Venezia FC: Notizie del 28 giugno 2022

CORRIERE DEL VENETO
Venezia, pali blindati e triennale a Joronen. Aramu e Ceccaroni più lontani da Empoli. Fatta per il portiere, Juwara nel mirino.
Conferme ufficiali ancora non ce ne sono, ma sia da Venezia che da Brescia dicono tutti la stessa cosa. E cioè che l’affare Joronen, pur fra mille difficoltà e continui colpi di scena, è andato in porto a cavallo tra la serata di domenica e ieri mattina.
C’era un input tassativo sulla vicenda ed era quello di non andare oltre il 30 giugno. Per il nero su bianco dovrebbe essere questione di pochissimo, considerato che ieri si parlava di visite mediche programmate, sia a Mestre che a Brescia, per tutti i protagonisti della vicenda. Vale la pena riepilogare. Il portiere Jesse Joronen passa al Venezia con un contratto di almeno tre anni (ma le annualità alla fine potrebbero essere quattro, ieri questo era ancora un argomento di discussione fra il Venezia e il portiere finlandese). Il difensore Nicolas Galazzi passa al Brescia con un contratto di due anni, così come il portiere Luca Lezzerini a titolo definitivo. Nelle casse del Brescia entrano 1,1 milioni di euro. Un affare molto importante ed economicamente significativo, che porta alla ribalta un portiere che era già finito nel mirino del Venezia nell’estate del 2021. Sono ancora possibili sorprese? A ieri tutti le escludevano categoricamente, ma ci sono pur sempre coinvolti tre giocatori e ballano non pochi soldi, per un club di Serie B. Di conseguenza è bene fino all’ultimo, cioè al momento delle firme, mantenere un minimo di prudenza sulla vicenda.
Nel frattempo il Parma, alla ricerca di rinforzi per l’attacco, ha messo gli occhi su Musa Juwara. Ma l’esterno offensivo del Bologna piace non solo ai Ducali, in cadetteria: Ascoli, Venezia e Spal hanno messo gli occhi sul talento gambiano. Il giovane, classe 2001, è reduce da un prestito semestrale al Crotone dove ha collezionato solo quattro presenze. Nel frattempo Marco Modolo è stato sondato nuovamente dalla Spal, ma dovrebbe rimanere in Laguna anche nella prossima stagione. È lui, infatti, il capitano scelto da Ivan Javorcic per il nuovo corso. «La delusione per non aver raggiunto il traguardo che tutti sognavamo è tanta — ha scritto Modolo di recente sui social — il rammarico perché qualcosa ad un certo punto si è inceppato e non siamo più riusciti ad alzare la testa. Siamo caduti, ci leccheremo le ferite e ci rialzeremo. Grazie a tutti i nostri tifosi, che anche nei momenti difficili sono stati sempre al nostro fianco, in ogni partita. Abbiamo il dovere di reagire anche per voi. E lo faremo». Capitolo uscite, si è raffreddato l’interesse dell’Empoli per Mattia Aramu. In quel ruolo la squadra di Paolo Zanetti è già coperta e la stessa cosa si può dire per Pietro Ceccaroni. Se non arriveranno offerte che incontrino il gradimento dei due giocatori, almeno nella prima parte del ritiro partiranno con il gruppo.
Resta sempre in ballo il ritorno di Francesco Di Mariano, mentre è molto più complicato quello di Francesco Forte per il quale il Benevento ha chiuso le porte.
Dimitri Canello
IL GAZZETTINO
IL VENEZIA SOGNA MASSIMO CODA
Mezza Serie B sogna i gol di Massimo Coda e neanche il Venezia è indifferente al fascino dell'Hispanico. Tuttavia al momento per il club lagunare il primo obiettivo in attacco è cedere Thomas Henry, la cui trattativa col Verona si appresta ad entrare nella fase decisiva. Il presidente Duncan Niederauer ha escluso in tempi non sospetti che il centravanti parigino potesse restare in arancioneroverde dopo la retrocessione, seminando contatti fino a raccogliere l'interesse dell'Hellas con la formula del prestito oneroso più obbligo di riscatto. Fin qui tutto chiaro, per ora nelle casse di viale Ancona entrerà solo un milione, ma tra un anno a quest'ora il Venezia vorrebbe incassarne altri 9 (per una plusvalenza di 4 milioni avendone pagati 6 la scorsa estate ai belgi del Leuven) mentre il Verona vorrebbe fermarsi a 5-6.
QUESTIONE APERTA
Una questione aperta, Henry comunque resterà in Serie A vestendo i colori gialloblù, come pure il bosniaco Milan Djuric che sta risalendo da Salerno all'Adige per firmare (da svincolato) un triennale e partire come riserva del pari ruolo francese. Restando al reparto offensivo, sul taccuino del tandem Alex Menta-Morris Donati ci sarebbe il gambiano Musa Juwara, esterno mancino (piace pure a Spal, Parma, Ascoli) con tre soli gettoni nel Crotone retrocesso in C prima di rientrare al Bologna, cui è legato fino al 2024. Ben altre vibrazioni suscita ovviamente il nome di Massimo Coda, classe '88 e sostanzialmente il miglior centravanti della B: negli ultimi 4 campionati nel suo score 71 reti, 20 nella scorsa stagione conclusa riportando il Lecce in Serie A. L'ex Benevento è già al lavoro con i pugliesi, ad ogni modo il mercato aprirà solo il 1. luglio e quindi la sua partenza resterà a lungo all'ordine del giorno, a meno che Cagliari, Genoa, Parma, Modena o Venezia non mettano subito sul tavolo un'offerta di almeno 3 milioni per ereditare il restante biennale dal Lecce. Altro italiano accostato è il 27enne italo-brasiliano Matteo Brunori, rientrato alla Juventus (dopo aver portato il Palermo in B con 29 gol) che quota 5 milioni la sua cessione.
