Venezia FC: La Nuova Venezia - Zanetti non si da' pace - Si è rotto qualcosa - Cordoba ai giocatori "Adesso tocca a voi"

IL DAY AFTER L'ambiente in casa Venezia è quasi surreale. C'è chi assicura, dietro le quinte, che la scelta di allontanare Paolo Zanetti non sia stata condivisa da tutti, chi, come il dirigente Ivan Corboda, precisa a Sky che «si è voluto dare una scossa», mentre l'umore dei giocatori è davvero pessimo.
IL MISTER: «NIENTE MIRACOLO »Zanetti ha salutato i tifosi dal talk show di Tutto Venezia Sport. «Non è facile essere, non faccio polemica», ha detto Zanetti, «e non mi è mai piaciuto chi parla alla fine. Ringrazio i tifosi; quello che c'è stato tra noi, è stata una bella storia, anche particolare. Quando sono arrivato qui (estate 2020, ndr) tra lo scetticismo generale, da vicentino, da nemico sportivo e invece nel tempo si è creata un'alchimia incredibile. Proprio il miracolo della Serie A mi ha portato a vivere tra i momenti più belli della mia vita e metterci la faccia pure stavolta, nel giorno più brutto da quando sono a Venezia, è il minimo che possa fare. Questo campionato è stato dai due volti. Sono rimasto nonostante le offerte e diverse garanzie tecniche. Ma sono fatto così, ho scelto con il cuore e non rinnego la scelta fatta. Anzi, è stata la più bella scelta che potessi fare. E quando si prende una decisione con il cuore, non si sbaglia mai. Ho provato a fare il miracolo e con il mio staff ci siamo riusciti a sino a metà stagione. Poi si è rotto qualcosa. Ed è evidente e i risultati non sono stati più dalla nostra parte. I motivi sono tanti. Mi sento addosso la maglia del Venezia, come una seconda pelle e di non essere riuscito a compiere questo miracolo, purtroppo non me ne do pace». Infine si toglie qualche sassolino. «Chiedo scusa. Ho le mie colpe, ne ho molte, mi prendo le mie responsabilità come ho sempre fatto e spero che altri facciano altrettanto: è il minimo che si possa dare a una tifoseria e a una piazza che da anni si meritava la Serie A».
IL FUTURO DI ZANETTI
Non rimarrà a piedi a lungo. Anche se l'ultimo anno è stato difficile, l'allenatore è quotato e se lo scorso anno più di qualche società lo aveva chiesto. E in estate sarà altrettanto; primi rumors: Parma, ambizioso di rifarsi dopo un'annata non da protagonista in Serie B; Sampdoria, anche se la permanenza in A non è scontata; e pure del Monza di Silvio Berlusconi, qualora non arrivasse la promozione nel massimo torneo.
CHI IN PANCHINA AL VENEZIA?
Siccome le vie del mercato sono infinite, intanto lasciamo le ultime 5 gare ad Andrea Soncin. Poi, da fine maggio, si prenderà il righello. Intanto precisiamo: il Venezia non è ancora in B. Ci sono moltissime possibilità che ci vada ma è giusto che si giochi anche quell'1 per cento. Di certo, se dovesse fare la B, servirà capire quali saranno i programmi della società: provare a tornare subito in A o fare un lavoro a lungo termine? Occhio, però, perché la Serie B che verrà, non sarà uno scherzo. Chiunque retrocederà non vorrà starci a lungo. Poi ci saranno il neopromosso Bari, le deluse di B per la mancata promozione, il Parma. E poi c'è da non commettere l'errore del Crotone: dalla A alla C in un anno.
