Una bomba tra due uomini

Gino Frontali racconta, bombardamenti, feriti, morti, orrori
a Ponte del Pissandolo (BL) il luglio 1915
Il sottotenente medico Gino Frontali descrive un bombardamento e gli effetti che provoca.
Lo scoppio era lacerante come un grido di ferocia sovrumana e dava una certa emozione a carattere viscerale. La ventata di uno di questi scoppi fu sufficiente a gettare a terra Frattari, il mio caporale di sanità mentre discorreva in piedi con me seduto.
Le prime vittime furono due portatori di filo spinato, che trasportavano a spalla il rotolo infilato sopra un paletto. Il proiettile doveva essere scoppiato fra l'uno e l'altro perché aveva asportato la parte posteriore del cranio scucchiaiandone buona parte del cervello a quello che stava davanti e la faccia, un braccio e una gamba a quello che stava  di dietro. Ambidue erano anneriti come da fuligine e agitavano i loro corpi moribondi in un viscidume vermiglio. D'allora in poi il mio lavoro subì delle recrudescenze ad ogni colpo che cadeva in pieno sulla nostra truppa naturalmente priva di ricoveri blindati. Consumavo in poche ore le mie riserve di medicatura e rimanevo un po' stordito dalle grida dei feriti che s'affollavano impazienti davanti al posto di medicazione. Medicai anche qualche artigliere ferito leggermente da schegge di rimbalzo. Perché il medico degli artiglieri se ne stava a S. Stefano ed arrivava in automobile, chiamato per telefono, invariabilmente quando i suoi feriti erano già medicati.

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