Venezia FC: La Nuova Venezia - Venezia, missione dignità i giocatori diano tutto. Zanetti conosce quelli di cui può fidarsi di più -

C'è un certo brusio social, fra gli arancioneroverdi di Zanetti, dopo l'ennesimo ko. "Cinque finali", la carica di Ampadu. "Lotteremo fino in fondo", promette Cuisance. "Non ci arrenderemo mai", gli fa eco Ullmann. Ecco: oltre le parole, ora l'allenatore deve capire di chi potersi fidare. Perché la logica del "fare gruppo" è finita. Questo è, questi siamo. Stop. I finali sono i capitoli più importanti di tutte le storie. E anche senza happy ending, si può lasciare il segno nella memoria del Venezia. Dando tutto, uscendo dall'incubo almeno sotto il profilo dell'agonismo, della combattività, del piacere di giocare a calcio: occorrono garanzie. Ruolo per ruolo.
DIFESA.
Ceccaroni imprescindibile: capitano de facto, sempre presente. Il classe 1995 è uno dei giocatori più continui e affidabili della complicata stagione arancioneroverde, forse più di tutti l'uomo del presente. Raccoglie l'eredità di Modolo: capitano morale, anche quando non è in campo per i troppi infortuni. Se sta bene, la coppia di centrali sia questa. Ha fatto la promozione, è oliata nei meccanismi e adorata dai tifosi - di questi tempi, mica un fattore da poco. Dopo il promettente avvio, Caldara invece è incappato in un totale crollo di rendimento: difficile che il Venezia in estate decida di investire 4 milioni per riscattarlo dal Milan. Quindi perché insistere. E anche Svoboda ha sbagliato tanto, troppo.
FASCE.
A sinistra gli arancioneroverdi possono respirare: piena fiducia a Haps, combattente nato, ma anche Ullmann, nonostante lo scarso minutaggio, ha dato segnali di consistenza. Il dramma però è sulla destra. Aspettando il ritorno di Ebuehi - ahi, quanto pesa la cessione di Mazzocchi - le alternative sono da brividi: dirottare l'onnipresente Ampadu da una posizione a lui più congeniale, oppure darsi a Mateju. Amen. Nota di merito, lato portieri: l'unico a disposizione è Maenpaa, ma il finlandese, dopo il disastro contro la Samp, si sta riscattando alla grande.
CENTROCAMPO.
La falla del sistema, dove le cose non girano. Ampadu è l'irrinunciabile top player, jolly, tuttofare. E Vacca il fine regista a cui rinunciare, finché lo stato di forma non gli consente altrimenti. Encomi per Crnigoj e Fiordilino, sul piano dell'energia e della determinazione. Ma solo il primo ha dato seguito con prestazioni convincenti - e gol, miglior marcatore dopo il tridente titolare. Cuisance invece ha reso ben al di sotto delle aspettative eppure ha qualità: può dar man forte nella volata finale, a patto che osi di più. Poi i tasti dolenti. Da allarme rosso l'involuzione di Busio. Tessmann e Peretz sono l'emblema dei fischi in Curva sud. A conti fatti, Zanetti ha le scelte contate.
ATTACCO.
Aramu-Henry-Okereke, da qui non si scampa. Nonostante i due esterni siano arrivati col fiatone. Per questo i recuperi di Johnsen e Kiyine possono rivelarsi importanti: fin qui entrambi hanno inciso poco, il primo a spronarli è l'allenatore. Coraggio. Poco altro da aggiungere. Sigurdsson è da tempo fuori dalle rotazioni. Mentre tra i flop di mercato, Nsame meglio di Nani (ma perché si è preso un trentacinquenne che passeggia?): il camerunense ha l'attenuante della lungodegenza, dopo l'infortunio, e anche nell'ultimo spezzone contro l'Atalanta s'è fatto valere. Ora i gol, missione dignità. Come sempre, l'ultima parola al campo.
Francesco Gottardi

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