IL PRESSING DI IVAN RAMIRO CORDOBA
Intanto Ivan Cordoba, a Sky, ha parlato della vicenda. «Sono scelte sempre traumatiche», dice il dirigente, «perché non si vorrebbe mai arrivare a questo. A volte vanno prese con l'idea di dare una scossa alla squadra e alla stagione. Zanetti ha sempre avuto la massima fiducia della società ma a un certo punto si devono prendere delle decisioni. Finchè c'è la matematica ci proviamo, ci sono ancora degli scontri diretti. La Salernitana era spacciata e ora è lì. Ma siamo realisti. Il mercato? Magari non abbiamo dato le possibilità al mister di svolgere nel migliore dei modi il suo gioco o ciò che aveva in mente. Non abbiamo una squadra molto esperta, si acquisisce col tempo, durante i primi mesi i nostri giocatori hanno giocato tranquillamente, senza pressione del risultato, ma quando è subentrata la tensione è diventato più difficile. Però l'importante è che la squadra sappia che li sosterremo sempre. Ma dopo tutti questi risultati negativi aspettiamo una loro risposta: in campo ci vanno loro».
Alessandro Ragazzo
Il primo allenamento di Soncin. Modolo operato: stagione finita
Primo allenamento per Andrea Soncin, il traghettatore del Venezia nelle ultime cinque partite di campionato. Un salto dalla Primavera, ma un volto conosciuto da tanti giocatori, in primis quelli che facevano parte della rosa nella passata stagione, quando il quarantatreenne di Vigevano era collaboratore tecnico di Paolo Zanetti. Non solo Soncin dalla Primavera, con lui sono stati "promossi" anche Alessandro Turone, 47 anni, che fungerà da allenatore in seconda come nei giovani, figlio d'arte visto suo che papà "Ramon" ha giocato con Genoa, Milan, Roma e Bologna, poi Maurizio Peccarisi, che ha indossato la casacca arancioneroverde nella stagione 2015-2016, come collaboratore tecnico, Francesco Cavedon (che faceva già parte dello staff di Zanetto nel recupero degli infortunati) come preparatore atletico, che si avvarrà della collaborazione di Gilberto Valtolina. È rimasto al suo posto Massimo Lotti, decano preparatore dei portieri. Atmosfera abbastanza cupa al campo visto che niente faceva prevedere il repentino cambio di rotta del presidente Niederauer meno di 48 ore il comunicato di lunedì pomeriggio. Tradizionale colloquio introduttivo del neotecnico alla squadra prima dell'allenamento, Soncin avrà nuovamente a disposizione Haps e Kiyine che hanno scontato con l'Atalanta il turno di squalifica, Ebuehi a inizio settimana ha ripreso ad allenarsi a parte, complicato il suo recupero pèr la partita contro la Juventus all'Allianz Stadium. Stagione terminata per Marco Modolo: il capitano arancioneroverde si è sottoposto a un intervento in artroscopia di pulizia del ginocchio sinistro. L'operazione, eseguita dal professor Gennaro Pipino nella clinica Villa Erbosa di Bologna, è perfettamente riuscita, adesso Modolo dovrà seguire il percorso riabilitativo, un mese e mezzo i tempi di recupero stimati.
