.
Dovrebbe rientrare Ceccaroni, accompagnato da Winiewski e uno tra Modolo e Svoboda, con il primo in vantaggio per l'esperienza che ha in contesti difficili. Candela ha già avuto modo di calarsi nel ruolo di esterno di centrocampo a destra, Haps a sinistra, poi Fiordilino e uno tra Andersen o Tessmann. Chance da trequartista per la qualità di Cuisance e Cheryshev in grado di allargarsi a sinistra. Entrambi lavoreranno a supporto del finalizzatore Pohjanpalo.
Bucchi col dubbio Dionisi
Non usa mezze misure il tecnico dell'Ascoli Christian Bucchi nell'analizzare la gara di oggi: «Il Venezia è molto forte, nella mia griglia l'ho messa al pari di Parma, Genoa e Cagliari, come una squadra che può giocarsi la Serie A diretta, ha qualcosa nell'organico in più degli altri, non dimentichiamo che era composto al 95% dai calciatori che lo scorso anno giocavano in Serie A e quelli che sono arrivati sono di altissimo livello». Già individuate le chiavi su cui il tecnico opererà alcune contromosse: «Penso a Cheryshev, che ha fatto una carriera incredibile nel Valencia, a Pohjanpalo, che ha fatto tanti anni di Bundesliga e si sta già dimostrando calciatore importante nella nostra Serie B. È una rosa di altissimo livello, probabilmente ha avuto qualche difficoltà, però è una squadra molto forte, aspettiamoci una partita tosta, difficile, una squadra molto fisica e dinamica, sarà una partita fatta di tante battaglie, duelli, contrasti, riconquiste, dovremo essere attenti, solidi, concentrati come nelle ultime partite, senza fare minimamente un passo indietro e senza sentirci carini e bellini perché sarebbe l'errore più grande che potremmo commettere». Per quanto riguarda la formazione, l'allenatore non svela le sue carte e si limita all'analisi di chi è in dubbio: «Ciciretti e Buchel non sono convocati al pari dei lungodegenti Leali e Gnahoré. Per Dionisi e altri 2-3 giocatori ci teniamo le ultime ore e la seduta di stamattina per capire se hanno recuperato e se sono in condizioni di poter far parte della partita». 

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