Tempesta di gas e bombe

Carlo Foglia
racconta bombardamenti, gas, orrori, feriti a Monte Vodice, Slovenia il 20 agosto 1917
Il 241° reggimento del caporale Foglia viene spostato sul Monte Vodice, in vista del suo prossimo impiego nell' Undicesima battaglia dell'Isonzo.
Il giorno 20 si andette sul Vodice; sotto quel bombardamento si andava tutti di corsa; si passava per le gallerie, vi era gallerie da starci una divisione di soldati per galleria; Andando su per recarsi in cima al vodice bisognava adoperare mani e piedi come gatti, tutte roccie su e giu mosse dalle granate; una puzza di morto che si sentiva distante un chilometro, si vedevano mucchi per terra; morti che era 2, o, 3 giorni che erano la così, poi quasi in cima c'erano 10, o, 12 soldati pure morti coperti soltanto con qualche straccio; poi proprio in cima al monte cera una grande galleria che vi era persino la luce elettrica, e davanti alla porta di questa galleria, vi era un mucchio d'immondizia col quale vi si trovava pure qualche disgraziato, gettato là come uno straccio per causa che quell’imboccatura era un punto di bersaglio per il nemico, si dovette rimanere due giorni in quella galleria uno sopra l’altro come acciughe, cera anche dei scrupoli per andare a far di corpo lassu, essendoci il rischio di lasciarci la pelle; dopo di lì, si andò in unaltra galleria sul Cucco fatta dagli austriaci, e dentro vi era una batteria nostra da montagna che sparava; per causa di cio non ci misero tutti dentro; ci fecero restare fuori nel camminamento; mentre si era lì si dovette mettere 2 volte la maschera che tiravano il gas, vi succedevano delle confusioni tremendi per il gas, dopo mezzora, scoppiò una granata proprio vicino che fece saltare i sassi per aria alto 100 metri, e nel cascare giu ne cascò uno sulla testa ad un caporale che stava seduto accanto a me; morendo sul listante senza proferir parola; io prima tra me dicevo; chissà come rimarrò quando vedrò morire qualcuno; ebbene in quel momento non pensavo più niente, e mi feci coraggio anzi aiutai a portarlo via, che poi lo vide il comandante del Battaglione; vedendo cio ci fece andare in galleria anche noi; bisognava vedere per credere in quella galleria; siccome dentro cera anche il posto di medicazione; ed in quel giorno c’era andato fuori all’assalto la brigata Girgenti (247-248) Fanteria; che non pote fare niente, la batteria da montagna sparava a fuoco accelerato; i feriti facevano la fila uno dietro l’altro a venire farsi medicare, quei gravi li portavano in barella; molti arrivavano vivi al posto di medicazione, e ne uscivano morti, insomma non si puo dire cio che rimase di 9 mila soldati della brigata; e noi che si era curiosi si cercava di guardare dai buchi della galleria dove andavano a battere i colpi dei cannoni che sparavano di la; fin che arrivò un colpo austriaco proprio sul buco che ne uccise sei, e ne ferì 6, o, 7, dall’ora in poi non si andava piu dinnanzi ai buchi; dopo un quarto d’ora un altro colpo venne a scoppiare proprio sopra un buco dove vi era un cannone facendo cascare tante pietre che impedivano ai colpi di quel cannone di partire; ed un artigliere volle andare a levare quelle pietre, ma appena fu sulla bocca eccoti un altro colpo che lo fece restare la; alla sera poi i compagni vollero vedere come era rimasto, ma trovarono il corpo in mezzo le pietre, senza testa e senza un braccio, portandolo così com’era al cimitero, a questo fatto assisteva pure un suo cugino del morto, potete immaginare come rimase questo suo cugino.











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