Michele Contessa
LA CONTESTAZIONE DEI TIFOSI. CONTATTO CON MENTA E POGGI "PRETENDIAMO RISPETTO"
Superbia, presunzione e incapacità. Sono alcuni degli aggettivi usati dalla Curva Sud, che in una nota dice la sua sull'esonero. I gruppi del tifo più caldo (una sessantina), si sono ritrovati ieri pomeriggio fuori dalla sede di viale Ancona per contestare ribadire tutto il malumore sul recente operato della società. E hanno srotolato pure due striscioni: "Pretendiamo rispetto" e "Chi ha fatto la storia non si dimentica: grazie Mister". Inoltre hanno parlato con Collauto, Poggi e Menta, un confronto che ha visto i dirigenti garantire il massimo impegno. Che la parte più calda del Penzo avesse fatto sapere con chiarezza da parte stava ancora (applausi per Collauto, Poggi e lo stesso Zanetti con attacchi ad Alex Menta, colui che ha consigliato gli acquisti a Niederauer), ora rafforza alcuni concetti. Nella nota si arriva alla promozione in Serie A. «Ed è qui» si legge «che la favola finisce. E iniziano la superbia, la presunzione e, soprattutto, l'incapacità. A partire dalle maglie oronere e le successive risposte del presidente senza cercare mai un dialogo con chi quelle maglie le ha cucite addosso. Passando per la vendita scellerata dei biglietti agli ospiti, senza privilegiare chi il Penzo l'ha sempre affollato. Arrivando poi al mercato di gennaio, affidato al tristemente famoso Alex Menta, che sarà mago degli algoritmi ma non di certo un esperto di calcio che vorrebbe importare nel vecchio continente». Poi un passaggio sull'esonero di Zanetti. «È arrivato a cinque giornate dalla fine dopo mesi di silenzio e al primo cenno di "contestazione" della curva che ha difeso chi ha ridato lustro a questi colori. Non ci voleva tanto per creare, o meglio, proseguire con quel percorso ed era davvero difficile riuscire a fallire in maniera così netta». - Alessandro Ragazzo
Domenica dalla Juve. Haps torna titolare e si riparte dal 4-3-3
Cinque partite per un "miracolo". Difficile da confezionare, dopo 8 sconfitte consecutive, l'ultimo posto in classifica e l'esonero quanto mai assurdo come tempistiche di Paolo Zanetti, il "collante" della squadra. Andrea Soncin ci proverà, ma la luna sembra irraggiungibile, anche se nello sport si sono viste rimonte clamorose e inattese. Il primo impatto è di quelli da far tremare i polsi, la Juventus all'Allianz Stadium, poi la lanciatissima Salernitana (lunedì è in calendario l'udienza sul ricorso al Collegio di garanzia dello Sport del Coni) nel recupero fissato per giovedì 5 maggio, infine Bologna (sì, la castigatrice dell'Inter), la Roma in corsa per l'Europa League e il Cagliari per la salvezza. Una cinquina prima di salutare una Serie A che poteva essere riconfermata senza la serie di errori commessi (in campo e fuori campo) in questa stagione. Il derby di Genova di domani potrebbe far ripiombare in zona retrocessione la Samp, Genoa e soprattutto Salernitana (lunedì a Bergamo) sono da corsa, il Cagliari (in casa domani contro il Verona) va a sussulti. Venezia, si cambia in vista della Juventus. Più per necessità che per nuove disposizioni tattiche visto che anche Andrea Soncin non si discosterà dal 4-3-3 che ha caratterizzato il Venezia nelle ultime stagioni. Accanto a Ceccaroni ritornerà Caldara, considerando il forfatit di Modolo e la prestazione non ottimale di Svoboda contro l'Atalanta, sempre che Soncin non intenda sfruttare i centimetri del centrale austriaco contro Vlahovic. Sulla fascia sinistra ritorna Haps, che ha scontato il turno di squalifica, centrocampo granitico con Crnigoj e Ampadu (Vacca candidato a ritornare in panchina), mentre Cuisance proverà a ritrovare lo smalto che aveva stregato il Bayern Monaco. Nella Juventus, invece, l'unica novità è il ritorno di Arthur, ma il centrocampista brasiliano partirà dalla panchina, bianconeri che riproporranno il 4-2-3-1 con il rientro dal primo minuto di De Ligt e Vlahovic, cha avrà il trio Bernardeschi-Dybala-Morata alle sue spalle, Rabiot e Zakaria in mediana. Max Allegri ha perso anche De Sciglio con Danilo pronto a retrocedere sulla linea difensiva. La partita di domenica è stata assegnata ad Alessandro Prontera, che in questa stagione ha diretto il Venezia nell'incredibile derby del Penzo contro il Verona. Forse l'origine di tutti i mali.
Michele Contessa

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