FUMATA BIANCA
Si attende solo l'annuncio per la maxi operazione che porterà il finlandese Jesse Joronen ('93) a difendere i pali del team di Ivan Javorcic. Per prelevarlo a titolo definitivo dal Brescia con un accordo di 3 o 4 anni, il Venezia cederà a titolo definitivo ai lombardi (che hanno l'opzione fino al 2024) il portiere Luca Lezzerini e la mezzala Nicolas Galazzi, pagando a quanto si dice anche una cifra attorno al milione e 200 mila euro. L'obiettivo è che Joronen parta già domenica con la squadra per il ritiro sloveno di Rogla, mentre resta da capire il futuro del suo connazionale Mäenpää dato il recente rinnovo di Bertinato.
Marco De Lazzari
Un tweet mette in guardia il Nottingham: «Godetevi la promozione»
Dovessero andar male le cose, non dica il Nottingham Forest che il Venezia non l'aveva messo in guardia. Ha suscitato stupore il tweet in inglese con cui il club lagunare ha dato il suo bentornato in Premier League ai Tricky Trees, soprannome che letteralmente significa alberi difficili. E difficile calcisticamente potrebbe essere il rientro del Forest nella Serie A d'Inghilterra, che tornerà a frequentare come non gli era più accaduto dal 1999, annacquando i fasti delle due Coppe Campioni vinte nel 1979 e 1980. «È bello vedere l'euforia del Nottingham Forest il messaggio del Venezia simile alla nostra situazione la scorsa estate dopo due decenni di lavoro. Consiglio amichevole: ci saranno giorni difficili. È facile che l'emozione prenda il sopravvento e la prospettiva si perda. Godetevi tutto». Alla base del parallelismo c'è dunque la lunga attesa per tornare al vertice del calcio dei loro paesi, avventura da vivere tutti assieme, chi l'attendeva da 20 anni e i ragazzi che se la godranno per la prima volta. Un avvertimento che, al netto delle perplessità e ironie social in laguna, ha invece raccolto molti consensi a Nottingham e dintorni con centinaia di condivisioni e promesse di iniziare a tifare Venezia da Oltremanica. (M.Del.)
Collauto: «Via dal club, ma continuo a indossare questa maglia»
Dopo un'annata per troppi motivi da dimenticare, i tifosi avevano proprio bisogno di consolarsi riabbracciando le proprie bandiere. Un'occasione regalata dalla festa per i 35 anni dell'Unione, organizzata al Forte Gazzera dai gruppi della curva sud e che ha visto una vera e propria parata di beniamini, a partire da Mattia Collauto che di fatto ha parlato per la prima volta dopo il suo taglio da parte del presidente Duncan Niederauer. «C'è poco da dire, non siamo più parte del club ma sicuramente continuiamo ad indossare questa maglia l'orgoglio dell'ex direttore sportivo Voi tifosi avete vissuto con noi l'ultima annata e tutte le nostre esperienze da calciatori e dirigenti. Abbiamo sempre cercato di onorare la cosa a cui teniamo di più, perché giocatori, dirigenti e proprietà cambiano, a rimanere però è l'arancioneroverde e chi lo rappresenta, cioè voi».
«Il 35. anniversario è un giorno speciale, mi piace ricordare aggiunge Collauto e vado fiero di un tifo che nel tempo si è unito e ha capito l'essenza di sostenere questi colori. Questa sarà la colonna portante per il futuro del VeneziaMestre, a prescindere dai risultati che a volte sono positivi e altre no. L'unità che state dimostrando è la vera fondamenta per guardare al futuro di questo club con grande ottimismo». Cori a iosa anche per il gemello Paolo Poggi. «Non dirò una sola parola sulla società e non per rabbia, ma perché questa festa ne ha a che fare per i colori ma non per lo spirito. Sono tantissimi 35 anni, molti di noi nel 1987 erano piccoli però tutti ricordiamo quel qualcosa di impensabile che ha reso l'Unione duratura e riconoscibile ovunque nel tempo. Non potete immaginare quanto io sia riconoscente per il vostro affetto, oggi ho 51 anni, ho smesso nel 2009 ma questo rapporto umano non ha prezzo. Lo spareggio di Cesena del '91 resta per me indescrivibile, io ero in campo e conoscevo tutti o quasi gli 8.000 in trasferta».
Altro ex capitano tuttora in società Evans Soligo. «È bello festeggiare insieme 35 anni di fatiche e sudori. Tutti insieme siete una forza e ci avete sempre aiutato a dare tutto quello che potevamo ad ogni partita. Sappiamo quanto ci teniate, da giocatori abbiamo cercato sempre di portare in campo la vostra passione». Grandi applausi e abbracci pure per i due Davide Scantamburlo e Pradolin, nonché per Fabiano Ballarin: «Ritrovarsi con tifosi vecchi e nuovi è uno spettacolo e lo sapete, perché il VeneziaMestre siete voi. La cosa che mancava ai tempi di Zamparini era il collegamento tra la città e chi tira fuori i soldi, finalmente negli ultimi due anni c'erano Mattia e Paolo per un connubio perfetto per sognare, ora il suo rammarico purtroppo ora non sarà più così. Evidentemente qualcuno non conosce ancora bene il nostro calcio, speriamo comunque di ritornare ai fasti del passato».
M.Del.

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